Sam Allardyce sarà, a meno di clamorosissimi cambi di rotta, il prossimo CT dell'Inghilterra. Un'occasione importante ma nel contempo delicata, per l'ex mister del Sunderland, su una panchina da anni ormai mannaia per chi sceglie di sedervisi sopra. Sono ancora vivide nella mente degli inglesi, infatti, le parole di commiato di Roy Hogdson, dimessosi dopo il flop europeo che ha visto l'Inghilterra uscire agli ottavi per mano dell'Islanda.

Reduce dalla triste esperienza con i Black Cats, Allardyce non è un novellino nel mondo del calcio inglese, un allenatore abituato a lavorare con collettivi non molto quotati traendone però il meglio. Nel 2008 per esempio, dopo l'esonero di Ince, portò il Blackburn a salvarsi miracolosamente, concludendo la stagione al decimo posto. Altra importante avventura, con il West Ham, dal 2011 al 2015, impreziosito da una promozione in Premier League e da un dodicesimo posto.

Un profilo dunque basso e non propriamente vincente, che potrebbe dare nuova linfa ad un mondo del calcio, quale quello inglese, ricco di talenti mai sfruttati negli ultimi anni. Allardyce dovrà dunque, un po' come Ventura per l'Italia, rifondare una Nazionale gloriosa che, a differenza però degli Azzurri, non è mai riuscita ad affermarsi nonostante i tantissimi campioni che ne hanno indossato la casacca bianca.