Come nei Western targati Sergio Leone, anche nel Gruppo D di questo Euro 2016 è arrivato il momento più atteso: quello della resa dei conti. I contendenti per il passaggio del turno sono ancora tutti in vita, anche se qualcuno ha già acquisito vantaggio su altri. La Spagna ad esempio, sembra essere il Clint Eastwood della situazione: bella, vincente e fortunata. La Roja, nonostante i problemi interni con i casi De Gea e Pedro, è riuscita a compattare l'ambiente, esaltando le qualità dei suoi interpreti migliori. Iniesta disegna calcio come mai nella sua carriera, Morata è in grande forma e la difesa non ha mai faticato gli avversari incrociati sul suo cammino.
La strada per la gloria però, è ancora lunga, e come in un Western che si rispetti, gli avversari sono tutti forti ed agguerriti. La Croazia ad esempio, raffiguara alla perfezione il ruolo di un Lee Van Cleef d'altri tempi: cattiva negli attegiamenti, spavalda per come affronta i pericoli ma allo stesso tempo talentuosa come poche.
Le due rivali si incrociano allo Stade de Bordeaux, teatro scelto dal Regista di mille pellicole per il loro primo, ma già decisivo ciak di questa avventura francese: gli iberici partono con i favori dei pronostici e una classifica migliore; i croati pieni di rabbia e stimoli dopo lo scellerato finale che a Saint Etienne ha quasi compromesso il tutto. Gli ingredienti ci sono, anche se la possibilità di un tacito accordo tra pistoleri non è da escudersi. In caso di parità infatti, il tabellone sorriderebbe ad entrambe: Spagna qualificata come prima, Croazia seconda e con l'ostacolo già certo dell'Italia agli ottavi.
Prima di passare ai calcoli di classifica però, è bene ricordare il momento delle due Nazionali, entrambe reduci da prestazioni più che positive sul piano del gioco.
La Spagna ammirata al cospetto della Turchia ha convinto per attegiamento, qualità e intensità di gioco. Seppur con un avversario che si sta rivelando un flop, la Roja è tornata a praticare con efficacia il celebre tiki-taka, e i risultati sono stati incoraggianti.
In questo grafico vediamo la fitta ragnatela di passaggi che gli iberici hanno messo in atto nel primo tempo del match con la Turchia. Le freccie verdi indicano i passaggi riusciti, il 91%.
Davanti a De Gea, imbattutto e poco impegnato nei primi 180' di questo Eruo, la difesa è attesa questa sera alla prima vera prova di maturità: gli spuntati attacchi di Turchia e Repubblica Ceca non hanno fatto male ai vari Ramos e Piqué, che anzi, grazie alla libertà lasciata dagli avversari, hanno avuto la possibilità di pungere in zona gol. Anche gli esterni sin qui sono stati tra i migliori: Jordi Alba e Juanfran hanno dominato le corsie risultando fattori più che decisivi nei primi due match.
A dir poco indicativa la Heat Map riguardante Gerard Piqué. Nel grafico infatti, vengono evidenziate le zone del campo in cui il centrale della Spagna ha giocato con la Turchia. Zone ben poco difensive...
Il centrocampo invece, vive sulle solide spalle di Sergio Busquets, come equilibratore necessario in ogni squadra che si rispetti. Accanto al lungo 5 catalano, spazio alla fantasia e alla genialità di Cesc Fabregas e Andres Iniesta, quest'ultimo in grado di regalare prestazioni maiuscole sia con i turchi che con i cechi.
In avanti invece, i problemi riguardanti il delantero sembrano essere risolti: Alvaro Morata è riuscito a rimettere in sesto la sua 'pistola' preferita, risultando 'spietato' dinanzi alla preda: due gol alla Turchia per rimettere in chiaro la sua posizione da assoluto protagonista in questo Euro 2016. Ai suoi fianchi, ha stupito la grande forza di Nolito, focoso esterno che si sta rivelando un partner perfetto da affiancare al resto del gruppo. A chiudere lo scacchiere, va riconosciuto anche il prezioso lavoro svolto da David Silva, pattinatore dalla classe intramontabile in grado di mettere sempre in apprensione i propri avversari.
Anche la Croazia però, si è fatta apprezzare per costruzione e fluidità del proprio gioco. I balcanici, dopo un successo meritato e convincente con la Turchia, stavano disputando un altro incontro di alto profilo con la Repubblica Ceca. Sul 2-0 in loro favore, improvvisamene la luce è andata via permettendo ai cechi di rientrare in partita e negare alla banda di 'cattivi' guidata da Cacic, di raggiungere la matematica qualificazione per gli ottavi di finale.
