Da titolari ad epurati di lusso: la triste parabola di Yaya Touré e Bastian Schweinsteiger

L'ivoriano, ormai ai margini del progetto di Guardiola, è stato escluso dalla lista UEFA per la Champions. Stesso discorso per l'ex Monaco, ugualmente fuori dai 25 scelti da Mourinho per tentare la scalata all'Europa League.

Da titolari ad epurati di lusso: la triste parabola di Yaya Touré e Bastian Schweinsteiger
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Di Antonio Abate

Esclusioni eccellenti in quel di Manchester. Sia City che United, infatti, disputeranno la fase a gironi di Champions ed Europa League senza due pilastri del calcio contemporaneo, atleti per i quali moltissime società firmerebbero carte false. Parlando prima della sponda City, seguendo un rigoroso ordine alfabetico, la mannaia Guardiola ha tagliato fuori Yaya Toure, l'ivoriano tanto amato da Mancini ma mai troppo in sintonia con il suo nuovo allenatore fin dai tempi del Barcellona. Un'esclusione davvero eccellente, soprattutto se si considera l'esperienza ed il valore assoluto del centrocampista numero 42, ormai separato in casa di lusso e quasi sicuramente prossimo all'addio, possibile ultimo di una lunga lista comprendente anche Hart e Nasri, finiti al Torino e al Siviglia proprio perché non rientranti nei piani dell'allenatore catalano.

Così come successo per l'ivoriano, tagliato fuori dal proprio club anche Bastian Schweinsteiger, che ha inoltre recentemente dato l'addio alla propria Nazionale. Il tedesco, che da tempo ormai non si allena con la prima squadra, non rientra più nei piani di José Mourinho, chiuso dal recente arrivo di Paul Pogba e dall'intoccabile Fellaini, senza dimenticare lo spagnolo Herrera, anche lui incredibilmente avanti nella personale gerarchia dell'allenatore portoghese. E come non ricordare il mezzo sconosciuto Sadiq El-Fitouri, ventunenne difensore da sempre titolare nel Manchester delle riserve e scelto per far parte dei 25 pronti a giocarsi le proprie chance in Europa League. Insomma, una vera e propria umiliazione. 

Certo, così come per Toure anche per Bastian l'età comincia a farsi sentire, ma rinunciare ad un campione mentalmente abituato ai migliori palcoscenici europei e capace di vincere da protagonista praticamente tutto con il Bayern Monaco appare forse una scelta azzardata e leggermente pretenziosa. Sarà il tempo, dunque, a dare il verdetto definitivo. 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.