Antonio Conte ostenta sicurezza, non superbia. Riconosce, nel gruppo a disposizione, limiti e forza. La nazionale attuale ha credenziali importanti, ma abbina, a un alto tasso fisico, un ridotto apporto qualitativo. Fondamentale, in un raggruppamento a quattro, oscurare le lacune e accentuare le note di merito. 

Le intense sedute d'allenamento mirano a questo. L'obiettivo è presentarsi al via al meglio della condizione, per sopperire con corsa e sacrificio a una tecnica inferiore. Sudore e intelligenza. Il Belgio, per qualità individuali, è nettamente avanti, non così Svezia e Irlanda. Partendo da questo assunto, il Ct studia un'Italia in grado di mutare rapidamente pelle, senza perdere la sua identità. Un tessuto di base quindi su cui apportare le modifiche del caso, valutando attentamente le "note" dei rivali di turno. 

L'esordio col Belgio non consente voli pindarici. La squadra di Wilmots punta al trono continentale e parte con i favori del pronostico. Serve un'Italia accorta, perfetta nei movimenti difensivi, abile a ribaltare l'azione, sfruttando le poche opportunità. Collaudato 3-5-2, con la roccaforte bianconera a proteggere Buffon, un esterno di contenimento, Darmian, uno di spinta, Candreva. Pellè, utile a concedere respiro alla mediana e De Rossi, uomo di riferimento nella zona centrale. Schermo di protezione e play pronto a verticalizzare. Due i dubbi: Eder, in difficoltà, e Florenzi. Parolo risale la corrente e può insidiare il giallorosso per l'esordio. 

3-5-2

Il cambio di passo dalla seconda uscita. Non si può vivere, o meglio sopravvivere, in trincea. L'Italia deve, dopo il difficile abbrivio, alzare la testa. Spazio quindi a giocatori di talento, con un atteggiamento improntato all'offesa. Conferma per la difesa a tre, rivoluzione mediana. Con un comparto a quattro, crescono le quotazioni di Thiago Motta, al suo fianco il chiacchierato Sturaro. Il soldato di Allegri garantisce muscoli e freschezza. In corsia, Florenzi, perfetto anche per ripiegare in caso di difficoltà, e Darmian. In sostanza, un 3-4-3 mascherato, in grado di tramutarsi all'occorenza in 5-3-2. 

Davanti, Pellè da torre, a supporto Candreva e Insigne. Largo a sinistra, il folletto partenopeo può spezzare la linea nemica e aggiungere alla manovra azzurra un pizzico di imprevedibilità. 

3-4-3

L'ultima variante porta al 4-2-4. Anche qui, importante non farsi ingannare dai "numeri". L'Italia ha comunque un suo equilibrio, perché un giocatore come Candreva (l'alternativa è Florenzi) può tranquillamente percorrere la corsia in soccorso di Barzagli. L'esterno biancoceleste ha il compito di rifornire Pellè ed Eder, così come El Shaarawy (o Insigne), presente sul versante opposto. 

Nel mezzo, Thiago Motta e Sturaro, dietro, Darmian a sinistra e Barzagli - non nuovo nel ruolo - a destra. Al centro Bonucci e Chiellini. Il laterale dello United può anche occupare il lato di destra, con Chiellini nelle vesti di esterno basso e Barzagli in mezzo. 

4-2-4

Fonte Gds