Diego Simeone si presenta in conferenza stampa all'ora di pranzo. L'Atletico espleta le "formalità" pre-gara in netto anticipo. Un filo invisibile avvicina la finale del 2014 all'atto odierno. Parte dalla beffa di Lisbona il Cholo, per trarre forza in vista della gara in programma domani sera. 

Sogno e caduta, un attimo fatale. Gli ingredienti sono i medesimi, il maggior tasso tecnico del Real, la garra dell'Atletico. Si corre su un equilibrio sottile. Il tecnico evidenzia anche l'uomo chiave nell'undici di Zidane. Non CR7, ma Casemiro, gregario di lusso. 

"Lisbona? Dobbiamo sempre guardare avanti. Mi aspetto una gara molto intensa, partita equilibrata, la presenza di Casemiro dà all'avversario la possibilità di tenere meglio la difesa".

L'Atletico vive l'ennesima stagione di alto profilo. Simeone, con orgoglio, sottolinea la forza di un gruppo in grado di resistere alle folate estive, di ripartire, ogni anno, con rinnovato ottimismo. Una solida base consente di assorbire le scosse del mercato. La capacità di superare costantemente evidenti limiti è la forza dell'Atletico. 

"Abbiamo grande entusiasmo e passione dal primo giorno dopo Lisbona. Si lavora di conseguenza per continuare a crescere. Giocare una finale è fantastico; la vittoria è di primaria importanza. La cosa migliore di questo gruppo è che insiste, lavora, si reinventa, non cambia il sistema, la struttura, l'impegno".

L'ex centrocampista dell'Inter non mostra alcuna preoccupazione, anzi trae linfa dall'importanza dell'appuntamento. La pressione di una finale può piegare spalle poco inclini alla lotta, nel Cholo l'effetto è contrario. Simeone rende al meglio nelle situazioni più difficili. La chiosa finale è la perfetta esemplificazione della mentalità dell'argentino. 

"Mi piace sentire addosso il peso di 130 anni di storia. Sì, è una sensazione che amo"

"Solo vincere mi renderà felice".