In quella famosa gara dei Mondiali del 1994 c'era in campo anche Demetrio Albertini. Quella sfida fra Italia e Spagna è stata ricordata molto spesso in questi giorni di vigilia dell'ottavo di finale di Saint Denis di Lunedì alle 18. La gara in arrivo non sarà però uguale a quella giocata negli Stati Uniti.

Albertini prova a presentarla così in un'intervista a Repubblica: "Non è la Spagna del 2012, dopo il Mondiale è un'altra squadra. Anzi, possiamo dire che la partita di lunedì è contemporaneamente la rivincita della finale di quattro anni fa e la sfida fra le due grandi delusioni del 2014, noi e loro siamo usciti al primo turno in Brasile e non se l'aspettava nessuno. Credo che la Spagna continui a essere ricca di talenti, in fondo anche quest'anno ha avuto tre finaliste su quattro nelle coppe, ma rispetto al passato è meno squadra. Al contrario, Conte ha unito il gruppo valorizzando le caratteristiche dei singoli."

Antonio Conte, telegraph.co.uk

Albertini sembra comunque ottimista, anche alla luce del turnover che Conte ha potuto fare nella terza partita del girone: " La Spagna deve ancora dimostrare il suo valore, noi saremo al cento per cento, riposati, al massimo. Non so se basterà per batterli, ma ci proveremo. Noi siamo bistrattati, ma loro ci temono e ci invidiano. La nostra principale carenza non è la qualità ma l'esperienza, però nelle prime due gare non l'abbiamo patita. La terza è stata più complicata, per chi gioca meno è più facile inserirsi in corsa nella squadra titolare, come hanno fatto Immobile e Zaza contro Belgio e Svezia, che in una formazione tutta nuova come contro l'Irlanda."

Ultimo pensiero sulla formula di Euro 2016 che ha creato due parti di tabellone così diverse fra loro: "È l'assurdo effetto di una formula allargata che ha portato all'Europeo anche nazioni che prima lo vedevano col cannocchiale. È comunque positivo l'entusiasmo di alcune squadre, ma l'errore è promuovere anche le terze, la prima fase a questo punto non serve a nulla, e lo dico io che nel '94 con l'Italia sono passato proprio con il ripescaggio. Penso alla formula del Mundial '82, con sei gironi ma solo le prime due qualificate."