In una gara emozionante e ricca di suspance fino al triplice fischio, ottimo pari per l'Irlanda in casa della Serbia. Sotto già al 4' grazie ad Hendrick, i balcanici ribaltano il risultato con Kostic e Tadic su rigore, subendo però il definitivo 2-2 di Murphy all'ottantaduesimo.

Padroni di casa che scendono in campo adottando un offensivo 3-4-3: davanti a Rajkovic difesa a tre composta da Ivanovic, Nastasic e Vukovic, mentre sulle fasce di centrocampo ci sono Rukavina e Mladenovic. Milivojevic e Gudelj al centro, Tadic e Kostic a sostegno di Mitrovic. Un modulo ugualmente a trazione anteriore, il 4-3-3, per gli ospiti, con O'Neill che piazza a protezione di Randolph il quartetto difensivo formato da Coleman, Keogh, O'Shea e Ward. In cabina di regia presente Hendrick, ai cui lati Whelan e Brady sostengono il tridente offensivo, con Walters e Mclean al fianco di Long.

La gara inizia subito in salita per la Serbia, sotto praticamente a pochi minuti dal fischio d'inizio grazie ad un bellissimo tiro di Hendrick deviato in porta da Ivanovic. Male, comunque, la difesa serba, davvero immobile durante la serie di passaggi irlandese. Nonostante la precoce marcatura, la gara non continua sui binari dell'emozione e dell'intensità, stazionando su ritmi bassi e sulla totale assenza di occasioni importanti. La Serbia, per recuperare velocemente lo svantaggio, tende ad allungarsi, l'Irlanda non cambia invece la propria attitudine compatta e granitica, smorzando di fatto ogni possibile inizio di costruzione di gioco. Al 22' fiammata improvvisa di Keogh, abile a concludere dalla distanza dopo un bel dribbling. Randolph è però attentissimo. L'assoluto equilibrio delle forze in campo continua fino a fine primo tempo, finché non è Walters, al 37', ad impensierire Rajkovic sugli sviluppi di un calcio di punizione. L'ultimo tentavivo di tempo capita sui piedi di Mitrovic, che al minuto quarantaquattro ed in area di rigore stoppa senza trovare però la decisiva deviazione in rete. 

La seconda frazione inizia con una Serbia più pimpante ed vicina al pari al 58' con Rukavina, bravo a colpire in corsa dopo un ottimo controllo di Mitrovic. L'atteggiamento propositivo porta i serbi a pareggiare circa tre minuti dopo, quando Kostic controlla ottimamente una palla servitagli da Tadic. Pesa, comunque, l'errore di Coleman, in ritardo al momento di coprire in difesa. Il pari scuote il pubblico serbo, che comincia a sostenere in maniera ossessiva i propri beniamini. Tale spinta di voci dona nuova linfa alla Serbia, praticamente arrembante per tutta la prima metà di frazione. L'atteggiamento indiavolato dei ragazzi Muslin risulta essere decisivo, contro ogni pronostico, al 67', quando Kostic riesce a guadagnarsi un preziosissimo rigore realizzato poi alcuni secondi dopo da Tadic. Incredibile a Belgrado, Irlanda in panne e Serbia clamorosamente avanti. Al 71' clamoroso errore di Pavlovic, che manda sulla trasversa da pochi metri, due minuti dopo esplode invece la rabbia ospite, quando Kassai annulla cioè un gol regolarissimo a Long, bravo ad insaccare da due passi ma a cui viene fischiato un assurdo offside. La rete annullata non smuove però i britannici, che all'81' agguantano un 2-2 tutto sommato giusto grazie all'incornata di Murphy, lasciato libero da Gudelji sugli sviluppi di un corner. Tutto da rifare per la Serbia, Irlanda invece entusiasta e pimpante. 

Che gara! Prima avanti l'Irlanda, poi ritorna la Serbia, infine termina 2-2. Il balcanici hanno pagato l'inizio sottotono, riuscendo però a ribaltare la scellerata prima rete subita grazie all'agonismo e ad un pizzico di fortuna. Ottima prova, inoltre, per i britannici, ordinati tatticamente ed abili a riproporre un calcio offensivo ma non troppo sbilanciato in avanti. Migliore in campo per i padroni di casa, Kostic. Per gli ospiti in evidenza Long.