La domanda finito il match penso sia venuta a molti: brava Italia o Spagna sottotono? Probabilmente la verità si trova nel mezzo, anche perchè a conti fatti la Roja, a parte il gol, non crea quasi alcuna azione concretizzabile e corre molto poco, quasi come se fosse in vacanza (non credo che Sergio Ramos fosse sudato all'intervallo). Non che l'Italia riesca ad inventare molto là davanti, sicuramente però, ai punti, meriterebbe la vittoria. Mai in difficoltà nel corso del match, con il centrocampo che annulla quello avversario, tanto da non accorgersi della presenza in campo di gente del calibro di Mata o Fabregas. Forse Del Bosque ha sperimentato troppo, oppure i giocatori pensavano più alle sorti del proprio club che alla partita. Sta di fatto che una serata che doveva essere completamente rossa, almeno stando ai pronostici, ha visto invece grandi sprazzi d'azzurro.

Nel pre gara si è parlato tantissimo della Nazionale, ma non della partita o della bellezza del nuovo "Stadio Friuli" (sì, sul biglietto della partita si chiama così, nonostante per l'Udinese sia ormai "Dacia Arena"), bensì del prossimo ct. Tanto che forse ci si sta scordando che c'è un Europeo alle porte. Molti inoltre pensavano che, con Conte già promesso al Chelsea, i giocatori smettessero di seguirlo. Non so se in futuro avranno ragione, ma in questa amichevole si sono dovuti rimangiare le loro parole. Perchè l'Italia inizia sì in sordina, esattamente come la Spagna, ma poi alla lunga cresce e crea molto di più delle "Furie Rosse". Il 3-4-3 pensato dal tecnico ex Juventus sembra creare non poche difficoltà al 4-3-3 messo in campo da Del Bosque, il cui centrocampo viene spesso sovrastato da quello azzurro. Il primo tempo è abbastanza soporifero, tantissimo giro palla da parte delle due squadre, che effettuano una fase di studio lunghissima. L'unica variante impazzita sembra essere Candreva: quando si accentra per agire tra le linee è pericolosissimo ed è suo l'unico sussulto, con un tiro dalla distanza smanacciato da un De Gea in giornata di grazia. Preoccupante invece l'involuzione che sta avendo Eder nel 2016, ancora mai a segno con l'Inter e ieri corpo estraneo della partita, avrebbe anche la possibilità di segnare su una sponda del solito Pellè, ma la spreca. C'è da dire che per questo match potrebbe avere l'attenuante di essere in un ruolo che non ricopre più regolarmente, ma così rischia seriamente di perdere il ruolo di primo piano all'Europeo, che fino a Gennaio sembrava assicurato.

Se il primo tempo è scialbo, il secondo invece regala qualche emozione in più. Trovo assurdo non schierare questo Insigne in un modulo che prevede delle ali e questo pensiero in serata ha trovato delle conferme. La difesa delle "Furie Rosse" era già in affanno e il napoletano la fa saltare definitivamente grazie alla sua velocità e fantasia. Il gol è da vero opportunista, ma in generale, quando ha la palla, dà sempre la sensazione di poter far male. È anche l'unico cambio che cambia qualcosa negli equilibri della partita, tutti gli altri subentrati rendono infatti a livello di chi gli ha lasciato il posto, sintomo che comunque il livello della squadra è omogeneo. Da segnalare l'ottimo esordio di Bernardeschi, che è sempre vivo ed entra anche nell'azione del gol. Sulle ali siamo sicuramente ben coperti. La Spagna invece continua nella sua partita apatica, il gol avviene sull'unica disattenzione della difesa italiana, Buffon forse potrebbe fare di più sul colpo di testa di Morata (in fuorigioco), ma qualcuno Aduriz doveva tenerlo. Per il resto il nulla più totale, nemmeno l'ingresso di pezzi da novanta come Isco, Silva o Jordi Alba cambia l'inerzia del match. L'unico ad essersi distinto è De Gea, che sfodera parate di grande livello, prendendo anche un pallonetto del solito Insigne che sembrava destinato in rete. Era solo un'amichevole, ma la scarsa voglia di giocare credo che sarà un campanello d'allarme molto rumoroso per Del Bosque, che forse farà più fatica del previsto per trovare le alternative a Iniesta, Xavi e Xabi Alonso, che erano i dominatori incontrastati del centrocampo quando erano in campo.

Italia dunque che porta a casa un pareggio nella bellissima cornice fornita dal nuovo stadio (bellissime le coreografie del pre partita), cosa che forse in pochi avrebbero pronosticato, sfruttando anche la prestazione di una Spagna poco vogliosa. Poteva anche essere una vittoria, ma essendo un'amichevole non è ciò che conta. Gli uomini per l'Europeo sembrano essere ormai quasi tutti decisi, a meno ovviamente di imprevisti o exploit clamorosi. Ora bisogna trovare compattezza e un canovaccio di gioco. I segnali parlano di un buon lavoro su entrambi i fronti, vedremo se il match con la Germania li confermerà o mi smentirà completamente.