E' un uovo di Pasqua con sorpresa quello che ci ha regalato l'Olympiastadion di Berlino. Già, perché nel maestoso impianto berlinese, l'amichevole internazionale tra Germania ed Inghilterra ha dispensato emozioni, gol, e soprattutto colpi di scena.
Il risultato, 3-2 finale in favore degli inglesi, sembrava imponosticabile al minuto 70', quando una spenta e poco concentrata Germania conduceva grazie a Kroos e Gomez; eppure, i leoni di Hodgson, che fino a quel momento non stavano affatto demeritando, non si sono tirati indierto, riuscendo nell'impresa di ribaltare la Nazionale campione del mondo nel proprio giardino di casa.
Privo di uomini spogliatoio come Rooney e Joe Hart, e senza dimenticare Sterling, Hodgons ha saputo mettere in campo una formazione coraggiosa per giocarsi alla pari un match mai banale, nemmeno in amichevole. Il 4-2-3-1 dell'Inghilterra, speculare a quello teuonico, è risultato più compatto ed ordinato, già a partire dai primi 45' minuti, chiusi sotto nel punteggio, ma comunque ben giocati. A destare qualche dubbio, è ancora il reparto difensivo con Smalling in particolare che è sembrato in difficoltà sulla marcatura di un redivivo Gomez. Nonostante ciò, Cahill, capitano della serata, ha disputato un match attento ed ordinato, così come Rose e Clyne che nel secondo tempo, sciolti muscoli e tensione, è risultato tra i migliori in campo, impreziosendo la sua prova con il bellissimo assist per Vardy.
Da rimandare l'esperimento portiere di riserva con il giovane Butland che infortunatosi al ginocchio, ha provato a restare in campo, finendo per subire la rete dalla lunga distanza di Kroos. Il subentrato Forster invece, non ha compiuto parate degne di nota, accusando il gol di Gomez, ma senza alcuna colpa a riguardo.
Sotto il lavoro certosino di Henderson e Dier, gli inglesi hanno saputo mette in crisi i palleggiatori tedeschi, recuperando un infinità di palloni a centrocampo soprattutto in un primo tempo caratterizzato da ritmi bassi e compassati. Nella ripresa, l'ingresso in campo di Ross Barkley ha cambiato il volto al match con l'Inghilterra che ha iniziato a muovere con continuità la difesa tedesca prima di infilarla con Kane e Vardy.
L'ingresso del centrocampista offensivo dell'Everton, ha saputo offrire una soluzione più incisiva in fase di impostazione di gioco con la mobilità e i cambi di gioco dell'asso classe 93 che hanno fatto la differenza come nel caso del gol siglato da Vardy, nato proprio da un bellissmo cambio di gioco di Barkley verso Clyne.
A completare il mosaico, i talenti offensivi di Hodgson hanno offerto una prestazione convincente in particolare per quanto riguarda i giovani terribili di proprietà Spurs, Alli e Kane. Il primo, con la maglia numero 10 sulle spalle a soli venti anni, ha mostrato una grande personalità, partecipando in modo efficace a tutte le azioni offensive degli inglesi. Da sottolineare anche il sacrificio e l'intelligenza tattica dello stesso Alli, bravo in fase di non possesso a scalare sulla linea di centrocampo, per offrire maggior copertura e ripartire con la sua velocità palla al piede una volta recuperato il pallone.
Di grande spessore anche la prova offerta da Harry Kane, vero e proprio trascinatore dell'Inghilterra nella notte di Berlino. L'ariete del Tottenham non ha fatto sentire la mancanza di Rooney, risultando utile ed efficace in ogni zona del campo. Nel primo tempo, "HurryKane" si è battuto con grande ardore, mostrando fisico e temperamento, mentre nel secondo, ha tirato fuori il fioretto per mettere in rete un pallone sporco, improvvisamente trasformato in oro.
Infine, risulta impossibile non citare Jamie Vardy, uomo copertina di tutti i principali tabloid inglesi. Il centravanti del Leicester, gettato nella mischia da Hodgson sul 2-1 per la Germania, ha messo a segno il suo primo gol con la maglia dei Tre Leoni ai campioni del mondo in carica. Entrato in campo con la solita fame di gol, Vardy è rimasto lontano dal pallone per i primissimi minuti, ma poi, sul bellissimo suggerimento di Clyne, l'ex operaio ha saputo inventarsi una magia assoluta: colpo di tacco a eludere Rudiger e battere Neuer sul primo palo. Delirio totale per un uomo che sta toccando il cielo dopo aver remato per anni e anni nelle serie minori inglesi. Una favola, quella di Vardy, che con tutta probabilità verrà raccontata in un film e che è pronta ad arricchirsi di nuovi capitoli, già a partire da Euro 2016.
La fame di vittoria e un pizzico di fortuna, nel finale hanno fatto sì che la banda di Hodgson riuscisse nella magnifica rimonta: il gol di Eric Dier, altro ragazzo del Tottenham, ha inchiodato la Germania di Low ad una sconfitta inattesa che fa riflettere in vista dell'Europeo.
Per l'Inghilterra invece, i segnali che arrivano dall'Olympiastadion sono confortanti e proseguono su quella che era stata la scia post mondiale con un solo ko in 16 match totali. Hodgson può sorridere anche se la strada è ancora lunga, e all'Europeo la Germania sarà di un'altra pasta. Per il momento però, a mangiare l'uovo di Pasqua, sono i Leoni inglesi, Leoni da rimonta, mai domi e pronti a tutto. Le altre candidate sono avvisate, per il successo finale di ci sono anche loro.