Le Olimpiadi sono appena terminate, e con esse anche ovviamente il torneo di calcio, vinto dal Brasile padrone di casa. Una grande festa verdeoro per una manifestazione sì prestigiosa nella sua totalità, ma piuttosto snobbata per quanto riguarda il mondo del pallone. Eccetto, ovviamente, sotto il Cristo del Corcovado. I problemi tra club e Nazionali (Argentina docet) non sono passati inosservati ai vertici del calcio mondiale, tanto che Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha sferrato un duro attacco all'organizzazione e alle modalità di svolgimento del torneo maschile.
"È un problema e una questione delicata che dobbiamo affrontare insieme al Comitato Olimpico Internazionale. Il torneo in questa forma non è né carne né pesce", ha dichiarato al giornale svizzero Blick. Attualmente il torneo ospita 16 squadre, quest'anno così ripartite per federazioni: tre dal Sud America, due dal Nord America, tre dall'Africa, quattro dall'Europa, tre dall'Asia e una dall'Oceania. Il regolamento prevede la presenza di squadre formate da under-23, con la possibilità di inserire tre fuori-quota, per un massimo di 18 giocatori convocabili per Nazionale.
"Non è una buona soluzione", ha commentato Infantino riguardo la formula, lasciando chiaramente intendere di volerla rinnovare per poterla valorizzare al meglio. "Inoltre il calendario calcistico è già troppo affollato", ha aggiunto. Ineccepibile, anche perchè la FIFA non è tenuta a obbligare i club a "cedere" i giocatori alle Nazionali. E il caso di cui sopra conferma la necessità di qualche modifica al regolamento. Va anche considerato che il torneo olimpico è andato a coincidere con alcune giornate di diversi campionati: solo la Bundesliga in Europa, tra i maggiori, è partita al termine della manifestazione a cinque cerchi.
In attesa di ulteriori sviluppi sul fronte maschile, Infantino ha elogiato il calcio femminile: "Così com'è attualmente non crea alcun problema ed ha inoltre anche contribuito allo sviluppo del movimento".