Terzo pari consecutivo per il Tottenham Hotspur, che non va oltre l’uno a uno interno contro il Leicester di Claudio Ranieri, campione in carica. I londinesi faticano dal punti di vista della realizzazione, trovando solo un gol su rigore, ma mostrano una buona solidità difensiva, confermandosi come la miglior retroguardia della Premier League. Il Leicester è abile nello sfruttare l’unico errore difensivo dei Lilywhites, strappando un importante pari in un campo difficile come il White Hart Lane e si assesta all’undicesima posizione in classifica con undici punti all’attivo. Per i ragazzi di Pochettino è un’occasione persa, il City e l’Arsenal sono a +3 e il Liverpool deve ancora affrontare il Crystal Palace, così come il Chelsea, che vedrà il campo domani, ancorato a -1 sul Tottenham.
Contro i Campioni d’Inghilterra, Pochettino accantona il 4-1-4-1 visto nell’ultimo mese, tornando al solito 4-2-3-1, affidandosi a Janssen in attacco, spalleggiato da Son ed Eriksen laterali alti, mentre Ali è al centro della trequarti. Mediana double-pivote con Wanyama e Dembelè, mentre Dier viene nuovamente dirottato in difesa, al posto di Alderweireld infortunato, con Vertonghen a completare il duo centrale. Rose e Walker confermati sulle fasce, davanti all’imprescindibile Lloris in porta.
Modulo lineare per il Leicester di Ranieri, disposto sul classico 4-4-2, che trova in Vardy e Okazaki i principali terminali offensivi, supportati da Mahrez e Musa, mentre il geometra Drinkwater è affiancato da King come interno. Simpson e Fuchs coprono le fasce, coadiuvando la coppia Morgan e Huth al centro della retroguardia, con il solito Schmeichel tra i pali.
Gli Hotspurs iniziano subito a mettere in chiaro le cose, surclassando le Foxes in fase di possesso palla e spingono dalle parti di Schmeichel. Al quarto d’ora, primo squillo dei padroni di casa: traversone di Eriksen per Son, ma viene deviato in angolo, sugli sviluppi del corner si avventa Alli, che fa partire un missile potentissimo sulla porta delle Foxes, ma Schmeichel se la cava usando i pugni. Cinque minuti dopo, il trequartista danese si incarica di battere una punizione dai trentacinque metri, ma manda fuori di poco, mentre Wanyama spreca un buon assist di Son con un diagonale finito a lato, dal limite dell’area. Dopo mezz’ora di gioco, il Leicester esce dal guscio, con un colpo di testa di Okazaki fuori di poco, ma al 38’ c’è la grande conclusione al volo da fuori area di Fuchs, che finisce in curva. Al quarantunesimo, clamorosa traversa su una fucilata di Alli nel cuore dell’area, ma nel minuto successivo, Janssen si procura un rigore sugli sviluppi di una punizione di Eriksen: l’olandese trasforma la massima punizione e porta in vantaggio il Tottenham a ridosso dall’intervallo.
Si riparte ed è subito pari per il Leicester: Vardy sbuca dalla destra e serve con un piatto Musa, che deve solo insaccare davanti a Lloris, infortunandosi al momento del gol, con la difesa londinese distratta. Il Tottenham accusa il colpo e riprende la marcia, alla ricerca del gol, attaccando su tutti i fronti, ma gli ospiti si chiudono, giocandosi la carta della prudenza. Al 53’, Son scarica un potente mancino da fuori area, ma Schmeichel blocca, salvando anche sul tiro di Eriksen pochi minuti dopo. Al 70’, Alli si procura un calcio di punizione al limite dell’area: Janssen si incarica della conclusione e trova solo l’esterno della rete, graziando Schmeichel. La Dea bendata è avversa al Tottenham: all’86 Vertonghen colpisce di testa a colpo sicuro, ma la sfera si stampa sulla traversa, gelando i presenti. In pieno recupero si fanno pericolosi gli ospiti, ma Lloris è reattivo e salva il risultato. La gara finisce uno a uno, con le reti di Janssen e Musa, a cavallo tra il primo e il secondo tempo.