Considerate da molti addetti ai lavori come due delle possibili sorprese di Euro 2016, balcanici e lusitani, vale a dire Croazia e Portogallo, per un qualche strano gioco del destino sono finite l'una di fronte all'altra, già all'altezza degli ottavi di finale del torneo. 
Le due Nazionali, sono reduci da una prima fase passata sotto la lente d'ingrandimento dei media: la Croazia, si è guadagnata le attenzioni di mezz'Europa grazie alle scintillanti prestazioni messe a referto nel suo girone,  - concluso al primo posto - oltre che per via dei suoi violenti hooligans
Il Portogallo invece, ha deciso di attirare cameraman e giornalisti esattamente nel modo opposto: il pessimo approccio avuto dai lusitani nella la competizione francese ha oscurato anche il rendimento di Cristiano Ronaldo, spaesato, criticato, ma provvidenziale nel match da dentro o fuori con l'Ungheria che ha permesso agli iberici di essere ripescati con appena tre punti all'attivo - Nazionale con il peggior rendimento ad essere approdata alla fase ad eliminazione diretta - . 

La festa croata dopo il successo sulla Spagna. Fonte foto: it.uefa.com

Dunque, cammini diametralmente opposti, che però incrociano i loro sentieri a Lens, piccola cittadina nel nord del Paese transalpino. Qui, in uno dei più piccoli impianti di questo europeo, le due Nazionali si giocano una fetta importantissima della loro storia: lo scellerato tabellone venuto fuori dopo la fase a gironi, infatti, permette ad entrambe le compagini di sognare un percorso netto e privo di grossi ostacoli fino al giorno della finale, il 10 luglio a Saint Denis. Numeri e pronostici alla mano, quello tra Croazia e Portogallo, dunque, si prospetta come un incrocio pericoloso ed affascinante, che potrebbe rivelarci con certezza quale sarà la Nazionale che più dovranno tener d'occhio le varie Francia, Germania e Spagna...

Le perplessità dei portoghesi. Fonte foto: it.uefa.com

Almeno per quanto visto sino ad oggi, la Croazia sembra in netto vantaggio nei pronostici. La Nazionale allenata dall'astuto Ante Cacic ha mantenuto tutte quelle che erano state le attese di una squadra pronta per combattere con le migliori. Il girone di qualificazione ne è stata una lampante dimostrazione: oltre ai risultati, più che positivi, quello che più ha impressionato è stata l'idea di gioco e la sua perfetta applicazione da parte di intrepreti magistrali come Modric, Rakitic e Perisic
L'assetto di gioco scelto dal commissario tecnico croato, un 4-2-3-1 pieno di dinamismo e qualità, si è rivelato l'abito migliore per una Nazionale mai come quest'anno piena di crack sparsi in ogni zona del campo. Il match con la Spagna, oltre alle solite annotazioni tecniche riguardanti un modo di proporre calcio a tutto tondo, ci hanno fatto apprezzare anche la profondità della panchina croata e il temperamento dei ragazzi balcanici. Sotto nel punteggio dopo appena qualche minuto, la banda con gli scacchi ha rialzato la testa ancora una volta grazie al lavoro del suo straordinario polmone di centrocampo: anche a duello con i palleggiatori della Spagna, Badelj, Rakitic e l'improvvisato Rog, hanno dominato per fisicità oltre a dettar legge con Pjaca e Perisic sotto il profilo qualitativo. Segnali importanti sono arrivati anche dalla 'riserva' di Mandzukic, il fiorentino Kalinic che gol a parte, è sembrato addirittura più adatto per caratteristiche a svolgere il ruolo di prima ed unica punta. 
Anche la difesa, seppur con i suoi noti svarioni, ha tenuto bene il campo confermando le piacevoli sensazioni dei primi match: l'esperienza sconfinata di Srna e Corluka è indispensabile così come le parate di un Subasic finalmente decisivo con il rigore disinnescato a Sergio Ramos. Insomma, almeno sulla carta, quella croata è una Nazionale che non ha nulla da invidiare a nessun'altra concorrente.

Fonte foto: it.uefa.com

Situazioni e problematiche diverse accompagnano la vigilia alla sfida del Portogallo. Arrivata in Francia con il desiderio di brillare insieme a Cristiano, la formazione lusitana è stata costretta a rivedere i suoi piani sin dall'esordio con l'Islanda. Fortunata nel sorteggio di un girone "materasso", il Portogallo ha fatto flop, proseguendo sulla cattiva strada anche con la modesta Austria. L'astinenza da gol del suo punto di riferimento ha messo a nudo le fragilità e i difetti dei giovani leoni portoghesi, incapaci di trovare il giusto compromesso per riallacciare il filo del bel gioco. 
Dopo le molte critiche e i troppi gol sbagliati, nell'ultima e decisiva sfida con l'Ungheria, Cristiano Ronaldo è riuscito a fare il suo mestiere: due reti, una di tacco e l'altra di testa, per riacciuffare un risultato in continua evoluzione. Alla fine, soprattutto grazie al genio di Madeira, la Nazionale di Fernando Santos è andata avanti, anche se le annotazioni da riportare e correggere sono molte. Una su tutte è l'incredibile quantità di occasioni non concretizzate sotto porta. Sia con l'Islanda ma anche con Austria e Ungheria, la Nazionale rosso-verde ha calciato tantissimo in porta senza concretizzare la mole di gioco e di occasioni. 

