Vince la noia fra Germania e Polonia: in una partita piatta, all'Estade de France, troviamo il primo 0-0 di questo Euro 2016. Benissimo l'organizzazione polacca, in grado di annullare tutto il talento dalla trequarti in su della squadra tedesca, costretta a prendersi qualche licenza di troppo (lo dimostrano le 6 ammonizioni, record anche questo dell'attuale Europeo); continuano a persistere i dubbi sull'armata Loew, che aveva già fatto fin troppa fatica contro l'Ucraina, oggi graziata solo da un paio di errori clamorosi di Milik. Di seguito, la cronaca del match.
La formazione iniziale scelta da Joachim Loew prevede essenzialmente conferme sia nel modulo, ancora 4-2-3-1, sia nei giocatori, con l'unica modifica rispetto al debutto che vede il rientrante Hummels al posto di Mustafi al fianco di Boateng nei centrali di difesa. In porta Neuer, che assieme agli esterni Howedes e Hector chiude il comparto difensivo. La mediana è composta da Khedira e Kroos; segue la trequarti con Muller, Ozil e Draxler dietro al falso nueve Gotze.
La risposta di Nawalka è un quadratissimo 4-4-2 per frenare tutta la tecnica e il talento dell'attacco avversario: fondamentale in questo compito l'apporto del portiere Fabianski, aiutato dalla difesa composta dagli uomini di fascia Piszczek e Jedrzejczyk e da quelli che agiscono nel settore centrale, ovvero i giganti Glik e Pazdan. Blaszczykowski e Grosicki esterni di centrocampo, le mezz'ali sono Krychowiak e Maczynski. Le due punte scelte sono le due star, Milik e Lewandowski.
Il match comincia ed è subito Germania: dopo 5 minuti iniziativa sulla sinistra di Draxler che trova Gotze il quale tira nonostante la presenza ravvicinata di un avversario in area e spara alto non di molto. Dopo 11 minuti ancora i tedeschi con l'assist di Muller che lancia Kroos: tentativo del centrocampista del Real Madrid che calcia di poco alla sinistra di Fabianski. Dopo queste chances (nemmeno troppo nette) nella prima frazione è il vuoto: il talento tedesco si schianta sempre sull'organizzatissima difesa della Polonia che dimostra con voglia di saper tenere botta nonostante anche la differenza tecnica che appare tuttavia evidente. La sensazione è quella di un gol nell'aria ma anche di un po' di stanchezza che inizia a farsi sentire, considerato che moltissimi dei calciatori c'erano anche pochi giorni fa al proprio debutto in questo Euro. Solo un'iniziativa di Hector con un tiro-cross è menzionabile per il resto come pericolo: il resto è noia.
Nella seconda frazione invece cominciamo un po' più veloci: dopo nemmeno 30 secondi un cross perfetto di Grosicki trova la testa di Milik nell'area piccola il quale però non colpisce bene il pallone e non riesce a concretizzare un'occasione nella quale era più facile segnare che sbagliare, a meno di 2 metri dalla porta spalancata. La risposta sul contropiede successivo capita sui piedi di Gotze, che riceve una verticalizzazione e dalla parte destra dell'area di rigore tira potente ma troppo centrale, con Fabianski che annulla il pericolo in due tempi. Poi ancora nulla per 20 minuti buoni, quando Toni Kroos ci riprova con un tiro dal centro-sinistra, distanza di 25 metri circa che termina però alto anche se non di molto.
Al 69esimo contropiede teutonico con cross perfetto dalla sinistra di Schurrle (subentrato a Draxler) per il sinistro di Ozil che dal limite dell'area colpisce perfettamente col sinistro il pallone angolando anche bene la conclusione, impegnando Fabianski in corner. Sul finale cala la squadra polacca decisamente a livello fisico ma continua a ribattere colpo su colpo. Tantissime le volte che la squadra teutonica arriva sul fondo per crossare ma viene chiusa all'ultimo secondo.