Iniziare con il piede giusto è l'imperativo. Dopo aver clamorosamente bucato i primi due appuntamenti dell'anno scorso, l'Arsenal vuole affrontare al meglio l'esordio in Champions League. Niente trasferta a Zagabria questa volta, ma sotto la Tour Eiffel, in casa del PSG. "Mi piace venire a Parigi e tornare nella mia nazione", ha dichiarato Arsène Wenger nella conferenza stampa pre-partita. Una felicità da non sporcare con un risultato negativo contro un'avversaria tatticamente non così diversa: "Si affrontano due squadre che cercano il ritmo - ha spiegato l'alsaziano - loro hanno molti giocatori forti. Il PSG è un buon test per noi, è molto interessante venire a giocare contro di loro, per avere un buon metro di paragone per testarci. Siamo qui per vincere. Dovremmo tenere d’occhio i loro attaccanti. Sarà molto difficile per noi".
Dopo la doppia falsa partenza in campionato, con la sconfitta rimediata dal Liverpool e il pareggio sul campo del Leicester, sono arrivate due vittorie. Ora un altro test probante: "Passo dopo passo stiamo ritrovando la condizione fisica, ma mentalmente siamo pronti, abbiamo recuperato bene dalla partita contro il Southampton", ha continuato, per poi focalizzare l'attenzione su Koscielny, in dubbio dopo la botta all'occhio rimediata contro i Saints: "Sta bene, ero preoccupato non potesse esserci per la partita, ma ora sta bene".
Il difensore dovrebbe giocare dall'inizio, con Holding comunque pronto in caso di necessità. Anche un altro francese rimane in dubbio, in un undici che Wenger non rivela: "Non so ancora chi giocherà, ho ancora tempo. Giroud è quasi pronto per giocare dall’inizio". Il discorso si sposta anche sui piani del tecnico, che specifica di voler avere una rosa tra i 24 e i 30 anni, condita da star, specificando che "inizieremo a parlare dei rinnovi di Ozil e Sanchez", senza dimenticare però i giovani: "Vogliamo continuare a dare possibilità ai giocatori giovani, cercando il giusto mix".
D'altro canto, la carriera del tecnico, legata indissolubilmente all'Arsenal, ha raccontato che la sua gestione dei giovani è stata seconda a pochi. Wenger si appresta a iniziare la ventesima edizione di Champions League con i Gunners, forse l'ultima? "Non penso al futuro, ma solo alla prossima gara - ha immediatamente chiarito - Ho allenato quasi 200 gare in Champions League ma voglio sempre fare bene, come se ognuna fosse la prima. Mi piace essere qui, sono sempre rimasto fedele all’Arsenal perché ha le qualità che cerco nelle squadre".
Serve però una svolta, dopo l'ennesima delusione di un anno fa: "Abbiamo dinamismo ed intensità, faremo lo stesso in Champions League, e lo vogliamo dimostrare. L’anno scorso siamo arrivati secondi nel girone dietro al Bayern Monaco, abbiamo perso le prime due gare e loro erano pià squadre di noi. Per vincere il gruppo dobbiamo conquistare un buon risultato".
Insieme al suo allenatore, presente in sala stampa anche Hector Bellerin, ormai un caposaldo dell'undici titolare. Lo sarà anche domani sera, in una partita che il difensore vuole affrontare nella giusta maniera, nonostante il PSG abbia perso uno dei pezzi grossi: "Loro hanno tanti buoni giocatori, penso che la partenza di Ibrahimovic non li abbia peggiorati, quindi affronteremo la gara con lo stesso spirito. La nostra squadra è pronta. Di Maria? Sarà un giocatore difficile da contenere, ma per stare a questo livello bisogna affrontare questi giocatori".