A poche ore dal secondo quarto di finale di Euro 2016, Galles e Belgio sono già in pieno clima partita. Per le due Nazionali, il traguardo raggiunto è già un grande successo, ma ora, con la semifinale ad un passo appare impossibile accontentarsi e tirarsi indieto.
I due commissari tecnici, Chris Coleman e Marc Wilmots hanno interpretato l'europeo francese in modo diverso, riuscendo comunque ad ottenere ottimi risultati. Ora però, è il momento di scrivere la storia di una Nazione, e per farlo al meglio, sarà bene che i due ct utilizzino tutte le loro competenze tecnico - tattiche.
La sfida dello Stade Pierre Mauroy di Lille infatti, potrebbe risolversi proprio grazie ad un invenzione dei due commissari tecnici, come detto, molto diversi come approccio e preparazione alla sfida. Il Galles si è fatto strada soprattutto grazie ad una rocciosa linea difensiva, capace di sfruttare al meglio il lavoro di copertura degli esterni oltre che del centrocampo, inesauribile grazie al lavoro di Ramsey, Allen e Ledley. La tattica difensivista di Coleman ha trovato applicazione soprattutto grazie alla presenza di un Campione come Gareth Bale, autentico trascinatore del Galles con tre reti e tanto sacrificio.
Le sue ripartenze improvvise, le sue serpentine, il suo temperamento e naturalamente la sua qualità, saranno il pericolo numero uno per un Belgio, che invece adotta uno stile di gioco quasi agli antipodi rispetto ai rivali britannici.
La Nazionale di Wilmots infatti, dopo il presuntuoso avvio con l'Italia, ha ritrovato fiducia nei propri mezzi aggrappandosi al talento dei suoi fuoriclasse. Hazard su tutti sta trascinando i diavoli rossi verso la finale di Saint Denis, obiettivo dichiarato da tutto l'ambiente belga. Quello che non convince del tutto, è invece il reparto difensivo. Spesso distratti e fuori posizione i difensori di Wilmots hanno commesso diversi errori in questo Euro 2016 anche se il tabellino delle statistiche parla di appena due gol subiti: proprio quelli accusati dall'Italia nella gara d'esordio.
Come ci si poteva attendere alla vigilia, il Galles non ha incantato per la bellezza del suo gioco. Coleman, coerente con le qualità della propria selezione, ha saputo costruire una squadra operaria, con spiccate attidutidi alla corsa e al sacrificio. La difesa, spesso schierata con cinque uomini in linea, è una delle grandi qualità di questo Galles; Capitan Ashley Williams dall'alto della sua esperienza è riescito a guidare il reparto con relativa facilità, imponendo tempi e movimenti ai suoi compagni. Accanto a lui, Davies sta confermando le sue qualità, mentre sugli esterni il lavoro da centometrista di Taylor è prezioso anche come appoggio per un capovolgimento del gioco, arma letale mostrata alla perfezione con la Russia.
Un grande lavoro è svolto anche dal centrocampo, vero e proprio motore di questa Nazionale.
Coleman ha avuto lungimiranza nel piazzare un calciatore come Ledley davanti alla difesa, quasi nel ruolo di scudo aggiuntivo per un reparto già ben nutrito. Il barbuto centrocampista sta ripagando il suo commissario tecnico con prestazioni eccellenti, soprattutto se vengono prese in considerazione le statistiche riguardanti i palloni recuperati e i takcle riusciti.
Accanto a Ledley, la parte sporca del lavoro spetta ad un sorprendente Joe Allen, scopertosi centrocampista tuttofare con la maglia del proprio Paese. Chi segue con frequenza la Premier League ha sempre considerato Allen come un centrocampista dai piedi buoni, in grado di svolgere un ruolo sia di impostazione che di interdizione. Nel Galles di Coleman invece, Joe ha messo da parte le proprie credenziali, trasformandosi in un fantastico corridore. Coadiuvato da una squadra che gli permette di muoversi qua e là per il campo, insieme a Ramsey, Allen è un elemento preziosissimo sul quale tutti possono contare in caso di difficoltà.
