Torniamo ad occuparci di Europeo, procedendo incessanti nella nostra marcia di avvicinamento alla rassegna francese. Quest'oggi, occhi puntati sul Portogallo, destinato a fare da padre padrone nel Girone F, dove coabiterà con Islanda, Austria ed Ungheria.

Le qualificazioni

I lusitani, ai comandi del cinque volte campione nazionale (quattro da giocatore) Fernando Santos, si sono qualificati come primi nell'unico girone da cinque squadre del tabellone, quello identificato dalla lettera I e composto anche da Albania – la sorpresa più bella, col secondo posto -, Danimarca, Serbia ed Armenia.

Settembre 2014 la data dell'esordio, subito in salita: nonostante la partita quasi dominata pur senza Ronaldo e Quaresma, sono gli ospiti a passare al Municipal di Aveiro, 0-1 firmato da Balaj. Da quel giorno, però, il Portogallo non perderà più in gare ufficiali: la svolta arriva il 14 ottobre successivo, nella trasferta di Copenaghen, dove al termine di una vera e propria guerra (30 falli totali) è il solito Cristiano Ronaldo a risolvere con la zuccata al novantacinquesimo. Sarebbe lecito aspettarsi, sull'onda dell'entusiasmo, una goleada casalinga contro l'Armenia, ed invece serve ancora uno straordinario del madrileno, imbeccato da Nani, per decidere l'1-0 finale. Al giro di boa c'è davanti la Serbia, e Santos sperimenta con Fabio Coeintrao mezzala nel centrocampo a tre. Esito? Esperimento riuscito, col laterale del Real che infila assist e gol rispettivamente per aprire e chiudere le marcature a cavallo della rete di Nemanja Matic. Cambia la giornata, rimane la stessa sinfonia: a Yerevan, Armenia, è la tripletta di Ronaldo a garantire i tre punti nonostante l'iniziale vantaggo di Pizzelli e l'espulsione, a venti dal termine, di Tiago. 
Da qui in poi la qualificazione è quasi mera questione di matematica, ma Santos è bravo a spronare i suoi a continuare la serie positiva, senza mai splendere in qualità o impegno, ma finendo sempre coi tre punti in tasca. Serve un redivivo Miguel Veloso per fare risultato al novantaduesimo contro la selezione di De Biasi, mentre sono cruciali le prove di Joao Moutinho, autore di due reti per sconfiggere la Danimarca (1-0) e la Serbia (1-2).

La forza

Inutile nascondersi dietro un dito: come Lewandowski in Polonia o Zlatan Ibrahimovic in Svezia, dalle parti di Lisbona c'è un solo profeta calcistico autorizzato, e risponde al nome di Cristiano Ronaldo. Recordman di reti e secondo solo a Luis Figo per presenze in nazionale, il nativo di Madera è senz'altro la punta di diamante di Santos. Troppo, troppo importante in campo per le sue accelerazioni, la forza fisica e la completezza che gli permette di girare le partite in ogni momento, ma altrettanto importante come guida spirituale, capitano e faro del gruppo. Ai quattro angoli del paese è identificato come l'uomo della provvidenza per questo Euro 2016, e lui non fa assolutamente niente per scrollarsi di dosso l'etichetta. Altro punto da non sottovalutare, però, è la selezione di centrocampisti a disposizione di Fernando Santos: su tutti svetta il classe 1997 Renato Sanches, recentemente prelevato dalle fila del Benfica dal Bayern Monaco per una cifra vicina ai 35 milioni di euro, trasferimento (quasi) record per un under 18, che coi bonus potrebbe superare quelli di Shaw e Rooney (37 milioni per ognuno dei due) al Manchester United. Assieme a lui, però, saranno chiamati a gestire il gioco anche gli esperti Joao Moutinho e Miguel Veloso – passato anche dal Genoa nella sua carriera da viandante – e William Carvalho.

La debolezza

Se l'attacco, anche avulso da Ronaldo, riuscirebbe a mantenersi sulle spalle – per quanto tremolanti – di Nani e Quaresma, il vero punto critico dei lusitani è la difesa. Partendo dal portiere, a cavallo tra le insicurezze di Rui Patricio ed Eduardo, troppo spesso vittime di distrazioni per essere ritenuti al top in Europa, si arriva ai due centrali. Se l'aggressività di Pepe è una sicurezza, che però può costare caro al madrileno in termini disciplinari, meno certo è il suo compagno di reparto. Se il trentaduenne José Fonte ha dato buoni segnali col Southampton, ma comunque non abbastanza da poter guidare con attenzione il reparto, meno buone sono state le stagioni di Ricardo Carvalho e Bruno Alves, ripettivamente trentottenne del Monaco e trentaquattrenne del Fenerbahce. Insomma, la scelta è netta: o si punta sulla forma o sull'esperienza, ma nessuna delle due voci dembra fornire sicurezze. Altrettanti dubbi attanagliano la scelta degli esterni: infortunati Coeintrao e Joao Pereira, a sinistra sarà Raphael Guerreiro a giocarsi il posto con Eliseu, mentre a destra Cèdric Soares dovrrebbe iniziare come riserva di Vieirinha, ma è solida l'idea di uno spostamento di Fonte.

Le convocazioni

C.T.: Fernando Santos

Portieri: Rui Patricio, Anthony Lopes, Eduardo.

Difensori: Vieirinha, Cedric, Ricardo Carvalho, Bruno Alves, Pepe, José Fonte, Eliseu, Raphael Guerrero.

Centrocampisti: William Carvalho, Danilo, Joao Mario, Adrien Silva, André Gomes, Joao Moutinho, Renato Sanches.

Attaccanti: Cristiano Ronaldo, Rafa, Ricardo Quaresma, Eder, Nani.

Il calendario

14-06-16, ore 21.00, Portogallo-Islanda.
18-06-16, ore 21.00, Portogallo-Austria.
22-06-16, ore 18.00, Ungheria-Portogallo.