Incredibile vittoria dello Zenit San Pietroburgo in casa del Maccabi Tel Aviv. La squadra di Lucescu gioca sottotono per tutto il primo tempo ed è evanescente quando tenta sortite offensive. Il Maccabi sigla tre gol tra il 24' ed il 70' ma non mette in conto la reazione di orgoglio e rabbia dei russi che, in 20 minuti, siglano quattro gol e ribaltano le sorti di un match già in cassaforte.

CRONACA

Attacca e pressa immediatamente la formazione guidata da Lucescu, abile a far girare palla contro un Maccabi che organizza minuziosamente la fase di non possesso. Al 4', occasione Maccabi: Ben Harush scippa palla sulla trequarti, arriva al limite e tenta la fortuna ma la sfera termina alta. Risponde, tuonando, lo Zenit. Puniziona morbida dai 25 metri a cercare la folta chioma del N°28 azzurro che si avvita bene ma non beffa Rajkovic che agguanta il pallone.

https://twitter.com/MaccabiTLVFC
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E' la squadra ospite a tenere le redini del gioco, puntando su un possesso palla calmo e ragionato ed abbassando il ritmo. Al 17', occasione monumentale per il Maccabi. Lavora bene palla sull'out di destra Ben Chaim il quale, una volta entrato in area, scalda il sinistro e stampa la conclusione sul palo a Lodygin battuto. La compagine russa perde sicurezza nei propri mezzi e, con il passare dei minuti, abbassa anche il proprio raggio d'azione soffrendo un propositivo Maccabi.

Al 24', vantaggio dei padroni di casa. Medunjanin scodella un tiro-cross insidioso in area piccola; Lodygin tenta l'uscita ma la presenza di Benayoun lo infastidisce ed il pallone, in maniera beffarda, termina in rete. La realizzazione infonde fiducia agli uomini di Arveladze che creano pericoli soprattutto sulle corsie esterne con Ben Harush e Medunjanin. Al 28' ci prova Kerzhakov a rianimare i suoi con una conclusione ravvicinata, para l'estremo difensore israeliano. Il match prende la piega dell'equilibrio con Zenit e Maccabi che scelgono di non rischiare piuttosto che tentare l'avanzata. Al 35', il destro velenoso di Medunjanin, acceso dal retropassagio di Banayoun, termina di poco a lato. Il ritmo scema e le squadre non creano, in sostanza, più nulla. Al riposo, Maccabi meritatamente avanti.

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Nel secondo tempo, il canovaccio della gara non muta. Sono sempre i padroni di casa a mantere alta la guarda ed a cercare spazi in avanti. Al 49', ecco il raddoppio. Affonda, sull'out destro, ad alta velocità, Ben Chaim che crossa in mezzo un pallone vagante sul quale vola Kjartansson: colpo di testa vincente e Lodygin battuto.

Macina terreno e gioco il Maccabi, supportato dalla marea incontenibile di tifosi. Al  57', monumentale chance per Kokorin: il terminale offensivo si inserisce bene in area di rigore e viene servito con il contagiri ma davanti a Rajkovic, si addormenta e viene chiuso dal pronto ritorno di Ben Haim.Lo Zenit torna ad essere la squadra che conosciamo; accelerazioni e fraseggi di livello portano gli uomini di Lucescu a bussare, più volte, all'area di competenza dei difensori israelinani. Eppure la retroguardia regge e non concede spazi. Al 70', tris servito. Punizione magistrale di Medunjanin che pennella con il sinistro, cercando e trovando l'incrocio.

La squadra russa, però, invece di gettare le armi, ci crede e si riversa in avanti. Al 76', accorcia le distanze Kokorin! Giuliano riceve, dalle retrovie, una palla interessante. Il N°7, da solo in area, controlla e serve con un pallonetto il solo Kokorin che insacca.Scatenato, lo Zenit vuole l'impresa e viene aiutato dall'espulsione per doppia ammonizione di Dasa, ingenuo a stendere in area di rigore un giocatore in maglia azzurra. Ne scaturisce una punizione a due in area che viene realizzata da Mak: botta centrale sulla barriera aperta e mani piegate a Rajkovic. Un minuto dopo si compie l'incredibile rimonta. Vola Mak sulla sininstra, cross teso al centro che viene mancato dal N°1 del Maccabi e Giuliano - indisturbato - sigla il 3-3.

Finita? Nemmeno per sogno, visto che il subentrato Djordjevic siglia il, dir poco clamoroso, 4-3. Crolla il Maccabi che capitola sulle solite avanzate di Giuliano il quale alza un interessante pallone per Djordjevic che, di giustezza, punisce Rajkovic. Gli sforzi lunghi una partita si sciolgono come neve al sole; la girandola di cambi nel recupero certifica l'incredibile disfatta.