DANIMARCA - ARMENIA 1-0

17' Eriksen (D)

Danimarca (4-3-2-1): Ronnow; Kjaer, Christensen, Vestergaard; Ankersen, Kvist, Hojbjerg (81' Delaney), Durmisi; Eriksen, Fischer; N. Jorgensen (66' Poulsen).
A DISPOSIZIONE: Hansen, Lossl, Thomsen, Cornelius, M. Jorgensen, Larsen, Nielsen, Schone, Wass.  
All. Hareide

Armenia (5-4-1): Beglaryan; Hambardzumyan, Haroyan, Mkoyan, Andonian, Hovhannisyan; Ozbiliz (41' Ghazaryan), Yedigaryan, Malakyan (77' Manoyan), Kadimyan; Arshakyan (70' Pizzelli).
A DISPOSIZIONE: Ayvazov, Badoyan, Hakobyan, Manukyan, Sarkisov, Voskanyan.
All. Sukiasyan

NOTE: al 72' Beglaryan para un rigore a Eriksen.

Il post-Olsen della Danimarca inizia con una prestazione convincente che frutta una vittoria, anche se di misura: tante occasioni sciupate, ma basta un gol per avere la meglio di un'Armenia molto rimaneggiata.

Per l'esordio in gare ufficiali, Hareide non può contare su Schmeichel, alle prese con un problema all'ernia, optando anche per due rinunce importanti quali quelle di Poulsen e Wass, inizialmente in panchina. Defezione eccellente anche per gli ospiti, orfani di Henrikh Mkhitaryan, reduce da una brutta botta al costato in amichevole. I suoi compagni entrano in campo con un difensivissimo 5-4-1, anche senza Movsisyan.

Il muro difensivo crolla però piuttosto presto, già intorno al quarto d'ora, quando una splendida azione palla a terra danese si chiude con la rifinitura di Fischer e il biliardesco sinistro rasoterra da fuori di Eriksen, magistrale nello scrivere 1-0. L'ala del Middlesbrough, autore della sponda per il vantaggio, coglie anche una traversa con una botta fulminea dai venti metri; le occasioni testimoniano il dominio tecnico e territoriale della Danimarca, mentre gli ospiti non riescono a infilare quattro passaggi non in orizzontale. Il portiere Beglaryan deve mettere i guantoni anche su un paio di altre conclusioni da fuori, mentre la sua difesa annaspa contro gli inserimenti avversari.

Anche nella ripresa la situazione non cambia: sono soprattutto i tagli di Ankersen e Durmisi a generare occasioni, anche se entrambi peccano di freddezza. Ghiaccio nelle vene che al 72' tradisce anche Eriksen: l'ottimo Fischer si procura un calcio di rigore piuttosto netto, ma il fantasista del Tottenham vede il suo tiro dal dischetto parato da un reattivo Beglaryan, eccezionale anche nel deviare il tentativo di tap-in ravvicinato del neo-entrato Poulsen. L'episodio rischia di rivoltare la gara, tanto che poco dopo una rovinosa palla persa in fraseggio spalanca il campo a Pizzelli, poco lucido nella gestione dell'occasione, complice anche la tempestiva chiusura a centro area di Christensen. Il lampo armeno resta fine a sé stesso, la squadra di Hareide sfiore anche il gol in un paio di circostanze successivamente, gestendo il vantaggio.

L'1-0 maturato alla fine è decisamente meritato, ma la mancanza di cinismo potrebbe essere da limare al più presto. Partita comunque agevole contro un'Armenia eccessivamente rimaneggiata per essere valutata.

LITUANIA - SLOVENIA 2-2

32' Cernych (L), 34' Slivka (L), 77' Khrin (S), 90+3' Cesar (S)

Lituania (4-4-2): Setkus; Vaitkunas, Freidgeimas, Girdvainis, Slavickas; Cernych (70' Grigaravicius), Zulpa, Kuklys, Novikovas; Valskis (85' Matulevicius), Slivka (79' Chvedukas).
A DISPOSIZIONE: Zubas, Klevinskas, Klimavicius, Cesnauskis, Radzinevicius, Klimavicius, Verbickas, Luksa, Baravykas. 
All. Jankauskas

Slovenia (4-3-1-2): Oblak; Skubic, Samardzic, Cesar, Jokic; Verbic (56' Novakovic), Khrin, Kampl; Birsa; Beric (46' Ilicic), Bezjak.
A DISPOSIZIONE: Kotnik, Belec, Struna, Stojanovic, Mevlja, Trajkovski, Zajc, Vrhovec, Crnic. 
All. Katanec

La Slovenia regala due contropiedi nel primo tempo, ma poi nel finale con le unghie e con i denti riagguanta il pareggio contro la Lituania. Un 2-2 che lascia un pizzico di amaro in bocca a entrambe le compagini.

