Ora che la lista dei ventitrè convocati è stata stilata e diramata in diretta televisiva, l'avventura azzurra verso gli Europei di calcio 2016 può ufficialmente avere inizio. Certo, prima del ritiro di Montpellier gli azzurri disputeranno ancora un'amichevole sul suolo italiano (lunedì prossimo al Bentegodi di Verona contro la Finlandia), ma ormai l'attesa è tutta per la prima gara del girone E di Francia 2016, nel match inaugurale contro il Belgio in programma a Lione il 13 giugno alle ore 21. 

Per l'Italia la fase a gruppi degli ultimi Europei e Mondiali è stata spesso delicata. Dal 2006 in poi, anno dell'ultimo trionfo in rassegne di questo tipo, gli azzurri hanno sempre faticato ad avanzare verso gli scontri ad eliminazione diretta, venendo anzi subito estromessi nelle ultime due competizioni iridate. Nel 2008, con Roberto Donadoni in panchina negli Europei di Austria e Svizzera, l'esordio fu choc, una sconfitta netta contro l'Olanda, poi riscattata da un pari rocambolesco con la Romania e da una bella vittoria con la Francia (a quarti infine sconfitta con la Spagna ai calci di rigore). Disastroso invece l'epilogo del girone di Sudafrica 2010, quando tre scialbi pareggi contro Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia spedirono a casa gli allora campioni del mondo in carica di Marcello Lippi. Travagliato anche il cammino iniziale di Euro 2012 in Polonia e Ucraina: pareggi con Spagna e Croazia e vittoria decisiva contro l'Irlanda di Giovanni Trapattoni. Per Cesare Prandelli sarebbe stato infine fatale il girone di Brasile 2014: dopo l'illusoria vittoria contro l'Inghilterra al debutto, furono infatti Costa Rica e Uruguay a decretare l'addio a qualsiasi sogno di gloria degli azzurri. Ecco perchè il gruppo E di Francia 2016 è fase da non sottovalutare, anche se il passaggio agli ottavi delle migliori quattro terze classificate di ogni girone può tranquillizzare Conte e i suoi uomini. 

Di certo il debutto non sarà dei più agevoli, contro un Belgio numero due del ranking FIFA e tra i candidati alla vittoria finale dell'Europeo. Confronto impari per quanto riguarda qualità e dinamismo (basti pensare ai vari Nainggolan, Hazard, De Bruyne, Witsel, Mertens, Ferreira Carrasco, Lukaku e Origi per rendersene conto), ma match che gli azzurri cercheranno di anestetizzare con il loro anacronostico 3-5-2. Densità a centrocampo e squadra da battaglia per contrastare il superiore tasso tecnico avversario. Uscire indenni dalla prima sfida di Lione sarebbe fondamentale per non affrontare con l'acqua alla gola la Svezia il 17 giugno a Tolosa. Gli scandinavi non sono certo una corazzata, nè brillano per talento diffuso, ma possono contare su un fuoriclasse del calibro di Zlatan Ibrahimovic (curiosamente già nostro avversario nell'Europeo del 2004 in Portogallo, quando Ibra rispose a Cassano con un favoloso gol di tacco). Svezia che potrebbe presentarsi all'appuntamento con l'Italia con tre punti già conquistati contro l'Irlanda, sulla carta la nazionale meno qualitativa del lotto. La speranza è che la seconda partita non si trasformi, come da triste abitudine recente, in una sorta di penultima spiaggia, con tanto di calcoli su differenza reti e classifica avulsa per approdare agli ottavi. L'ultimo match del girone eliminatorio si disputerà a Lille il 22 giugno proprio contro l'Irlanda: i verdi anglosassoni potrebbero già essere eliminati ma, in caso contrario, il loro orgoglio e la loro superiore foga agonistica potrebbero rappresentare un problema ulteriore per la nostra nazionale, che è ormai uscita da tempo dalla prima fascia del ranking UEFA.