Il centrocampo si conclude con il vero protagonista di questa Nazionale: Aaron Ramsey. Il lavoro svolto dal centrocampista dell'Arsenal sino agli ottavi di finale è stato a dir poco incredibile sia per qualità che per quantità. In un modulo base che prevede cinque difensori e appena tre centrocampisti, è normale che il Galles sia preposto a subire gli attacchi avversari. In questo contesto la squadra ha un baricentro basso che non le permette di innescare gli attaccanti per far salire la squadra trasformando l'inerzia dell'azione. Ramsey invece, agendo da mezz'ala riesce a svolgere un ruolo a dir poco sorprendente: il centrocampista Gunners attraverso intelligenza, atletismo e qualità, è l'uomo chiamato al raccordo dell'azione gallese. In fase di non possesso, la sua esuberanza fisica lo porta a seguire l'avversario in ogni zona del campo, attuando un pressing continuo ed asfissiante che squadre come l'Inghilterra hanno patito molto.
In questo grafico possiamo capire quanto sia importante Aaron Ramsey per il Galles. Il centrocampista che in teoria parte da mezz'ala, ricopre un ruolo da tuttocampista, svariando per il campo a seconda delle situazioni di gioco. Questa mappa di calore risale al match con l'Inghilterra, quando Ramsey giocò un match fantastico per dedizione e sacrifico. Proprio dai suoi movimenti parte il pressing gallese quando il pallone è dell'avversario. Sempre dal 10 di rosso vestito parte l'azione di risalita che dalla difesa porta il pallone verso Bale e Kanu. Fondamentali anche i suoi movimenti senza palla che in fase di attacco lo portano a sovrapporsi quasi in posizione da trequartista.
Anche in fase di possesso però, Ramsey risulta essere l'uomo decisivo. Il 25enne stella dell'Arsenal è una pedina preziosa per Bale e Robson Kanu che spesso e volentieri vengono lasciati troppo isolati dal resto della squadra. Ramsey, dopo aver tirato via la sfera dalle zone più calde, riesce a lavorare il pallone con grande maestrezza, faovorendo o gli arrivi di Taylor e Gunter, o provando lo scambio con Kanu.
Anche l'intesa con lo stesso Bale funziona alla grande, con l'11 che può decidere se venire in contro alla sfera o farsi dettare il passaggio in profondità proprio da Aaron. La sensazione di pericolo arriva ogni qual volta Ramsey entra in possesso nella metà campo avversaria, e in particolare nella zona centrale. Lì, il gallese può svolgere un ruolo da regista avanzato che gli permette di valutare al meglio quale sia la scelta migliore da mettere in pratica.
Ramsey è prezioso come l'oro. In questo secondo grafico vediamo l'accuratezza dei suoi tocchi nel match con l'Irlanda del Nord. Per il Galles, non è stata una partita facile anche perché Ramsey non ha potuto gettarsi in avanti come nelle gare precedenti e creare superiorità. Il lavoro di Ramsey però, va riconosciuto ugualmente: nei primi 45' di gara la sua precisione nei passaggi è stata del 100%. Dato che dimostra una volta di più quanto questo giocatore sia fondamentale non sono in fase di interdizione ma anche in fase di costruzione.
Come abbiamo già accennato, nonostante in Galles sia una delle Nazionali più prolifiche di Euro 2016, spesso e volentieri i due attaccanti, Bale e Kanu, restano troppo isolati per via dell'atteggiamento e del baricentro basso della squadra.
Se Kanu è costretto a restare tra le grinfie dei difensori avversari visa la sua fisicità, Bale può tornare anche in aiuto dei compagni di squadra, spostando il suo raggio d'azione di qualche metro più in basso. Così facendo però, eccezion fatta per qualche solitaria ripartenza, il Galles perde gran parte del talento con la magia numero 11, che invece resta caldissimo quando vede la porta dinanzi a se.
