Oliver Bierhoff è il team manager della nazionale tedesca di Loew e ha vissuto da vicino la vittoria della Germania contro l'Italia. Per qualcuno non esisteva un complesso tedesco nei confronti degli Azzurri, eppure nelle parole di Bierhoff sembra emergere qualcosa di diverso.
Così in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Abbiamo salvato tanti ristoranti italiani. Si lamentavano che dopo le consuete vittorie degli azzurri non avevano più clienti tedeschi, per qualche tempo. Scherzi a parte, l’Italia era la nostra bestia nera, ci ha fatto soffrire fino ai rigori, per questo c’è un grande sollievo in tutto il Paese. A tanti tedeschi pesava, è stato un successo che ha fatto bene alla nazionale e anche alla gente normale. Allo stadio i nostri tifosi sono stati stupendi, ma una piccola parte ha insultato gli italiani. Spero non succeda più, non vogliamo questi cori."
Adesso sotto con un altro avversario non da poco come la Francia: "Siamo qui per vincere l’Europeo, non per battere l’Italia. La rilassatezza è un rischio, vogliamo evitarlo. La Francia è favorita, noi abbiamo tanti infortunati e abbiamo ancora nelle gambe i 120 minuti con gli azzurri. Non ci possiamo accontentare. Noi disposti a specchio? I giocatori sono più educati tatticamente e tecnicamente, la nuova generazione vuole dare di più e non riferirsi a un solo sistema, però mi sembra esagerato voler inventare sempre una nuova formazione. Devi decidere quanto ti dà sicurezza e quanto no. Con l’Italia era necessario. È andata bene, ma c’è il rischio di mettere la paura nei giocatori. Giusto pensare all’avversario, però devi avere la tua forza. Il Barcellona non cambiava sistema."
Qualche parola anche sui grandi risultati del calcio tedesco nelle ultime competizioni internazionali: "Non si poteva prevedere questo successo, grande merito è della famiglia del calcio tedesco: numeri, ambiente, mentalità, strutture, regole. Ma non dobbiamo fermarci, come facemmo nel ’90 dopo il titolo mondiale. Non fermarsi significa anche fare ragionamenti scomodi. Perché quando gli altri ti copiano, tu devi già essere un passo avanti."