L'Imprecisione del Portogallo. Fonte grafico: sqawka.com

Questo grafico si riferisce alle conlusioni a rete che il Portogallo ha effettuato con l'Islanda nel match inaugurale. Oltre ai dieci tentativi di CR7, quello che stupisce di più è la quantità di palloni terminati oltre lo specchio di porta. In questa speciale e poco ammirabile classifica infatti, il Portogallo è tra le squadre con la minor conversione tra tiri e gol. 

Non si tratta solo di imprecisione, ma anche di costruzione. Il centrocampo portoghese infatti, si regge sulle spalle di André Gomes, eccellente sin ora, ma come incursore, e William Carvalho, perfetto equilibratore di gioco, necessario per garantire interdizione. Chi sta mancando all'appello è il regista della Nazionale, quel Joao Mutinho che tanto avevamo apprezzato e che in questa rassegna continentale sta deludendo assai. Nonostante in panchina ci sia l'astro nascente del calcio mondiale Renato Sanches, l'altro Sanches, Fernando, preferisce dare fiducia al piccolo geometra del Monaco. I motivi sono dettati dal fatto che Moutinho è l'unico in grado di aprire il gioco, servire i compagni con palloni lunghi e in profondità; l'unico in grado di cambiare il corso alla partita con una giocata da fermo. Ecco perché, data la sua importanza, sin qui è il vero punto debole della squadra. 
Quello che abbiamo visto sino ad oggi è stato un Moutinho compassato, privo di coraggio ed iniziative che spesso ha lasciato compiti di impostazione agli intermedi se non ai ficcanti esterni. Fernando lo schiera dal 1', ma dai suoi piedi sapienti passa il gioco di un Portogallo opaco come lo stesso Joao. 

Nani e soci. Fonte foto. it.uefa.com

CROAZIA: Nella conferenza stampa dalla vigilia, Cacic ha fatto intendere che i recuperi di Modric e Mandzukic proseguono bene, ma che i due non avranno i 90 minuti nella gambe. Improbabile la possibilità che il 10 della Croazia non giochi, mentre c'è qualche possibilità in più per Kalinic, in grande forma dopo il gol e l'assist alla Spagna. In difesa rientreranno gli assenti della sfida di Bordeaux con Srna e Corluka di nuovo affiancati da Vida e Strinic. Anche sulle due linee di centrocampo si rivedranno volti noti con Brozovic di nuovo al suo posto da esterno destro. Al centro ci sarà Rakitic, con lo scatenato Perisic a sinistra. Dunque sarà 4-2-3-1Subašić; Srna, Ćorluka, Vida, Strinić; Kovacic, Badelj; Brozovic, Rakitić, Perišić; Mandžukić.

PORTOGALLO: Non sono molti i dubbi che affliggono Fernando Santos alla vigilia della sfida da dentro o fuori con la Croazia. Il commissario tecnico dei portoghesi non è rimasto soddisfatto dalle prestazioni di Quaresma, reputato più efficace a gara in corso. Dunque si va verso la conferma della formazione che ha pareggiato 3-3 con l'Ungheria. Anche la presenza in conferenza stampa di Joao Mario, fa pensare che il numero 10 del Portogallo possa soffiare il posto all'ex Inter Quaresma. 
La presenza di Joao Mario nel 4-3-3 lusitano, potrebbe essere intesa anche come una sorta di ulteriore protezione sugli esterni, dato che la Croazia tende ad attaccare moltissimo per vie esterne con Perisic. Per questo, dato che CR7 non ama sacrificarsi, è necessario inserire Mario per dare una mano sulle corsie. 
Davanti  a Rui Patricio, Vieirinha, Pepe, Carvalho e Guerreiro formeranno la linea difensiva. A centrocampo viene ribadita fiducia a Joao Mutinho, mentre in avanti Nani sarà la punta centrale: Rui Patrício; Vieirinha, Carvalho, Pepe, Guerreiro; William Carvalho, João Moutinho, André Gomes, João Mário; Nani, Ronaldo.

Fonte foto: it.uefa.com

Le statistiche del match vedono una leggera ma sorprendente predominanza da parte del Portogallo. I lusitani hanno avuto il controllo della sfera per molto più tempo (61% - 48%), così come una maggiore accuratezza nella precisione dei tocchi (89% - 82%). Anche i numeri legati alle conclusioni in porta vede la squadra di Santos in vantaggio, con l'unico deficit legato alle marcature (cinque per la Croazia, 4 per il Portogallo). Spostandoci verso la zona arretrata del campo, le statistiche vanno ad equipararsi in ogni situazione. Solo la distanza percorsa in chilometri dalle due squadre vede una leggera supremazia della Croazia. 
Duqnue, diversamente da ciò che si poteva attendere, il match almeno nei numeri offerti dalle due Nazionali appare tirato e aperto ad ogni risultato. 

La rete di Figo. Fonte foto: afp.

Per quanto riguarda i precedenti invece, nelle tre circostanze in cui Croazia e Portogallo si sono incrociate, la Nazionale lusitana ha sempre avuto la meglio. I croati non hanno mai segnato al Portogallo, rimediando un passivo di 6 gol a 0 nei tre match giocati. L'ultima volta in cui le due Nazionali si sono affrontate ad un europeo, correva l'anno 1996; nella fase a gironi la Croazia era già certa della qualificazione, mentre il Portogallo era ancora a caccia del pass per i quarti di finale. Il risultato finale fu un secco 3-0 con le reti di Figo, Joao Pinto e Domingos che regalarono anche il primato nel girone ai lusitani.