Questa è la miseria di appena tre passaggi riusciti. Sono i numeri di Gareth Bale nel secondo tempo del match con l'Inghilterra. In quella circostanza, il Galles era in vantaggio e all'uscita dagli spogliatoi ha abbassato notevolmente il suo baricentro. Così facendo, l'Inghilterra ha preso possesso del campo costringendo anche Bale ad arretrare e sbagliare. Il risultato è stato negativo proprio perché il Galles e Bale non si sono più resi pericolosi, concludendo a rete solo in un caso e male. Questo errore non potrà essere ripetuto con il Belgio, squadra dalle incredibili qualità offensive che, nel caso in cui trovasse di fronte a se un rivale basso con il baricentro potrebbe mettere le tende nell'area di rigore avversaria.
Anche il cammino del Belgio in questo Euro 2016, merita un analisi approfondita. La Nazionale di Wilmots, arrivata nella vicina Francia da favorita numero 1 per la vittoria finale, ha visto ridimensionare i propri sogni dopo l'esordio di Lione con gli Azzurri. La ferocia tattica dell'Italia targata Antonio Conte ha messo in grave difficoltà un castello difensivo che ora come allora mostra delle crepe vistose. Nel match di Lione molte cose andarono per il verso sbagliato, anche se, va aggiunto che da allora il Belgio ha cambiato uomini e sistema di gioco.
L'iniziale 4-3-3 è stato smantellato in fretta e furia per lasciar spazio ad un 4-2-3-1 forse più offensivo, ma che sicuramente si addice alle caratteristiche dei belgi. Hazard e De Bruyne sono tornati a giocare nei loro ruoli abituali, favorendo lo sviluppo di un gioco basato molto sulla capacità di saltare l'uomo nell'uno contro uno. Nel ruolo di ala destra si sono alternati Carrasco, Mertens e Origi, anche se al momento il primo sembra dare maggiori garanzie a Wilmots.
Un punto caldo invece, riguarda l'attaccante centrale. Arrivati in Francia con l'idea che Lukaku fosse il titolare, dopo le recenti prestazioni Wilmots ha iniziato a provare Origi e soprattutto Batshuayi che sembra aver dato ottime risposte. Le qualità del prossimo attaccante del Chelsea sembrano sposarsi meglio con un gioco, quello belga, ricco di freseggi e giocate nello stretto.
A meno di clamorosi ribaltamenti però, Lukaku dovrebbe giocare anche con il Galles, dato che con i suoi centimetri sembra essere il candidato adatto per tenere impegnati i centrali avversari.
Anche a centrocampo c'è stata una sorta di rivoluzione tattica con Fellaini che dopo la buona prova con l'Italia si è sempre seduto in panchina. Il cambio di modulo ha portato Wilmots ad optare per la coppia Witsel - Nainggolan che da quando è stata posizionata davanti alla difesa ha fatto benissimo. Il riccioluto centrocampista dello Zenit da qualità e dinamismo alla manovra, mentre il ninja della Roma è ideale in ogni situazione di gioco. A pagarne le conseguenze è stato proprio Fellaini che, nel centrocampo a tre schierato con l'Italia svolgeve un ruolo molto particolare: ex Everton infatti, spesso andava a staccarsi dalla linea di centrocampisti per andare ad occupare quasi una posizione da trequartista dietro Lukaku. Ciò accadeva nella fase in cui il Belgio facendo ripartite l'azione dal basso non riusciva a perforare l'Italia. Così, sfruttando i centimetri di Fellaini in proiezione offensiva, Wilmots sperava di creare superiorità numerica nel mezzo andando ad impegnare severamente la difesa a tre degli Azzurri.
Nel match con gli Azzurri, Fellaini è stato tra i più positivi. Il suo movimento ad avanzare sulla linea della trequarti ha messo in difficoltà l'Italia, anche se da allora Wilmots ha deciso di abbandonare l'idea. I motivi che hanno portato alla scelta riguardano la volontà da parte del commissario tecnico belga, di avera maggior qualità possibile con De Bruyne spostato proprio nel mezzo. Va comunque sottolineata la prova di Fellaini con l'Italia: le frecce che si vedono nel grafico mostrano le opportunità che il centrocampista ha creato per i suoi compagni attraverso il suo lavoro, prettamente di testa.
