Tempo di bilanci dopo il primo turno degli Europei. L'equilibrio ha fatto da padrone alla manifestazione fin qui, con partite spesso tirate e sofferte, spesso decise all'ultimo. Le certezze fin qui sono state Germania e Spagna come da pronostico, la Francia ha rischiato e ha dovuto ringraziare Payet e Giroud per essere riuscita ad avere la meglio su una buona Romania. La baby Inghilterra si è vista togliere i tre punti dalle mani al 92', "grazie" ad una distrazione difensiva contro una Russia mai veramente in partita davanti. Non sono mancate le sorprese come Galles ed Ungheria che trascinate dai propri tifosi hanno sconfitto rispettivamente la Slovacchia e l'Austria. Hanno deluso stelle come Ronaldo ed Ibra, che si sono dovute accontentare del pari contro Islanda ed Irlanda, ma soprattutto ha floppato il Belgio dei giovani Hazard e De Bruyne, contro la solida organizzazione tattica e difensiva dell'Italia capeggiata da Bonucci in campo e Conte fuori. Vediamo dunque il borsino della prima giornata:

24. IRLANDA DEL NORD

I ragazzi di O'Neill fin qui risultano i più deboli del torneo e non sorprende affatto, c'è una grande abnegazione nella fase difensiva, forse troppa, considerati i 6 difensori in campo contro la Polonia. E davanti Lafferty è prigioniero del suo destino, non c'è una trama di gioco offensiva in grado di impensierire le difese, ma più una situazione di: "Cerchiamo di non prenderle..".

23. ALBANIA

La squadra di Gianni de Biasi ha mostrato impegno contro la Svizzera, ma i gol divorati sottoporta, uniti alle parate di Sommer ed alle falle difensive, hanno fatto la differenza, con più cinismo ed attenzione potrebbe dire la sua come terza nel girone, ma deve fare alla svelta, la Francia incombe.

22. ROMANIA

La Romania di Jordanescu ha rischiato di fare uno sgambetto alla Francia nella gara d'esordio, tuttavia l'approccio offensivo ha pecche: ci sono state ottime fasi di pressing che hanno limitato le azioni di Pogba e impensierito l'asse Rami-Kantè, con quest'ultimo ottimo metodista ma non certo un play basso puro, tuttavia non spiccano grandi nomi in grado di fare la differenza, se la giocano con l'Albania per il terzo posto utile nel girone A.

21. SLOVACCHIA

Hamsik è senza dubbio l'elemento più valido della squadra, tuttavia lo stop col Galles ha rappresentato un passo falso che potrebbe tagliarli fuori dalla corsa agli ottavi. C'è fisicità in mezzo con gente come Kucka, tuttavia mancano azioni manovrate e alcuni meccanismi vanno rivisti per vincere contro la Russia.

20. REPUBBLICA CECA

Atteggiamento difensivo fin dalle prime battute con la Spagna, i cechi hanno chiuso bene le linee di passaggio subendo poco le verticalizzioni della Roja, al tempo stesso devono ringraziare Cech per le parate che hanno tenuto in bilico la partita fino al minuto 87, in più non si sono quasi mai visti in porta, ad eccezione di un salvataggio di Fabregas sulla linea e di due risposte attente di De Gea su Necid e Darida. Troppo poco.

19. TURCHIA

I ragazzi di Fatah Terim non si sono mai arresi contro la Croazia, anche se con gente del calibro di Calhanoglu e Arda Turan era lecito aspettarsi di più, l'ottimo centrocampo croato in questo senso ha dominato sfruttando le sue qualità di palleggio ed i guizzi di Perisic, che hanno dato non pochi grattacapi alla retroguardia turca.

18. ISLANDA

La nazionale meno popolata dell'Europeo si è comportata bene contro il Portogallo, riuscendo a limitare le azioni di Cristiano Ronaldo, anche se ha concesso spazi ad Andre Gomes e le sue punte hanno visto poche volte il pallone. C'è fisicità ed un'idea di base, serviranno le giocate di Sigurdsson soprattutto, ma non sono spacciati come molti pensavano.

17. AUSTRIA

Gli austriaci hanno deluso nel derby danubiano contro l'Ungheria. Giocatori del calibro di Alaba, Arnautovic e Junuzovic hanno avuto difficoltà a superare la buona organizzazione ungherese, in più l'espulsione di Dragovic ha ridotto ogni chance di rimonta, con l'Austria che ha rischiato in più occasioni il colpo del k.o. su ripartenza, poi arrivato grazie al gol di Stieber. Passo indietro rispetto alle brillanti prove nel girone di qualificazione.

