Basta un gol, quello siglato da Danny Welbeck appena 180 secondi dopo il suo ingresso in campo, per dare all'Arsenal di Wenger tre punti fondamentali in chiave terzo posto. I Gunners, davanti al pubblico di un Emirates spaccato in due sulla vicenda relativa al loro manager, faticano contro un Norwich pungente e ordinato, ma alla fine, riescono a trovare il modo per portare a casa i tre punti. In attesa di quello che sarà il match del City, impegnato domani con i Saints, i Gunners tornano solitari al terzo posto. Per il Norwich invece, complici i risultati delle contendenti alla salvezza, l'obiettivo stagionale si complica sempre di più anche se nulla è ancora perso.

La gioia dei Gunners. Fonte: premierleague.com
La gioia dei Gunners. Fonte: premierleague.com

Reduce dal pareggio a reti bianche dello Stadium of Light, Wenger riconferma gli stessi undici scesi in campo lo scorso weekend. Davanti a Cech, viene riproposta la linea a quattro con Bellerin e Monreal esterni; le chiavi del centrocampo vengono affidate ancora una volta a Elneny, mentre in avanti Wenger ribadisce la fiducia a Giroud, a secco di gol da diversi match.  
Il Norwich di Alex Neil arriva a Emirates con l'obbligo di fare risultato. La classifica è preoccupante e un eventuale sconfitta complicherebbe in modo decisivo i piani salvezza dei canarini. Neil sceglie un 4-4-1-1 stretto e compatto, con Redmond e Howson centrali di centrocampo, e Hoolahan ad innescare l'unica punta Jerome.

Alexis Sanchez, circondato da tre avversari. Fonte: premierleague.com
Alexis Sanchez, circondato da tre avversari. Fonte: premierleague.com

Sotto il cielo sereno di Londra, il Norwich di Alex Neil scatta con sagacia e intraprendeza dai blocchi di partenza dell'Emirates Stadium. La prima chance del match, infatti, porta la firma dei canarini, pericolosi dopo appena cinque minuti con il destro in diagonale di Redmond, intercettato alla grande da un Cech subito protagonista. La reazione dei pardoni di casa non si lascia attendere, e appena qualche manciata di minuti più tardi, al termine di una bella triangolazione nello stretto, Iwobi mette i brividi a tutta la difesa ospite; il destro però, non prende il giro giusto, terminando la sua corsa sul fondo. 
Incitati dai 60.000 di Emirates, i Gunners spingono sull'acceleratore, producendo un'altra chance importante qualche secondo più tardi. Sanchez e Iwobi ispirano l'azione che dalla destra di sposta per vie centrali dove Giroud è prima bravo nel destreggiarsi, poi nell'andare al tiro. La conclusione del francese però, viene ribattuta in modo provvidenziale dallo stinco di Bassong che evita danni più seri a Ruddy e alla sua difesa. 

Dopo una fase centrale decisamente convulsa e poco spettacolare, i Gunners tornano a premere a cavallo dell'intervallo, con le occasioni create da Elneny, Koscielny e Iwobi, che però non fruttano null'altro che qualche sussulto sugli spalti assolati dell'impianto londinese. Al contrario, è il Norwich a pungere con convizione e precisione, mettendo a dura prova i riflessi di un Cech ancora superlativo sul tiro al volo di Redmond, vicino al gol anche in chiusura di tempo, con un altro destro in diagonale, stavolta, di poco a lato.

Iwobi tra due avversari. Fonte: premierleague.com
Iwobi tra due avversari. Fonte: premierleague.com

In avvio di ripresa, il match si fa subito bello ed imprevedibile, con entrambe le squadre più intente ad attaccare che a difendere. Jerome scalda i guantoni di Cech al termine di una bella ripartenza, mentre dall'altra parte, la pressione dei Gunners si fa minuto dopo minuto, sempre più intensa.
Dopo il cambio forzato di Mertesaker, Wenger decide di inserire Welbeck, lasciando in campo Giroud e richiamando in panchina il giovane Iwobi. Nonostante i fischi relativi alla scelta adottata dal tecnico francese, bastano 180 secondi per far cambiare idea al pubblico: Bellerin disegna un cross morbido, controllato alla perfezione da Giroud che di testa fa da sponda per Welbeck, magistrale nell'impatto con la sfera che si spegne in fondo alla rete senza lasciare scampo a Ruddy. 

E' un gol di pregevolissima fattura che permette ad un Arsenal contratto, di sciogliere muscoli e tensione, ed iniziare a giocare nel modo più consueto a quello che è lo stile Gunners. Nemmeno il gol di Welbeck però, mette all'angolo un Norwich combattivo e pericoloso. Neil prova ad emulare Wenger inserendo l'ariete Mbokani, anticipato in modo provvidenziale da Gabriel Paulista, pochi istanti dopo il suo ingresso in campo. Dall'altra parte, per l'Arsenal si aprono invitanti spazi in contropiede, con Sanchez che però, non riesce a concretizzare il magnifico assist di Ozil
Qualche minuto più tardi, il cileno prova a restituire il favore al compagno, anch'esso impreciso nel tiro d'esterno che sorvola di poco la traversa. 
Nel finale, il Norwich inserisce anche Naismith, ma la squadra sembra non avere più energie sufficienti per il pari. Al contrario, nell'Arsenal, Elneny si rivela inesauribile, combinando ad una grande fase di interdizione, anche una certa pericolosità sotto porta: il suo esterno destro infatti, chiama in causa Ruddy, autore della parata più difficile e spettacolare della serata che però, non basta per evitare la sconfitta ai suoi.

Il grande anticipo di Gabriel su Mbokani. Fonte: premierleague.com
Il grande anticipo di Gabriel su Mbokani. Fonte: premierleague.com

Alla fine della fiera, il tiepido sole di Londra bacia il volto dei Gunners, protagonisti di un pomeriggio di sofferenza, culminato nel lampo di Welbeck, uomo della provvidenza capace di mettere a referto un gol pesantissimo. Per il Norwich invece, complici i risultati delle due avversarie nella lotta alla salvezza, la sconfitta di Emirates sa quasi di resa, anche se nulla è ancora scritto in modo definitivo.