La prima chiamata, l'occasione per ribaltare le previsioni attuali, sovvertire gerarchie consolidate dal recente cammino. Federico Bernardeschi si presenta in sala stampa con un sorriso che racconta di emozione e orgoglio. Stagione di crescita a Firenze, sotto l'attenta gestione di Paulo Sousa. Da trequartista a esterno di centrocampo, da talento d'attacco a giocatore in grado di assorbire anche le fatiche di fascia.
Uno sviluppo tecnico utile a convincere Conte. Spagna e Germania, fermate nobili per conquistare l'Europeo di Francia. Difficile, ma l'occasione è ghiotta.
Il primo pensiero della stellina viola è per il Belgio, in ginocchio dopo il doppio attentato di stamane a Bruxelles. Esplosioni e morti, lacrime e feriti.
"Fatti come quelli di Bruxelles non dovrebbero accadere. Siamo vicini alle famiglie"
A strappare l'attenzione è, come per Florenzi, la capacità di adattarsi alle esigenze, di coprire falle di rosa, buchi strutturali. Bernardeschi può essere jolly su entrambe le corsie, può affiancarsi a una punta di ruolo, o all'occorrenza porsi alle spalle del "9" di riferimento.
"Il fatto che io possa giocare in più ruoli non è uno svantaggio ma un'arma a mio favore"
Non manca un ringraziamento a Buffon, l'uomo dei record. L'incoronazione da parte dell'estremo difensore bianconero mette in risalto le doti di Bernardeschi, è un messaggio chiaro, che risuona nel parco azzurro.
"I complimenti di un campione come Buffon mi rendono orgoglioso. Lo ringrazio!"
Chiusura dedicata alla prima in Nazionale. Una chiamata che aumenta ulteriormente la voglia di stupire, di conquistare. La mano tesa del gruppo è l'elemento essenziale, Bernardeschi piace, ora la parola passa al campo, lì tocca a Federico.
"La convocazione in Nazionale è per me una grande spinta e motivazione a dare sempre il massimo"
Il gruppo azzurro è fantastico, e mi hanno subito aiutato ad integrarmi"