Partita stregata per il Manchester United ad Old Trafford: la truppa di Mourinho comanda per tutta la partita, tira oltre dieci volte nello specchio della porta ma, complice la sfortuna (tre legni), una super giornata di Tom Heaton, e qualche leziosità di troppo degli attaccanti, non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro il Burnley di Sean Dyche. Andiamo ad rivivere il match.

Ad Old Trafford sperimenta molto José Mourinho: nel 4-2-3-1 si rivedono Darmian e Shaw con Blind e Rojo come centrali, mentre Pogba è riportato in mediana accanto ad Herrera per lasciare spazio a Juan Mata sulla trequarti. Dyche invece opta per un 4-4-2 piuttosto coperto: Arfield e Gudmundsonn sono gli esterni, Gray e Vokes le due punte.

Inizio abbastanza blando dello United, che però riesce a costruire bene a dietro imbastendo una trama interessante fino al limite dell'area avversaria. Dopo qualche tentativo dalla distanza, fuori dallo specchio, a bucare per primo l'attenta difesa ospite è Zlatan Ibrahimovic che, su suggerimento di Mata, non riesce ad anticipare con convinzione il portiere avversario in area. A metà del primo tempo lo svedese restituisce il favore con un doppio triangolo in progressione, ma la stilettata col mancino dello stesso Mata trova ancora le mani di Heaton. Gli ospiti rispondono subito con una doppia occasione targata Keane (su corner) e Ward, che si vede respingere la conclusione dal limite da un grande intervento di Marcos Rojo. Tuttavia, lo United continua ad attaccare ed a provarci in tutti i modi: gli ultimi minuti del primo tempo sono i più roventi, coi Red Devils che crescono in intensità e convinzione trovando uno splendido colpo di testa di Lingard sulla palla tagliata di Ander Herrera. Il 23enne britannico sceglie benissimo il tempo dello stacco nel cuore dell'area, ma deve fare i conti con un'altra super parata di Tom Heaton. Nel finale proteste per un presunto contatto che coinvolge Darmian appena entrato in area: Clattenburg non fischia, Mourinho protesta vistosamente e viene allontanato dal campo. Da questo momento in poi comunicherà, dalla tribuna, solo tramite bigliettini di carta fatti consegnare ai suoi assistenti.

Appena dieci minuti nel secondo tempo ed il Burnley si vede passare davanti l'occasione più ghiotta del match: punizione buttata dentro da quaranta metri che rimpalla due volte, alla fine la sfera torna buona per Arfield che scarica il destro dal limite ma manda alto.
Scocca l'ora di gioco, ed in tre minuti cambia tutto per Mourinho. La sfortuna ci tiene a rimarcare da che parte è schierata oggi pomeriggio: prima due legni in rapida successione per Mata (palo esterno con uno splendido sinistro dal limite) e poi per Ibrahimovic (colpo di testa che si stampa sulla traversa). Dopo poco, arriva l'entrata in ritardo di Ander Herrera, che però sembra scivolare involontariamente a centrocampo. Lo spagnolo è già ammonito, e Clattenburg non fa sconti sventolando il secondo giallo che lascia in dieci i Red Devils. Per correre ai ripari, lo Special One manda dentro nello stesso momento Wayne Rooney e Marouane Fellaini al posto di Jesse Lingard e Juan Mata.
I Red Devils non rinunciano a gestire il pallino del gioco neanche in inferiorità numerica, ma rischiano più di qualcosa quando il Burnley riparte: a meno di quindici dal termine, è Gudmundsson a scodellare col mancino sul primo palo per Sam Vokes, il cui colpo di testa scivola pochissimo alla sinistra dei pali di De Gea. 
Col passare dei minuti le squadre si allungano e si aprono nuovi spazi, ma il Manchester continua a sbattere contro il muro Clarets ogni volta che arriva negli ultimi 16 metri. Pogba prova a prendersi più responsabilità, mentre Ibrahimovic continua (come in tutto il match) a staccarsi per dialogare sulla trequarti e lasciare spazio agli inserimenti. 
Uno squillo nel forcing finale arriva da Daley Blind, col mancino dal limite sporcato da Ibra che per poco non befa tutti infilandosi sotto la traversa. Emulato pochi secondi dopo da Shaw che cerca il palo lontano a giro, anch'egli senza fortuna. L'occasione del pomeriggio è però dello stesso Zlatan Ibrahimovic ed arriva al novantesimo esatto: Pogba fa da vero e proprio trascinatore defilandosi a sinistra e chiedendo palla sui piedi. Arriva il traversone tagliato dalla trequarti: bucano tutti l'intervento, sul secondo palo spunta lo svedese che colpisce letteralmente ad un metro dalla linea di porta ma, incredibilmente, mette alto col piattone del destro.
I cinque di recupero assegnati da Clattenburg sono un concentrato di tensione, ma al triplice fischio il risultato è un pareggio a reti bianche tanto prezioso per gli ospiti quanto frustrante per i padroni di casa, che scivolano all'ottavo posto a -8 dalla vetta.