Il successo con la Croazia proietta il Portogallo tra le migliori otto del Vecchio Continente. Dopo un girone zoppicante, il gruppo lusitano intravede un cammino favorevole. Il Portogallo si trova infatti nella porzione sinistra del tabellone e ha sulla carta ottime possibilità di raggiungere quantomeno la semifinale.
Fernando Santos non abbassa però la soglia d'attenzione. La Polonia è formazione estremamente temibile, solida nel suo comparto arretrato e in grado di ribaltare rapidamente il fronte, grazie a esterni di qualità e attaccanti di prima fascia. La formazione di Nawalka è ai quarti senza il miglior Lewandowski, a testimonianza della bontà dell'organico.
"La Polonia è una squadra molto forte, lo abbiamo visto dalle qualificazioni e anche qui. La partita sarà molto dura, metterà di fronte due ottime formazioni che vogliono entrambe la semifinale".
"Abbiamo studiato bene il nostro avversario e mi sembra diverso da ogni squadra. Passano molto rapidamente dalla difesa all'attacco e hanno giocatori che possono fare la differenza. Noi quando avremo la palla cercheremo di avvantaggiarci dei loro pochi punti deboli".
Il tecnico ha qualche dubbio - per esempio Andreé Gomes - e valuta l'utilizzo di giovani di qualità come Renato Sanches. Il faro è Cristiano Ronaldo, decisivo nell'ultima gara del raggruppamento e parte importante nell'azione decisiva contro la Croazia. Ronaldo è l'elemento di classe superiore, ma il Portogallo ha una struttura definita, è un insieme coeso in grado di superare le individualità.
"Non mancano di esperienza, perché giocano in grandi squadre, ma sia lui - Renato Sanches - sia gli altri hanno fatto poche partite con noi. La gara la vinceremo comunque tutti insieme, Cristiano Ronaldo e gli altri".
"È normale che si parli tanto di lui, è un giocatore incredibile, ma qui serve l'apporto di tutti se vogliamo andare avanti e so di avere a disposizione 23 ragazzi coraggiosi e determinati".