Si conclude con un pareggio la stagione 2015/16 di Chelsea e Leicester. I blues possono finalmente voltare pagina dopo un'annata disastrosa sotto tutti i punti di vista mentre la banda di Ranieri chiude un campionato che definire incredibile è davvero poco. L'1-1 odierno, in quel di Londra, ha mostrato sprazzi di calcio ad alta intensità, anomalia per una partita senza obiettivi a fine stagione. Nella ripresa, il botta e risposta che ha infarcito il tabellino marcatori: Fabregas con il penalty ad aprire, Drinkwater con una conclusione da applausi a ristabilire l'equilibrio. Hiddink saluta, dunque, il pubblico di Stamford Bridge lasciando il timone ad Antonio Conte: l'anno prossimo si dovrà migliorare la posizione numero dieci e i cinquanti i punti. Non un impresa ardua. Il Leicester conclude, ovviamente, al primo posto con ottantuno punti conquistati.
Assetto tipico per Hiddink e il suo Chelsea: 4-2-3-1 con qualche variazione negli uomini che compongono l'undici titolare. Non c'è Diego Costa in avanti, è schierato dal 1' il giovane e talentuoso Bertrand Traore. In difesa, spazio a Baba sulla sinistra con Azpilicueta in corsia opposta ed Ivanovic spostato al centro insieme a Cahill. La batteria di trequartisti dietro a Traore è formata da Pedro, Willian e Hazard, mentre la coppia Fabregas-Matic presidia la mediana.
(4-2-3-1) Courtois; Azpilicueta, Ivanovic, Cahill, Baba; Fabregas, Matic; Pedro, Willian, Hazard; Traore.
Ranieri mescola un pò le carte nel match che conclude questa stagione incredibile, coronata con il titolo di campione d'Inghilterra. Il tecnico italiano opta per un 4-2-3-1 inedito: in difesa spazio a Wasilewski al posto di Huth, la cerniera di centrocampo è come al solito formata da Drinkwater e Kante. Mahrez e Vardy scendono regolarmente in campo, appoggiati da Grey e King.
(4-2-3-1) Schmeichel; Simpson, Wasilewski, Morgan, Fuchs; Drinkwater, Kante; Gray, Mahrez, King; Vardy.
In uno Stamford Bridge baciato dal sole, si affrontano due squadre che non hanno obiettivi per cui lottare nell'ultima giornata, ergo spensieratezza al comando. Partita gradevole, con ribaltamenti di fronte già dalle prime battute: apre Pedro la girandola di emozioni con un destro a lato da buona posizione. Due ottime chances anche per Jamie Vardy, davanti a Courtois l'attaccante inglese non riesce a scavalcare con un colpo sotto il portiere in uscita. Buon ritmo, ottimi spunti da una parte e dall'altra ma dalla mezz'ora in poi esce prepotentemente il Chelsea in avanti, insidiando in più circostanze la porta difesa da Schmeichel. Traore è servito spendidamente in area di rigore ma la sua conclusione termina alla sinistra del palo. Il portierone delle Foxes si rende protagonista assoluto poco dopo: prima sul tiro piazzato di Fabregas, poi sul destro a giro di Willian. Riflessi provvidenziali per salvare il risultato. 0-0 la prima frazione, con una rete annullata giustamente a Pedro per fuorigioco allo scadere.
Nella ripresa, subito due sostituzioni per Claudio Ranieri che inserisce in campo Okazaki e Schlupp per King e Gray: sintomo chiaro di chi vuole fare bottino pieno. La partita però subisce un brusco stop in fatto di vivacità e spirito propositivo, le due squadre cercano di mantenere il possesso rispetto al primo tempo. La svolta arriva però al minuto 64: Matic riceve al limite, allunga la falcata saltando in area Morgan che lo ostacola irregolarmente; per Pawson è penalty. Dal dischetto si presenta Cesc Fabregas che spiazza Schmeichel regalando il vantaggio al Chelsea. Le Foxes provano a rispondere ai blues, si proiettano in avanti contro una squadra, quella del Chelsea, rinfrescata da Hiddink con parecchi ingressi verdi: Loftus-Cheek, Abraham e Tomori. Mahrez impensierisce la difesa avversaria con una conclusione dal limite dell'area, Courtois riesce a bloccare in presa. Il portiere belga nulla può però all'82, sul siluro affilato di Drinkwater: il centrocampista è servito da Kante, carica il destro dai 30 metri e trafigge Courtois nell'angolino basso per l'1-1. Nel finale poco altro, da segnalare solo una conclusione insidiosa di Abraham che lambisce il palo.