E' un pareggio dolcissimo quello che il Liverpool di Jurgen Klopp raccoglie all'Old Trafford di Manchester. I Reds, forti del doppio vantaggio accumulato ad Anfield, resistono al ritorno del Manchester United, spinto dal pubblico di Old Trafford per 90', ma impotente di fronte alla magia di Coutinho, decisivo con il gol, bellissimo, che ha indirizzato a fine primo tempo la qualificazione. E' stato un match giocato in pieno stile Premier, con aggressività, intensità e tanta qualità, soprattutto durante un primo tempo da brividi. Al Manchester United non è bastata la grande prova di Martial, autore del rigore che aveva alimentato le speranze Red Devils, prontamente spente dal gioiello di Coutinho, che di fatto, ha portato i quarti di finale di Europa League nel Merseyside.

Spinto dal Teatro dei Sogni, Van Gaal opta per un 4-2-3-1 dalle buone potenzialità offensive, per cercare di recuperare ad ogni costo lo svantaggio di due reti rimediato nei 90' di Anfield. Davanti a De Gea, con Smalling e Blind, Marcos Rojo e il giovane Varela completano l'inedito pacchetto arretrato. A centrocampo, i due uomini designati per agire davanti alla difesa sono Fellaini e Carrick, scelti a discapito dei più quotati Schneiderlin e Schweinsteiger. Con il francese e il tedesco, si accomoda in panchina anche Depay, con MataLingard e Martial a presidiare la trequarti. In avanti, l'unica punta è "il ragazzino" Rashford.

Nessuna paura da parte di Jurgen Klopp come spesso accade, coraggioso e stupefacente nell'elencare l'undici titolare. Nell'inferno di Old Trafford, Klopp sceglie un 4-3-3 mascherato, con Milner ad agire in difesa, accanto a Lovren, Sakho e Clyne. A centrocampo, la disposizione iniziale prevede Emre Can centrale, con Capitan Henderson e Adam Lallana ad agire nel ruolo di mezz'ali. In avanti, viene confermata la fiducia a Daniel Sturridge con Coutinho e Firmino a supportare la manovra del '15' Reds. 

Sospinto dalla voce di Old Traffrod, il Manchester United scatta dai blocchi di partenza con grande voglia ed intensita; il primo affondo, dopo appena 10'' da parte di Rashford, finisce per essere ben chiuso da Sakho, lucido ed ordinato come tutto il Liverpool, perfetto in fase di interdizione. Sin dai primi minuti, il canovaccio tattico del match appare ben chiaro con il Manchester United a fare la partita e il Liverpool ben messo a centrocampo, con lo scopo di interrompere più trame possibili. 
L'intento dei Reds sembra funzionare a meraviglia nel primo quarto d'ora, colmo di agonismo, ma avaro di spettacolo. La prima conclusione del match, infatti, arriva solo al 19', ma è di quelle grosse con Lingard che, completamente perso da Milner, colpisce di testa ma in modo troppo debole, favorendo l'intervento comunque articolato da parte di Mignolet

Scattata la scintilla giusta, lo United prova a mettere pressione alla retroguardia di Klopp, disattenta più volte consecutivamente, prima sul tiro da buona posizione di Mata, poi sulla percussione centrale di Martial, ed infine sul tentativo di sfondamente provato da Rashford. Dall'altra parte del rettangolo, i Reds provano sporadiche ripartenze che fruttano un solo pericolo, con il destro carico d'effetto di Coutinho, ben disinnescato dall'intervento scenico di De Gea
Al minuto 30 però, dopo aver bussato per più volte nell'area Reds, Martial si incunea, sterzando secco verso l'esterno; Clyne è in ritardo e lo sciocco intervento dell'ex Saints frutta un chiaro penalty per i Diavoli. Dal dischetto si presenta lo stesso Martial, che sceglie la soluzione potente spiazzando Mignolet per il gol, fondamentale, del vantaggio United. 

Il vantaggio dei pardoni di casa, non mette nessuna paura al Liverpool che anziché arretrare, inizia ad attaccare risultando sin da subito pericolosissimo: E' Sturridge, appena un minuto dopo il gol di Martial a stampare una clamorosa traversa su calcio di punizione calciato da posizione quasi impossibile. Il campanello d'allarme viene colto al volo dallo United che rispone immediatamente, sfiorando il gol del 2-0 con Marcos Rojo, rimesso in gioco da un tocco magico di Fellaini.
Proprio quando sembrava destinato a chiudersi sull'1-0, il primo tempo incontra la sua svolta decisiva; Coutinho riceve in profondità, punta, saltando nettamente Varela, arriva sul fondo e poi s'inventa un tocco sotto che elude De Gea lecitamente uscito dai pali per intercettare l'ovvio cross. E' un cioccolatino che fa esplodere Klopp e che manda le squadre negli spogliatoi sull'uno pari.

Rientrato in campo con il disperato intendo di segnare tre reti, lo United prova sin dalle prime battute dalla ripresa a chiudere nell'angolo il Liverpool, rinvigorito nel morale e nel risultato dalla perla di Coutinho. Entrato Valencia per Varela, il Manchester United continua ad affidare ogni tentativo d'attacco ai piedi morbidi di Martial per distacco migliore dei suoi. Il francese fa impazzire Clyne costretto anche a spendere il giallo per fermare l'inarrestabile corsa dell'avversario. Le occasione però, tendono a scarseggiare e i ritmi folli della prima frazione, vengono rimpiazzati da un blando possesso palla, spesso preciso, ma poco utile nell'intneto di rimonta. 

Rashford ha un paio di chance a cavallo dell'ora di gioco, ma, prima per l'opposizione di Sakho, poi per imprecisione, le sue conclusioni non si rivelano pungenti come nei sedicesimi di finale. La voglia di andare a rete dello United porta la squadra a rischiare in modo eccessivo, come al 62', quando ancora un magnifico Coutinho fa fuori tutto lo United prima di servire Sturridge che pasticcia, vanificando la super azione del compagno. Lo scorrere dei minuti assottiglia speranze ed energie per i Red Devils, che provano a mischiare la carte con l'ingresso di forze fresche a centrocampo che però non danno il cambio di passo sperato da Van Gaal. Nel finale, anche Klopp fa ruotare i suoi inserendo muscoli tonici a centrocampo ed in attacco. Alla fine però, le occasioni sono pressochè nulle e nonostante l'urlo di Old Trafford, è il Liverpool a marciare su Manchester. L'1-1 vale l'accesso ai quarti di Europa League.