L'impresa compiuta dal Leicester resterà nella memoria di tanti tifosi e appassionati per moltissimo tempo, ma per il manager e il club è già il momento di programmare la prossima stagione. Una Premier League da difendere e una Champions League da godersi richiedono attenzione anche ai minimi dettagli.
Prima, però, Claudio Ranieri si racconta alla Gazzetta dello Sport e ripercorre quella che è stata una cavalcata entusiasmante e straordinaria, con un momento di svolta ben preciso secondo il manager delle Foxes: "Ho pensato che potevamo vincere dopo la vittoria in trasferta col City, ma soprattutto dopo aver perso al 95’ in dieci contro l’Arsenal in trasferta. Ricordo che dissi a Benetti, mio collaboratore: 'Con questo spirito qui qualcosa può succedere davvero'."
Ecco quindi una descrizione della sua squadra: "C’è chi dice che il Leicester perde tanti palloni: certo, andiamo a 3.000 all’ora! Alla gente piacciamo perché creiamo tante occasioni da gol. Io alle punte lascio libertà di attaccare e tagliare il campo, basta che poi quando perdiamo palla ci ricompattiamo subito nel 4-4-2. Ai ragazzi dico sempre: 'Ricordatevi che sono italiano: pensiamo prima alla difesa'. Davanti, poi, il punto di riferimento doveva essere subitoUlloa, che era il capocannoniere, ma visto che per la sua stazza faticava ad entrare subito in forma, ho puntato su Okazaki e Vardy. A centrocampo ho uno come Kanté. Qualche volta penso che abbia un gemello perché non ho mai visto nessuno correre così: non si riposa nemmeno quando glielo ordino in allenamento."
L'intesa con la proprietà sembra ottima e per il futuro Ranieri ha idee precise sul tipo di giocatore che vuole nel suo Leicester: "Rinforzi? A inizio stagione il programma era consolidarsi per un paio di campionati in Premier per poi investire. Io detto al presidente: 'Faccia conto che quest’anno non sia mai esistito, è irripetibile'. Io non voglio giocatori da 30-40 milioni che spaccano lo spogliatoio. Voglio gente che abbia lo spirito dei miei ragazzi. Guardiamo anche in Italia. Lapadula è molto bravo. Lo seguiamo da tempo." In chiusura Ranieri racconta come è stato convinto a tornare in Inghilterra: "Avevo così voglia di tornare in Inghilterra che avrei accettato persino una squadra di Serie B. Anche altri due club di Premier mi avevano contattato, ma poi hanno fatto altre scelte. Il Leicester mi ha convinto per la dirigenza, i programmi, le strutture, e poi ho conosciuto la famiglia del presidente."