Lo sguardo amareggiato di Claudio Ranieri sancisce, insieme al triplice fischio finale, l'esordio con sconfitta del Leicester campione di Inghilterra. "Sono queste le partite peggiori. Rischi di farti male" aveva detto l'allenatore romano in conferenza prima della gara con la neopromossa Hull City: rischio annunciato e concretizzato, il Leicester difende il titolo con una sconfitta. Assai improbabile carte alla mano, più ragionevole per chi conosce le dinamiche dello sport, in cui nulla è scontato, in cui entrano in gioco dinamiche prima mentali che di gioco fine a se stesso. Un Hull City a gambe sciolte supera un rigido Leicester.

L'Hull City, perso l'allenatore Steve Bruce, ha messo sotto contratto per un solo match (questo col Leicester) Mike Phelan, storico vice di Sir Alex Ferguson e non navigava (anche ora dopo la vittoria) certamente in acque tranquille: la società è in vendita e allo sbaraglio, il presidente non fa mercato ed ha incaricato il figlio di gestire il club, i tifosi dicono che se non dovesse cambiare società non avrebbero speranze in questo campionato. Invece ecco la sorpresa: vittoria all'esordio coi campioni in carica. I problemi delle Tigers erano pure di campo, solo in tredici convocati ed alcuni giocatori adattati in ruoli non propri (come Livermoore centrale di difesa). Eppure con tenacia e grinta i nero verdi hanno saputo superare con merito le Foxes.

La giornata non è delle migliori per gli uomini di Ranieri, soprattutto in fase realizzativa. Un Vardy ampiamente al di sotto della sufficienza sbaglia in più di una occasione l'appuntamento con il gol: al 18' clamoroso il liscio al centro dell'area di rigore, al 43' l'attaccante inglese manca un occasione d'oro sempre nel cuore dell'area, anche al 75' Jamie si trova uno contro uno col difensore ma non è rapido abbastanza per superarlo e mettersi davanti al portiere. Ciò che l'anno scorso veniva concretizzato con la massima efficacia, in questa prima uscita di campionato è stato sprecato ampiamente. Solo Mahrez è riuscito a dare qualche sterzata pericolosa sulla fascia, ma nel complesso si è visto un Leicester sotto tono. Nel secondo gol dell'Hull City anche la difesa si è fatta trovare impreparata. Gray si è addormentato a centrocampo e ha permesso la ripartenza sulla fascia, ma senza alcuna pressione l'Hull City è stato capace di rendersi pericoloso, prima con un cross al centro, poi con il tiro vincente di Snodgrass, che ha avuto tutto il tempo per stoppare, mirare e segnare all’angolino.

Un Hull City attento dietro e concreto in attacco, un po' come il Leicester della passata stagione, ottiene una vittoria d'oro. Contando anche che il rigore del momentaneo pareggio del Leicester non doveva essere fischiato perchè il fallo si concretizza nettamente fuori dall'area, gli uomini di Phelan ottengono tre punti con pieno merito. Il finale delle Foxes è pregno di consapevolezza, di volontà, propria di chi avrebbe voluto difendere il titolo all’esordio in tutt’altra maniera. Ma che in fondo non ci è riuscito, perché vince l’Hull City, che passa dalla contestazione, dalla paura, ai canti di gioia finali. Il Leicester, dopo un anno in paradiso, ritocca le sensazioni della terra.