Il Monday Night della 10^ giornata di Premier League sorride al ritrovato Stoke City di Mark Hughes. I Potters, dopo il difficilissimo avvio di Premier, ottengono il terzo successo consecutivo liquidando con un netto 3-1 lo Swansea del disorientato Bob Bradley. Al Britannia, il protagonista della serata è l'ex Swans Bony: l'ivoriano apre e chiude le danze, assistito in entrambi i casi da un superlativo Allen. Nel mezzo, il pareggio di Routledge e il 2-1 causato dall'autorete di Mawson
Con questi tre punti, lo Stoke inizia a prendere aria rispetto alla zona pericolo. Pericolo con cui lo Swansea invece, viaggia a braccetto. Per gli uomini di Bradley è un altro pesante passo falso, l'ennesimo di una stagione da raddrizzare il più presto possibile.

Stato di forma e scelte dei Manager:

Reduci da risultati diversi, ma accomunate da una situazione di classifica pressoché identica, il Monday Night della 10^ giornata di Premier League mette a confronto Stoke City e Swansea City, due tra le più grandi delusioni di questo inizio stagione. I Potters, dopo l'avvio shock, stanno pian piano riprendendo il filo conduttore che nella passata stagione li ha portati ad una tranquilla salvezza. otto dei nove punti totali, sono arrivati nelle ultime quattro partite. Due pari e due vittorie, le ultime, con dirette avversarie per la permanenza in Premier: Sunderland e Hull City.
Percorso opposto, quello che caratterizza la stagione degli Swans. Il buon avvio, poi la crisi e la decisione, al momento non felice, di esonerare Francesco Guidolin. Con il nuovo Manager infatti, è arrivato appena un punto in tre partite, e la classifica è notevolmente peggiorata. 

Per la sfida ai gallesi, il ringalluzzito Mark Hughes, conferma il 4-2-3-1, modulo utilizzato a lungo anche in assenza di Bojan. Il catalano infatti, siede in panchina, con Shaqiri, Allen e Arnautovic a giostrare alle spalle dell'unica punta e grande ex, Bony.
Anche gli Swans di Bob Bradley, come detto reduci dal preggio casalingo con il Watford, propongono un coraggioso 4-2-3-1. In questo caso, il parco attaccanti dei bianchi vede Sigurdsson, Barrow e Routledge agire dietro l'ariete ispanico Fernando Llorente, unico terminale di riferimento nell'undici ospite.

Il Match. La prima frazione.

Sotto la spinta del Britannia Stadium, da questa stagione ribattezzato Bet365 Stadium, i padroni di casa decidono per la partenza sprint, quella in grado di incutere timore nell'avversario, e chissà, magari già indirizzare la sfida. 
Il primo elaborato attacco porta ad un corner, battuto da Shaqiri quando il cronometro indica appena due minuti di gioco. Il pallone è corto, ma la respinta di Fer, risulta assolutamente inappropriata. La sfera si impenna terminando nei pressi del secondo palo. Joe Allen viene lasciato libero di calciare, ma il controbalzo non è preciso. Sulla traiettoria diagonale si avventa Wilfried Bony, abile e fortunato nel trovare una difesa, quello dello Swansea, ferma come le belle statuine. Il risultato si sblocca, Bony si sblocca. Per l'ivoriano arriva il primo gol in Premier League nell'anno solare 2016. Per lo Stoke arriva l'immediato vantaggio. 

Gli ospiti sembrano accusare la rete dell'ex City. 120 secondi più tardi, Capitan Shawcross chiama all'intervento plastico Fabianski, attento a coprire lo specchio su un'altra situazione pericolosa nata da corner. Anche il possesso della sfera e la disposizione in campo - più ordinata e omogenea - pare favorire i Potters; il colpo di scena però, si nasconde dietro l'angolo. Siamo appena al minuto sette e lo Swansea si affaccia per la prima volta nella metà campo avversaria. Gli Swans dispongono di una rimessa laterale, battuta per sfruttare la fisicità di Llorente. Lo spagnolo lavora benissimo, proteggendo il pallone e allo stesso tempo creando lo spazio per l'inserimento di Routledge.
Lo scarico di Llorente trova il piede educatissimo di Sigurdsson, anch'esso perfetto nel centellinare il pallone verso Routledge. La difesa di Hudges è impreparata e il colpo di testa dell'esterno di Bradley risulta sì centrale, ma allo stesso tempo potente e ravvicinato. E' pareggio, 1-1 in appena 8' di gioco. 

Il gol ospite, tanto pesante quanto inatteso, annulla lo sforzo iniziale di uno Stoke che da quel momento in poi, decide di fare partita pari con l'avversario. La squadra biancorossa, anzi, inizia a perdere campo e con il passare dei minuti, anche la superiorità territoriale a centrocampo. Le occasioni più grandi però, spettano tutte ai Potters, spesso e volentieri al tiro da 'outside the box'.
Un grande tiratore, Adam, ci prova in due occasioni, intervallando l'uscita dal campo di Shaqiri - infortunio muscolare - con due legni. Prima un bellissimo mancino a uscire che scheggia il palo; poi con uno spettacolare piatto sinistro che si stampa sulla traversa a Fabianski battuto. 
La sfortuna dei Potters però, non finisce qui. No perché l'ultima grande occasione del primo tempo capita sul sinistro di Arnautovic. L'azione è da manuale del calcio: palla recuperata a centrocampo, verticalizzazione per Allen e movimento a tagliare dell'austriaco. Campo che si apre, imbucata e ricezione. Arnautovic salta sull'esterno Fabianski, ma il pallone calciato in precario equilibrio stampa la base del palo. Il terzo in 45 minuti.

Il Match. La seconda frazione:

La seconda frazione si fa esplosiva sin dalle prime battute. Le squadre sono più propositive, il gioco spazia e le maglie si allargano. Anche i due assetti ne risentono in negativo, aprendo il campo per giocate di rapidità e contrattacchi velenosi. 
Il primo vero break, si verifica al 10', e guarda caso, tramuta la sua pericolosità in gol. E' ancora lo Stoke City a sfruttare l'occasione: Sobhi, entrato per Shaqiri, riceve a sinistra. Punta, ubriaca e salta. Poi mette palla nel mezzo, probabilmente per l'arrivo di un compagno sul secondo palo. Al centro dell'area però, c'è Mawson che nel tentativo di liberare l'area finisce per combinarla grossa. Il pallone oltrepassa la linea di porta per quello che risulta essere il più classico degli autogol.

Stavolta la reazione degli ospiti non è immediata, anzi, tarda ad arrivare. L'unica conclusione verso lo specchio di porta difeso da Grant arriva dal poco pericoloso Taylor. Una botta da lontano che passa alta sopra la traversa. Questo e poco più, tutto prima che lo Stoke ancora con i soliti noti, arrivi al definitivo 3-1. L'azione, è ancora una volta deliziosa. Stavolta, ad impreziosirla è Arnautovic, autore di un preziosismo unico che smarca Allen. Il gallese calcia in porta ma viene respinto. Il pallone però, gli torna addosso diventando merce rara per Bony. Altro assist di Allen dunque, per la doppietta dell'ex Bony, bravo nel ribadire in porta da pochi passi.

Nel finale, non accade nulla. Lo Stoke riesce a controllare la situazione senza grossi patemi spingendo in cassaforte tre punti d'oro. Per i Potters infatti, è la terza vittoria di fila. Vittoria che lì allontana ulteriormente dalla zona rossa. Per lo Swansea invece, è una crisi senza fine. La classifica parla chiaro: urge un rimedio altrimenti saranno guai seri.