Le Tigri graffiano come rare altre volte. L'Hull City mette una seria ipoteca sulla finale playoff di Championship  espugnando il campo di uno sterile Derby County, che crolla di fronte ai suoi tifosi e senza mai davvero riuscire a creare enormi occasioni da gol. Il tabellone a fine partita parla di uno 0-3 che lascia poche speranze ai padroni di casa in vista del ritorno al KC Stadium, mentre per gli uomini di Steve Bruce la chance di volare a Wembley, due anni dopo la sconfitta in finale di FA Cup con l'Arsenal, è ghiottissima e difficilmente non verrà sfruttata.

La partita è da subito esattamente lo specchio finale umorale delle due squadre. Prima parte di gara prevalentemente dominata, a livello territoriale, dal Derby County, il quale riesce a portare un buon numero di uomini nella metà campo avversaria, creando anche un paio di occasioni decenti comunque non sfruttate, in particolare una con Johnson che al limite dell’area prova un controllo difficile anziché il tiro.

Quasi a sorpresa arriva il gol che sblocca la partita alla mezz’ora, in favore dell’Hull: dei disimpegni imprecisi da una parte e dall’altra permettono ad Abel Hernandez di scaricare una botta di sinistro sul primo palo, da circa 25 metri. Decisivo risulta il tocco di Livermore in anticipo su Shackell, che diventa assist per l’uruguagio. A vantaggio acquisito, l’Hull prende fiducia e poco più tardi sfiora il raddoppio con un diagonale mancino di Diamé che termina sul fondo. È solo il preludio al 2-0 che arriva al 40’: destro molto poco pretenzioso di Odubajo dal limite, doppia deviazione, ultimo tocco di Shackell e palla in rete con Carson immobile. La cinicità dei Tigers si rivela immediatamente letale.

Di rientro dagli spogliatoi, è il Derby che cerca ancora maggiormente di gestire il gioco, nonostante l’ultimo traumatico quarto d’ora di primo tempo. La squadra di Wassall non riesce però mai a dare reale intensità e ritmo ai propri attacchi e conclude in porta una volta sola, una botta da fuori del subentrato Butterfield, peraltro abbastanza velleitaria e facile per Jakupovic. Destino simile tocca a Diamé, destro innocuo. Nel finale le arieti prova a riversarsi nell’area avversaria con tre punte in campo, ma riesce a creare pochissimo.

La beffa è addirittura dietro l'angolo: in un corposo recupero, causa infortuni, prima Akpom in contropiede non riesce a tenere bassa la traiettoria del suo destro, poi, ancora su azione di ripartenza, Robertson spedisce in buca d'angolo col mancino dal limite dell'area, scrivendo 3-0 e prenotando un biglietto di sola andata verso Wembley. Per parlare di check-in meglio aspettare il ritorno, ma la squadra di Bruce si sta davvero avvicinando al terminal.