16. REPUBBLICA D'IRLANDA

L'autogol di Clark ha negato ad un'ottima Irlanda la gioia dei tre punti. La squadra del duo O'Neill-Keane ha retto bene sfiorando spesso il raddoppio, può contare sulla qualità di Brady e Coleman e sull'estro del folletto 34enne Wes Hoolahan, autore di uno splendido gol in controbalzo. Nel girone E potrebbero aspirare ad un terzo posto utile per il ripescaggio, ma servirà una signora partita contro il Belgio, che ha voglia di rialzarsi.

 15. BELGIO

Sul banco degli imputati ci sono tanti papabili, a cominciare dal ct Marc Wilmots, sprovvisto di una vera idea di gioco, che non ha saputo reagire alla solida organizzazione difensiva dell'Italia. Manca la leadership di Kompany, Vertonghen non è contento di giocare da terzino, Witsel è apparso statico e piatto a centrocampo, la difesa è facilmente perforabile in contropiede. Il fatto di aver gettato nella mischia i vari Mertens, Ferreira Carrasco ed Origi sottolinea la grande disponibilità di talento ma la scarsa ideologia di squadra, semmai è emersa la forte dipendenza dai guizzi del singolo. Bocciato Lukaku davanti, senza dubbio il peggiore dei suoi con 0 occasioni create, 0 dribbling e 0 gol, nonché un solo tiro in porta, abbastanza anonimo De Bruyne, sufficienza per Hazard e Nainggolan. Tutto fumo e niente arrosto per i Diavoli Rossi. Rimandati.

14. RUSSIA

Poca cosa la squadra russa come gioco, tuttavia ha dimostrato un grande atletismo e grazie alla dormita inglese ha agguantato un pari prezioso. Deve fare molto di più per passare il girone.

13. UCRAINA

Ha stuzzicato più volte la difesa tedesca rischiando di pareggiare in ripetute occasioni, le azioni offensive sono sembrate un po' casuali ma per il resto la squadra ha retto bene rimanendo in partita per 90 minuti e pagando caro le due distrazioni nel match (Mustafi non marcato nell'azione del 1-0 tedesco e squadra scopertissima nell'azione del gol di Schweinsteiger). Konoplyanka e Yarmolenko possono e devono fare meglio.

12. SVEZIA 

Alcune lacune tecniche non da poco per gli svedesi, Ibra si è visto poco nel primo tempo ma, con l'ingresso di Guidetti per Berg nella ripresa e la costante spinta di Olsson a sinistra, si è espresso meglio. La difesa regge fino ad un certo punto, ma gli esterni sono facilmente perforabili (vedasi la discesa di Coleman per l' 1-0 iniziale), le loro speranze di qualificazione sono racchiuse nei piedi di Zlatan senza dubbio, le mezzali, tolto Forsberg, hanno mostrato troppa staticità e l'ex PSG si è trovato a dover fare torri senza i giusti inserimenti. 

11. PORTOGALLO

La squadra di  Fernando Santos ha senza dubbio dalla sua un centrocampo interessante (Joao Moutinho, Andre Gomes e Renato Sanches), ma la mancanza di un centravanti puro e la gara sottotono di Ronaldo hanno rappresentato un duro colpo per i lusitani, con annesse sbavature difensive di Vieirinha, esterno alto riadattato a terzino. Si può fare decisamente meglio.

10. UNGHERIA 

La prima grande sorpresa del torneo, gli ungheresi hanno avuto la meglio sui cugini austriaci grazie ad una maggiore compostezza e ad azioni corali ben manovrate, rappresentano senza dubbio l'outsider del girone F.

9. GALLES 

Altra grande rivelazione del torneo, i gallesi, guidati da Bale (e chi se no?) e dalla qualità di Allen e Ramsey a centrocampo, hanno mostrato voglia, passione e spirito di gruppo. La prestazione contro la Slovacchia dei ragazzi di Coleman è stata positiva, un pari contro l'Inghilterra giovedì potrebbe già metterli al sicuro in ottica ripescaggio come migliore terza.  Chissà come sarebbe orgoglioso il compianto Gary Speed di questa squadra...

8. SVIZZERA

La squadra di Petkovic ha mostrato ottime individualità, come Granit Xhaka, vero fulcro del centrocampo, e più volte ha rischiato di bissare sull'Albania. Tuttavia ci sono state alcune lacune difensive che hanno rischiato di compromettere la gara, ma Sommer è stato superlativo a dire no agli albanesi in ben quattro occasioni.

7. POLONIA 

Se Lewandowski si è visto poco tra le folte maglie nord irlandesi, ci ha pensato Milik a risolvere il match per i polacchi, per la gioia di Boniek in tribuna. La difesa capeggiata da Glik e Piszczek ha retto bene, a centrocampo Krychowiak e Blaszczykowski hanno l'esperienza che serve per passare il girone. E se Lewandoski trovasse gli spazi giusti...