Oltre a Kurtic, niente Ilicic tra le file della squadra ospite: il fantasista della Fiorentina è fuori per un leggero acciacco al ginocchio e parte dalla panchina, di punta vanno Bezjak e Beric. Out anche Spalvis, miglior giocatore della Lituania in quanto a talento. Niente titolarità per Matulevicius, davanti Valskis e Slivka.

I ragazzi di Katanec dominano nel possesso palla calciando anche un paio di volte in porta e recriminando per diversi contatti sui quali l'arbitro lascia correre, ma la beffa è dietro l'angolo: al primo contropiede è Cernych, spostato sulla sinistra per la ripartenza, a rientrare sul destro ed esplodere la sassata dai 25 metri che sorprende Oblak. Non paga, la Lituania dopo neanche due minuti centra anche il raddoppio, grazie al tocco da posizione defilata sul primo palo di Slivka, innescato da un disastro di Jokic e Cesar.

Gli ingressi di Ilicic e Novakovic ad inizio ripresa portano gli effetti sperati, ma solo parzialmente: l'attacco sloveno torna a manifestare vivacità, ma la pericolosità del contropiede della squadra di Jankauskas non accenna a diminuire. Al 77', dopo un altro miracolo di Setkus su Bezjak, innescata da Ilicic, arriva la rete della Slovenia con Khrin, esplosivo sul secondo palo nell'insaccare di testa un corner dalla destra. Poco dopo Novakovic avrebbe anche sul piede la palla del pari, se non fosse che il solito Setkus si supera e con reattività mette in corner. Al terzo minuto di recupero, l'ultimissimo respiro è quello vincente: Ilicic pennella l'ennesimo assist sul secondo palo, dove sbuca la testa di Cesar, bravo a colpire e soprattutto a indirizzare, una palombella delicata che si infila beffarda sul secondo palo.

La Slovenia si salva in una partita categoricamente da vincere, mentre la Lituania può mangiarsi le mani per essersi fatta raggiungere nel recupero, da una squadra sì più forte offensivamente, ma con tante pecche difensive.

SAN MARINO - AZERBAIGIAN 0-1

45' Gurbanov (A)

San Marino (5-4-1): A. Simoncini; Cesarini, Broli, D. Simoncini, Palazzi, M. Berardi; F. Berardi (73' Rinaldi), Tosi, Chiaruzzi (53' Gasperoni), Hirsch; M. Vitaioli (86' Valentini).
A DISPOSIZIONE: Benedettini, Muraccini, Bonini, F. Vitaioli, Stefanelli, Golinucci, Della Valle, Bianchi, Calzolari. 
All. Manzaroli

Azerbaigian (4-1-4-1): K. Agayev; Mirzabekov, Mdvedev, Sadygov, Dashdemirov; Garayev; Ismayilov, Amirguliyev, Nazarov (78' Makhmudov), Gurbanov (69' Alesarov); Ramazanov (89' Sheydaev).
A DISPOSIZIONE: S. Agayev, Nazirov, Pashaev, Guliyev, Abdullayev, Israfilov, Mammadov, Madatov, Hajiyev.
All. Prosinecki

NOTE: espulso Brolli al 52'.

Tutto molto facile per l'Azerbaigian sul campo di San Marino, a dispetto di quanto possa lasciare intendere lo 0-1 finale. Il monologo Azero prende il via già nelle prime battute di gioco, una manovra avvolgente e propositiva che sottolinea la disparità tecnica tra le due squadre, per la soddisfazione di Prosinecki. Simoncini ha il suo bel da farsi in continuazione, dovendosi anche superare in diverse circostanze. L'ultimo quarto d'ora finale sbilancia la gara in favore dei caucasici, con Gurbanov sugli scudi: l'attaccante del Neftci Baku ci prova prima su punizione, colpendo il palo, ma non perdona al 45', quando raccoglie un cross tagliato di Ismayilov dalla destra insaccando di testa in anticipo sulla difesa.

L'attaccante, dopo aver sbloccato il punteggio sul finale del primo tempo realizzando il suo primo gol in Nazionale, causa anche l'espulsione diretta di Brolli, intervenuto in maniera eccessivamente dura, anche se va sottolineata la severità del direttore di gara nella circostanza. Forte della superiorità numerica, l'Azerbaigian continua a costruire occasioni su occasioni e a cercare la porta di un Simoncini decisamente impegnato. Le oltre 20 palle-gol però non vengono sfruttate adeguatamente, ma San Marino non riesce a trovare nemmeno lo scatto d'orgoglio. Poco, pochissimo da salvare per i ragazzi di Manzaroli, prova che può invece dare fiducia quella dell'Azerbaigian.