Oltre ai cambi in attacco e a centrocampo, anche in difesa Wilmots ha apportato alcune modifiche. Ciman è apparso inadatto ad un palcoscenico di questo livello, per questo è stato prontamente rimpiazzato da Meunier, terzino destro in procinto di trasferirsi al PSG. Con il Galles però, la difesa dei diavoli rossi dovrà fare a meno di Vermaelen, squalificato per una giornata. Wilmots sta studiando accuratamente se spostare Vertonghen nel mezzo anche se a quel punto la fascia sinistra potrebbe restare scoperta. Ecco che dunque, potrebbe farsi largo anche l'ipotesi Denayer, - nessun minuto per lui fino ad ora - come centrale di difesa.
Il commissario tecnico del Belgio dovrà fare molta attenzione a questa mossa, dato che già nelle uscite precedenti la sua difesa ha sofferto un errato posizionamento proprio dei centrali, a volte troppo lunghi, lenti e sfilacciati con il resto della linea.
Questa ad esempio, è la mappa di calore riguardante la posizione di Vertonghen nel primo tempo di Lione con l'Italia. Il centrale difesnivo improvvisato esterno con la maglia della Nazionale, ha giocato quasi da libero andando a ricoprire le posizioni pià disparate all'interno del rettangolo verde. Questo a dimostrare la disorganizzazione iniziale di una difesa belga che ancora oggi ha molto da migliorare.
Individuati i punti deboli della Nazionale con il miglior ranking FIFA tra quelle europee, ora possiamo concentrarci sul principale punto di forza del Belgio, Eden Hazard.
L'ala sinistra del Chelsea, ha disputato una pessima stagione a Stamford Bridge prima con Mourinho, poi con Hiddink. Il 10 ha visto la luce solo nella fase finale del campionato ritrovando pian piano quella confidenza giusta per presentarsi ad Euro 2016 nel pieno delle sue capacità. Hazard è un talento che non si discute, certo, ma ipotizzare una campagna europea così scintillante da parte sua sembrava molto difficile dopo aver assistito alla peggior stagione della sua carriera. E invece, motivato anche dalla fascia di capitano ereditata dallo sfortunato Kompany, Hazard si è caricato la sua Nazionale sulle spalle.
Già nel match inaugurale con l'Italia, nonostante la sconfitta Hazard aveva fatto registrare una super prestazione. Il folletto che in Francia, con il Lille è esploso, si è ripetuto anche con Irlanda e Svezia diventando il metronomo dell'attacco belga.
Le sue giocate, i suoi strappi da fermo conditi da una capacità di dribblare l'uomo fuori dal comune, ne hanno fatto il calciatore più pericoloso di tutta Euro 2016.
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi è meglio chiedere alla difesa dell'Ungheria, letteralmente spazzata via dall'uragano Hazard nel match valido per gli ottavi di finale. Il 4-0 finale ha rispecchiato l'andamento di un incontro in cui il Belgio ha dominato in fase di possesso palla, pur concedendo delle buone occasioni quando si era solo sull'1-0. Con Hazard però, tutto è stato più semplice per i ragazzi di Wilmots: il fuoriclasse nato nel 1991 ha dimostrato una grande condizione fisica data la sua posizione di partenza leggermente arretrata. In progressione, con la sfera tra i piedi, Hazard ha superato anche se stesso mettendo a ferro e fuoco la difesa magiara, prima colpita dal suo strepitoso assist per Batshuayi, poi distrutta da una delle sue perle. Il tutto a dimostrare che Hazard è tornato e più in forma che mai.
Il nostro ultimo grafico ci fa vedere la perfezione di Eden Hazard nel match con l'Ungheria. In un secondo tempo strepitoso, Hazard ha portato a termine il 100% dei suoi tocchi verso i compagni risultando per distacco l'uomo del match.
Oltre alla forma scintillante di Hazard, capace di mettere a segno ben dieci dribbling vincenti contro la sola Ungheria, il Belgio può disporre anche di un Kevin De Bruyne finalmente ritrovato. I numeri del suo match con l'Ungheria sono esaltanti quasi come quelli di Eden: 10 cross riusciti, 7 volte al tiro e 2 assist vincenti. Anche il Galles e Chris Coleman sono pregati di prendere appunti; il Belgio dei ragazzi terribili fa paura.