Passo dopo passo, il processo di crescita del Tottenham dei giovani sembra sempre più vicino alla maturazione definitiva, avvicinata nella scorsa stagione ma non ancora raggiunta, come ha testimoniato il pessimo finale di stagione che è costato il secondo posto, conquistato peraltro dall'Arsenal. Certo, una mera questione di orgoglio e di rivalità, ma il conto aumenta e sono 21 anni che i Gunners festeggiano il St. Totteringham's day, ovvero chiudono il campionato davanti ai concittadini. Ampliando il discorso, il finale in calando e le pessime prestazioni offerte nelle coppe  (fuori ai sedicesimi in Capital One Cup e agli ottavi in FA Cup ed Europa League) lasciano intendere che qualcosa da migliorare c'era.

Uno di questi aspetti era indubbiamente l'ampiezza della rosa, che al netto degli infortuni si è spesso rivelata eccessivamente corta: Kane, ad esempio, ha dovuto fare gli straordinari per tutta la stagione (le ripercussioni le abbiamo viste agli Europei), ma anche lo stesso Alli e Dier hanno avuto decisamente poche occasioni per poter rifiatare. Così Levy ha aperto il portafoglio sborsando quasi 40 milioni: 22 sono finiti nelle casse dell'AZ Alkmaar per Vincent Janssen, capocannoniere in carica dell'Eredivisie con la bellezza di 27 gol in 34 partite; circa 15 invece quelli destinati al Southampton per garantirsi Victor Wanyama, di fatto l'alternativa perfetta ad Eric Dier in mediana.

Alla lista potrebbe presto aggiungersi un difensore centrale data la partenza di Fazio, fuori dai piani tecnici, ma dipenderà soprattutto dalle occasioni di mercato, visto che lo stesso Dier nasce difensore di ruolo ed è stato acquistato, come anticipato, un giocatore di buon livello come Wanyama. Ad ora la rosa sembra al completo sia numericamente che per qualità e varietà: quello in cui Pochettino dovrà riuscire sta ben oltre la semplice tattica, perchè l'argentino necessita di una particolare continuità di rendimento che lo scorso anno non ha avuto da tutti i giocatori e che l'ha conseguentemente costretto a schierare spesso gli stessi undici in campo. Inoltre le occasioni in cui ha applicato il turnover non sono state esattamente le migliori, viste le pallate prese al Signal Iduna Park contro il Dortmund, ad esempio.

L'obiettivo minimo per questa stagione del Tottenham è migliorare lo score di 70 punti ottenuto nella precedente, anche se è inutile nascondersi e non parlare di aspirazioni da titolo, perchè lo sprint della scorsa stagione è stata la riprova che la squadra può competere a certi livelli, specialmente con un anno di esperienza in più per tutta la giovane rosa (età media di 25 anni) allestita nel corso della gestione del Poch. Probabile è ancora una partenza a rilento, dovuta soprattutto alla condizione atletica che non è mai ottimale nelle prime settimane, essendo la preparazione molto dura e mirata alla freschezza nei mesi finali. Quelli decisivi, dove gli Spurs devono riuscire a piazzare una zampata per aggiudicarsi un trofeo, che manca dal 2008. Chissà poi se sarà quel campionato, dopo un digiuno di 56 anni...