"Col mio club ho fatto una stagione molto buona, credo la migliore della mia carriera finora. Sono felice di essere stato convocato per gli Europei e posso dire che tutto il lavoro fatto con la Roma mi sta ora ripagando". Dal campionato da protagonista con la Roma alla speranza di continuare sulla stessa strada anche all'Europeo con la maglia della sua Nazionale. Lucas Digne è pronto ad un'estate rovente con la sua Francia, padrona di casa al prossimo Europeo. Il terzino ex PSG si è raccontato ai microfoni di Goal.com, analizzando così la situazione ad una settimana dal via della competizione.
"Sta andando tutto bene e stiamo facendo una buona preparazione. Siamo contenti di ritrovarci insieme e questo è positivo. Stiamo badando molto al recupero fisico dopo gli allenamenti intensi e lo staff sta facendo molta attenzione a questo aspetto. Facciamo un solo allenamento al giorno ad esempio, a differenza di un pre-campionato quando gli allenamenti giornalieri sono anche due o tre".
Ricalcando i momenti salienti della cavalcata con i giallorossi, fatta di soddisfazioni ma anche periodi negativi, Digne analizza così la sua crescita, nonostante l'addio di Garcia: "E' esattamente ciò che cercavo venendo alla Roma. Sono felice di giocare tante partite, è importante per la crescita di un calciatore della mia età. Ogni scelta che ho fatto finora mi ha aiutato a crescere, in un modo o nell'altro. Venire alla Roma mi ha aiutato molto sotto questo aspetto. Garcia? E' stato un po' difficile all'inizio e anche toccante dal punto di vista emotivo per me, visto che lui è stato l'allenatore che mi ha lanciato nel grande calcio ai tempi del Lille. Devo tanto a Garcia. Poi, in panchina è arrivato Spalletti e ha subito messo in chiaro le cose. Mi piace il suo modo di lavorare e mi trovo bene anche col resto dello staff".
Il terzino ex Lilla guarda anche alle differenze tra il passato al PSG e la Roma, con le dovute differenze anche ambientali: "Affatto. Mi sono allenato e ho giocato con grandi giocatori. Giocare 44 partite in un grande club è qualcosa di importante e ho anche vinto tanti trofei e queste sono cose che rimangono. Non ho rimpianti, sono ancora giovane e ho tempo per migliorare ancora. Dev'essere il clima mediterraneo, c'è caldo! Ma quando vinci è ancora più bello. I tifosi ci supportano sempre ed è fantastico. Ti fermano per strada, ti baciano, ti mettono pressione dicendoti che dobbiamo assolutamente vincere la prossima partita. C'è una grande aspettativa. Anche per quanto riguarda i media è tutto diverso: qui ci sono 10 emittenti radiofoniche, 10 canali televisivi...".
Infine, una battuta sulla partecipazione all'Europeo, da padrone di casa e cosa significa per lui vestire la maglia della Nazionale: "Orgoglio. E' un onore rappresentare il mio Paese e per me è il massimo livello del calcio. Sarebbe un sogno rivivere il trionfo del '98, giocare un torneo in patria è favoloso".