6. INGHILTERRA 

I ragazzini terribili di Hodgson sono stati beffati all'ultimo dalla Russia, al termine di un match dominato ma senza concretizzare molto. Alcuni cambi sono rivedibili (Milner per Sterling e Vardy in panchina con la possibilità di chiudere il match), Dier ed Alli sono le note positive del centrocampo, Rooney ha messo sostanza ed impegno nel nuovo ruolo di mezzala, Sterling si è mosso molto ma ha mancato di precisione e Smalling ha bosseggiato nei duelli aerei dietro. Curiosa infine la scelta di far battere le punizioni ed i calci d'angolo a Kane, invece di sfruttare le sue ottime doti in area di rigore e dati gli esiti forse è meglio cambiare tiratore. Tuttavia gli inglesi possono ancora passare il girone da primi, non è una bocciatura ma nemmeno una promozione la loro.

5. CROAZIA

Il centrocampo è senza dubbio il pezzo pregiato di questa squadra e si vede, dietro l'esperienza di Srna e Corluka è servita, il professor Modric ha risolto il match con un bel tiro al volo e Perisic è stato una spina nel fianco per la difesa turca. Davanti è mancata la presenza di Mandzukic, ma c'è tempo per migliorare.

4. SPAGNA

Discorso più o meno simile per la Roja campione in carica: contro un'avversaria come la Repubblica Ceca che ha chiuso gli spazi per verticalizzare, è servito il colpo di testa di Pique sullo splendido assist di Iniesta (Don Andres sugli scudi con il 100% di dribbling riusciti, 92 passaggi e 5 occasioni create) per risolvere una gara ostica. Rispetto a due anni fa, la concentrazione difensiva è tornata quella dei tempi migliori e De Gea è già una certezza per il dopo Casillas. Abbastanza sottotono Morata in attacco, ma bisogna aggiungere che con gente come Fabregas, David Silva, Thiago Alcantara, Nolito, Pedro e Koke a supporto avrà le sue chances più avanti senza dubbio.

3. ITALIA

Per quanto riguarda gli Azzurri si è visto molto l'imprinting di Conte in questa squadra per come ha lottato e ha saputo soffrire (forse anche troppo): il gol di Giaccherini ha fatto da spartiacque nel match col Belgio  e da lì si è capito che sarebbe bastato gestirla e poi trovare la ripartenza giusta. Bonucci si conferma nell'elitè dei centrali in circolazione, l'assist per Giaccherini degno del miglior Pirlo è stata la ciliegina sulla sua superlativa performance in difesa, con attenzione e grande concentrazione,  come tutta la retroguardia del resto, certezza per Conte in questo Europeo. Darmian è parso troppo timido contro Ciman e ha rischiato di combinarla grossa con una palla persa ma non capitalizzata dai belgi. In una nazionale priva di grandi nomi dal centrocampo in sù, lo spirito di squadra e la grande organizzazione tattica sono fattori chiave. Se a ciò si aggiunge il carisma di Conte e la sua grande preparazione tattica, spesso sottovalutata, ci sono i presupposti per fare un grande Europeo da outsider. Contro la Svezia e l'Irlanda bisogna aspettarsi un'atteggiamento più offensivo da parte dell'Italia.

2. FRANCIA

In sostanza, la difesa dei padroni di casa ha mostrato pecche sull'asse Rami-Kantè, il centrocampo non ha girato col giusto tempismo, Pogba è stato abbastanza anonimo, Griezmann è sembrato spaesato tra le linee, vuoi per il pressing asfissiante della Romania, vuoi per la tanta pressione data dal fattore campo, vuoi per la troppa staticità sulle palle alte. Vittoria sofferta, giunta grazie a un capolavoro del 29enne Payet, esploso tardi nel calcio che conta. Restano  tra i principali favoriti alla vittoria finale.

1. GERMANIA 

Deutschland über alles come da pronostico, la squadra di Loew ha rispettato il pronostico concedendo anche troppo, ma si è dimostrata solida a centrocampo grazie all'ottima prestazione del duo Khedira-Kroos (per quest'ultimo il 93% di passaggi riusciti, ben 111 passaggi, 5 occasioni create ed un assist). Neuer è una certezza (66esima presenza in nazionale con ben 30 clean sheets compresa la gara di domenica), davanti Muller si è visto per il solito lavoro sporco, in ombra Ozil e Gotze per gran parte del match. I meccanismi di base ci sono e sono ancora in fase di rodaggio, ma ad oggi i tedeschi sono senza dubbio la squadra da battere.