Non sono bastati tre mesi di attesa e di hype prima dell'inizio del campionato più bello e spettacolare del mondo. Dopo sole tre giornate, toccherà sopportare ancora un weekend di digiuno. D'altro canto la pausa per le Nazionali è ormai di rito a inizio settembre. La magia della Premier League non è però potuta mancare, nemmeno nell'arco di trenta partite, nemmeno se si fino ad ora si è trattato solo di "calcio d'agosto", da prendere con le pinze. Squadre a metà, ancora con i carichi di lavoro sulla schiena a pesare, indicazioni deboli. Forse un campionato del genere necessita meno di parole e più di immagini. In particolare dieci, per spiegare queste prime tre week di british football.
10 - IT'S MOU-TIME
Hull City - Manchester United 0-1
Erano arrivate due vittorie piuttosto convincenti sul piano del risultato per il Manchester United, mancava solo la ciliegina sulla torta d'agosto di Mourinho. La specialità della casa, se così si può definire. Prontamente, all'ultimo secondo, al KCom Stadium di Kingston-upon-Hull, si materializza. Secondo minuto di recupero, partita bloccata con le reti inviolate: Rooney scodella al centro, Rashford ci mette il piede e gela i Tigers. Non serve guardare il cronometro, è semplicemente Mou-time. E guardacaso gliela risolve un subentrato...
9 - BORO RISING
Sunderland - Middlesbrough 1-2
Il Middlesbrogh era più che atteso al ritorno nella massima serie, tra ambizioni nuove e voglia di rivalsa. Per ora la classifica parla di cinque punti, tre dei quali rimediati da Stuani con una doppietta sul campo del Sunderland. Due gol diversi, molto. Il secondo un semplice tocco, a conclusione di un'azione corale. Il primo non banale, anzi: destro secco, dalla distanza, dritto nel sette. Potrà diventare il Boro degli youngsters, per ora è quello della classe operaia. Incarnata dal gol dell'uruguagio.
8 - KLOPPESCO!
Arsenal - Liverpool 3-4
Cinque trequartisti distribuiti per il campo in un 4-3-3 di tecnica e rapidità. Poteva la difesa rimaneggiata dell'Arsenal contenere questo Liverpool? Semplicemente, no. La giocata simbolo è quella di Mané: partenza da destra, slalom più che speciale, mancino in area all'incrocio. Partita giustiziata, sulla carta. E poi l'abbraccio a Jurgen Klopp, il quale sta progettando la costruzione della squadra a sua immagine e somiglianza, caricandosela (letteralmente) sulle spalle.
7 - EFFETTO PEP
Manchester City - Sunderland 2-1
La mano non tanto invisibile di Guardiola sul Manchester City è incarnata da Raheem Sterling. L'inglese, dotato di un talento purissimo e di una carta d'identità che consente di pensarlo come al top del gioco nel giro di pochi anni (8 dicembre 1994), è letteralmente rinato. Dopo la stagione scorsa passata tra le ombre, l'arrivo di Pep lo ha revitalizzato. Tutto lascia intendere che questa potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione. Alla faccia di tutti quelli che durante la stagione scorsa risero del suo acquisto.
6 - EDEN GARDEN
Chelsea - Burnley 3-0
Ripensare a due anni fa non è difficile, vedendo l'Hazard di oggi. L'anno del titolo con Mou (2014/15) il Belga era senza mezzi termini l'umano più vicino agli alieni Messi e Ronaldo. Motivazione, principalmente. Quella che gli è mancata durante tutta l'annata scorsa, valsagli anche più di una panchina sia nella gestione del portoghese che con Hiddink. Sembra che il digiuno sia finito, Eden ha ancora fame.
5 - KUN DOIN' KUN
Stoke City - Manchester City 1-4
Giusto per gradire, tre gol in tre partite (senza contare la Champions League). Stupirsi? No, ormai non più. Sottovalutarlo ancora? Probabilmente nemmeno. Aguero è il finalizzatore di una macchina che vuole avviarsi verso la perfezione. Nel frattempo non perde nemmeno un minuto per iniziare la stagione col passo giusto. Troppe volte dimenticato, i numeri parlano per lui. Facile ricordarlo solo per il gol al QPR...
4 - IN STEKELENBURG I TRUST
Everton - Tottenham 1-1
Ogni tecnico ha i propri prediletti, quei giocatori che vorrebbero sempre in ogni squadra, che si portano da esperienza ad esperienza. Solitamente i nomi in ballo sono importanti, in questo caso no. Ma non togliete Stelekenburg a Ronald Koeman. Se l'è portato anche all'Everton, dopo averlo voluto al Southampton e lanciato nell'Ajax. E nelle prime tre gare ha letteralmente salvato i Toffees. Dei 7 punti in classifica, almeno 5 sono merito suo. Contro il Tottenham almeno tre parate strabilianti. No, l'olandese non è più quello di Roma...
3 - HULL E BENJI
Hull City - Leicester 2-1
Aldilà dell'aspetto naturalmente simpatico provocato dal gesto tecnico, il primo gol stagionale dell'Hull City è più che simbolico. Squadra rimaneggiata, con la dirigenza in rotta, fisicamente a pezzi. Una situazione disastrosa, da cui i Tigers decidono di uscire con due vittorie in tre partite. Una partenza sprint che andrà confermata in seguito, ma nel frattempo i tifosi hanno motivo di sorridere. In fin dei conti non capita tutti i giorni di battere i campioni in carica.
2 - WITH-YOU! (CON-TE!)
Chelsea - West Ham 2-1
Uno stadio in trepidante attesa del proprio condottiero, conscio di avere l'uomo giusto alla guida. Avrebbe potuto iniziare in tanti modi, ha scelto il più emozionante. Antonio Conte si è preso Stamford Bridge e il Chelsea in 90 minuti, culminati con la rete di Diego Costa. Il tecnico corre, sbraccia, esulta, riceve l'abbraccio virtuale dei tifosi, lo sentono come uno di loro. Alla seconda giornata, epilogo simile. A Londra c'è del feeling.
1 - SPECIALS TWO
Bournemouth - Manchester United 1-4
Una gara a chi genera più aspettativa, più o meno. Se due strade del genere si incrociano, ne nasce per forza un'autostrada verso il successo. Il Manchester United non è solo Ibrahimovic e nemmeno solo Mourinho, ma al momento i due volti in copertina sono i loro. Per forza di cose. Un rapporto in teoria complicato, tra due personalità forti. Eppure questa volta sembra essere tutto apparecchiato per il matrimonio. Regalo di nozze? Magari la corona di campioni d'Inghilterra.