Un fallo stupido (Gamboa su Wood), un arbitraggio dell'ecuadoregno Roddy Zambrano che definire "casalingo" è poco (vedi il giudizio sulla gomitata di Dempsey in occasione del 2-0), l'infortunio di Ureña a metà primo tempo. E tre gol. I primi 45 minuti di gioco ci regalano una partita accesa, emozionante, con una Costa Rica arrembante fino alla "follia" del rigore. E poi? Si spegne la luce dei Ticos e sale in cattedra la nazionale a stelle e strisce. Klinsmann, dopo le tante critiche ricevute dopo lo 0-2 all'esordio con la Colombia, getta un bel po' d'acqua sulla sua panchina.
La cronaca
L'undici di partenza degli Stati Uniti è identico a quello della prima partita. Quattro difensori, tre centrocampisti e i veloci Wood e Barnes a supporto di Dempsey. Cambio forzato per la Costa Rica, dove al posto dello squalificato Waston gioca Calvo. A centrocampo escluso un mediano, Tejeda, per far posto a Christian Bolaños dei Vancouver Whitecaps, più offensivo e di supporto alla manovra d'attacco sempre orchestrata dal capitano Bryan Ruiz.
I primi minuti della gara nel caldo catino del Soldier Field di Chicago sono a marca Ticos. La miglior occasione capita a Joel Campbell, un tiro a volo che impensierisce Guzan. Gli Stati Uniti sono contratti, bloccati, sentono la pressione dell'unico risultato possibile. Ci vorrebbe il classico episodio per cambiare le sorti dell'incontro. Ed arriva, ma non a favore di chi fino a quel momento aveva meritato. Carlos Gamboa spinge Wood in area da rigore. Impossibile non fischiare. Un fallo sciocco, inutile, che il terzino destro costaricense avrà sulla propria coscienza. Clinton Dempsey spiazza Pemberton e mette a segno il gol numero 50 in maglia USA. La Costa Rica prova a reagire al destino avverso, al 14' Guzan para su Bolanos. Al 18' Oscar Ramirez è costretto a ricorrere al primo cambio: esce Ureña ed entra Alvaro Saborio dei DC United. Al 25' bel filtrante di Bedoya per lo scatto di Zardes, Pemberton costringe quest'ultimo al tiro sull'esterno della rete. Al 30' Calvo salva sull'indiavolato Zardes. Quattro minuti dopo finalmente arriva la prima discesa di Matarrita, il cross rasoterra è intercettato da Guzan, che toglie le castagne dal fuoco. Al 34' Jermaine Jones dei Colorado Rapids riceve un bel pallone dal limite dell'area, il suo tiro a giro finisce di poco alto. Prove generali del gol. Infatti dopo un minuto lo stesso Jones recupera una palla sporca, la cede a Dempsey che in percussione centrale si porta fino ai venti metri dalla porta, lì finta e "gomitata" a liberarsi dal marcatore, pallone nuovamente consegnato a Jones che di destro a giro, stavolta rasoterra, batte Pemberton. 2-0. Ticos tramortiti. Al 41' ancora Dempsey dalla sinistra riesce a passare verso il centro dell'area, dove trova Bobby Wood. L'attaccante dell'Union Berlin si gira su se stesso liberandosi dell'avversario e scocca un tiro che un Keylor Navas a caso avrebbe tranquillamente parato. Ma Patrick Pemberton non è il portiere del Real Madrid, e qui ce ne rendiamo conto. 3-0 e partita virtualmente finita.
Il secondo tempo si apre coi cambi dei rossoblu. Entrano Salvatierra e Azofeifa per Gamboa e Campbell. Difesa a quattro nel tentativo di cambiare l'onda del match. In realtà la seconda frazione di gioco sarà solo una lunga attesa del triplice fischio finale, e la ricorderemo solo per la quarta rete degli Stati Uniti ad opera di Graham Zusi (subentrato a Wood). Ora agli Stati Uniti basterà un buon risultato contro il Paraguay per allontanare i fantasmi dell'eliminazione.