Ora, agguerriti più che mai, i balcanici, dopo aver tirato un sospiro di sollievo a riguardo di quella che è stata la sanzione applicata dalla UEFA verso gli hooligans di Saint Etienne, sono pronti per riallacciare il filo del discorso con risultati e bel gioco. Per riuscire nell'intento servirà la miglior versione di questa Nazionale, spesso bella ma incompiuta che dovrà rinunicare anche a Luka Modric. Il faro del centrocampo croato è in forte dubbio a causa di un problema alla coscia e Cacic sembra orientato a risparmiarlo per l'eventuale ottavo di finale.
Dunque, tutto il peso del centrocampo graverà sulle spalle ancora inesperte di Mateo Kovacic, erede designato del 10 che va ancora in cerca del giusto collocamento in campo. Nonostante questa probabile defezione, la Croazia ha gli argomenti giusti per mettere in crisi la Spagna: la solidità del centrocampo, con Badelj equilibratore è fuori discussione così come il rendimento sempre alto di Dario Srna, Capitano e Highlinder di questa Nazionale.
Armi preziose saranno anche gli esterni alti, Perisic e Brozovic, sin qui autori di un europeo di alto spessore. Gli inserimenti del secondo, con la capacità di saltar l'uomo del primo, costringeranno necessariamente la difesa spagnola a stare più bassa ed accorta.
Il ruolo più importante però, sarà ricoperto da Ivan Rakitic, vero leader, soprattutto con Modric assente. Il match con i cechi ha esaltato le qualità Ivan, devastante negli spazi e prezioso a centrocampo. Da lui nasce il pressing croato che, seguendo i movimenti del 7, va a pressare con frequenza i portatori di palla avversari. (Questa, potrebbe essere la chiave del match).
Infine, c'è anche l'uomo di mille battaglie, quel Mario Mandzukic che sino ad ora ha agito nell'ombra, fungendo più da rifinitore che da prima punta. Anche lui, così come Modric è alle prese con un piccolo problema fisico ma potrebbe scendere in campo ugualmente. D'altronde Mario è un calciatore d'altri tempi, che sarebbe stato perfetto anche in una pellicola alla Sergio Leone. Il cattivo d'eccezione potrebbe essere proprio lui nel duello incrociato che lo vedrà opposto al suo compagno di club Morata.
SPAGNA: Nonostante le smentite della vigilia, Del Bosque sembra orientato verso un leggero turnover che potrebbe essere utile per far rifiatare alcuni calciatori fondamentali. Tra questi, i principali indiziati ad accomodarsi in panchina sono Sergio Ramos (diffidato), Juanfran affaticato, e Fabregas. Ecco allora, che nasce il nuovo 4-3-3 iberico: De Gea; Bellerín, Piqué, San José, Alba; Busquets; Pedro, Thiago, Iniesta, Nolito; Morata.
CROAZIA: Non ci saranno cambi invece nella Croazia. Cacic ha bisogno di un punto per avere la certezza della qualificazione e nonostante i quattro diffidati presenti nell'undici base (Badelj, Brozović, Strinić, Vida), l'unica defezione dovrebbe riguardare Luka Modric. Anche questa volta, sarà 4-2-3-1: Subašić; Srna, Ćorluka, Vida, Strinić; Kovacic, Badelj; Brozovic, Rakitić, Perišić; Mandžukić.
Statistiche alla mano, la Spagna sembra favorita non solo perchè in testa al girone. Gli iberici hanno un maggior possesso palla (62 - 52%), oltre ad un mumero decisamente superiori di passaggi. Anche la precisione e l'accuratezza di questi ultimi fa la differenza, ponendo la Spagna in testa a questa speciale classifica con il 92% di precisione a fronte di ben 1368 scambi. Non solo precisione, ma anche corsa e atletismo: la Roja infatti ha percorso più chilometri dei rivali, 213 per la Croazia, 216 per la Spagna.
Similari la statistiche riguardanti in rendimento della difesa, anche se quella spagnola non ha praticamente concesso nulla ai suoi avversari. Un dato clamoroso dice che la Spagna non subisce gol in un Euro da Antonio Di Natale, gol all'esordio di Euro 2012. Da allora 7 match e nessun gol subito.
La maggior aggressività dei balcanici fa la differenza in fatto di palloni recuperati (92 - 77), anche se i falli commessi e cartellini sono un handicap che deriva da questo tipo di attegiamento.
I precedenti tra le due Nazionali parlano di cinque faccia a faccia. L'ultima volta una di fronte all'altra, ironia del destino, fu ad Euro 2012, proprio nell'ultimo match del girone. Anche allora la Croazia aveva bisogno di punti per qualificarsi, mentre la Spagna era già certa del passaggio del turno. Nonostante le diverse motivazioni, la Roja riuscì ad imporsi per 1-0 (Jesus Navas), eliminando così la Croazia dall'europeo di Polonia ed Ucraina.
Oggi, in quel di Bordeaux, il Regista ed attori sono pronti al duello finale; musica ad hoc, qualche effetto speciale e tanta adrenalina. Croazia - Spagna, ciak si gira!