Quando Immobile scaraventa la sfera sul palo lungo, al tramonto di partita, Ventura può finalmente liberare la tensione. La trincea italiana regge, Buffon alza la voce, rimedia a una sua stessa incertezza e poi da il là alla ripartenza che chiude al ritorno israeliano. Pellè sfiora la palla, Immobile - felino - balza sul diretto avversario, lo sbilancia e batte a rete. Si tinge d'azzurro il cielo di Haifa. Ventura - alla mercè della critica dopo l'amichevole con la Francia - assapora il dolce calice del riscatto. 1-3, tre punti, alcune risposte e ottimi segnali, prima del confronto d'alta quota con la Spagna del nuovo corso Lopetegui.
Un'Italia diversa rispetto alla sgambata amichevole con l'undici di Deschamps. Permane il modulo - 3-5-2 - mutano gli interpreti. Il rientro di Bonucci restituisce consistenza alla difesa, Antonelli si prende la mancina - scelta oculata di Ventura che opta per un giocatore in grado di proporre con effetto immediato il traversone nei pressi della riga di fondo - Candreva sul lato opposto. Fuori De Rossi per infortunio, regia a Verratti, con Bonaventura mezzala sinistra. Conferma nel settore d'attacco, Eder in appoggio a Pellé. Il 4-2-3-1 israeliano è molto mobile, un moto perpetuo per soffocare l'Italia.
Il predominio territoriale è della nostra nazionale, ma l'undici ospite fatica a dare ritmo alla manovra. Ventura si appoggia al doppio play, Bonucci è il primo ad avviare l'azione, con Parolo e Bonaventura larghi per liberare la verticale al centrale bianconero. In seconda battuta Verratti. La presenza del centrocampista del Psg è fondamentale. Verratti ha tempi di gioco unici, sa conservare la palla, uscire da situazioni intricate, verticalizzare all'istante. Una sua apertura volante per Eder strappa l'applauso convinto dell'intera panchina. I problemi sono invece in fase di ripiegamento. Specie a sinistra la nostra nazionale soffre, perché Antonelli accompagna spesso, ma la mediana non riesce a far filtro e la trequarti israeliana può recuperare palla e sprintare verso Buffon. Pericolo solo potenziale, perché la linea a tre regge l'urto. Qualche imprecisione stuzzica la tranquillità di Ventura, richiami per Bonucci e Chiellini in tal senso.
Quando però la nostra selezione supera il primo pressing, si aprono praterie interessanti. Il primo gol nasce da una giocata di Verratti, bravo ad aprire per Antonelli. Cross basso e tap in di Pellé. Il raddoppio, sempre dalla sinistra, con Bonaventura che si procura il penalty che Candreva batte con tranquillità. 2-0, sensazione di superiorità. La bolla di sapone israeliana si dissolve, poca cosa la squadra di Levy. Ben Haim e Zahavi sono i giocatori di maggior classe, il primo disegna il gol che riapre la partita. Chiellini si conferma in difficoltà. Dopo la partita "no" con la Francia, errore madornale in disimpegno, recupero di Ben Haim e lob dolce a scavalcare Buffon. 1-2. La frittata nella ripresa, già ammonito, Chiellini esagera. Seconda sanzione e rosso.
Inizia un'altra partita, perché l'Italia deve, volente o nolente, ritrarsi ed esporsi al gioco di casa. Ventura non vuol rinunciare alla partita, lascia in campo inizialmente sia Eder che Pellè, manda un segnale alla squadra. Dentro Ogbonna e Florenzi per Bonaventura e Candreva. Scricchiola la retroguardia azzurra, ma la tempra è da uomini veri, Buffon si salva, Barzagli suona la carica e Israele sbatte sul muro italiano. A venti dalla fine, la mossa chiave. In campo Immobile, fuori uno stremato Eder. L'attaccante biancoceleste sfrutta l'unica occasione. Killer perfetto in una notte da cuori forti.
Ventura ritrova l'ItalConte, almeno nella capacità di nuotare nelle difficoltà. Stringe a sè Verratti e si coccola i suoi. All'alba di un'era diversa, sensazioni confortanti.