Un inizio difficile. La pesante debacle con l'Italia a minare certezze acquisite con mesi di successi e consensi. A un passo dal baratro, il Belgio risorge, un tempo d'attesa, poi la sonora affermazione con l'Irlanda per riprendere in mano il destino, un successo di misura con la Svezia per mettere in cassaforte la seconda posizione.
La sorte tende la mano a Wilmots, il Belgio si accasa in una porzione di tabellone non certo proibitiva. L'uscita di scena della Croazia permette qualche volo pindarico, ma l'Ungheria assume via via sembianze più reali. Si gioca alle 21 a Tolosa, Kiraly e compagni per proseguire lo straordinario cammino, Wilmots e i suoi per non sprecare un'occasione ghiotta.
Il tecnico del Belgio non si cura, all'apparenza, degli avversari di giornata. Quasi sfrontato, pone l'accento sulla forza del suo gruppo, il Belgio parte in netto vantaggio, la pressione può schiacciare una squadra di indubbie qualità?
"Vogliamo arrivare il più lontano possibile e non mi crea problemi il fatto che siamo favoriti. Abbiamo preparato la partita come al solito, analizzando i nostri avversari e i moduli che utilizzano. Non sappiamo ancora chi giocherà in attacco da loro, ma saremo pronti a qualsiasi evenienza."
Più guardingo Witsel. Il centrocampista sottolinea le doti fisiche dell'Ungheria, importante, per il Belgio, acuire in campo la distanza tecnica presente sulla carta. Il palleggio dei diavoli rossi può mettere in difficoltà l'Ungheria, i solisti di Wilmots possono indirizzare la partita.
"Loro sono forti fisicamente e molto organizzati, i duelli individuali saranno decisivi. L'Ungheria è una squadra che corre molto e che è pericolosa sulle palle inattive. Sulla carta siamo favoriti ma in campo può essere tutta un'altra storia."