Basta un pari opaco all'Etihad, senza reti, per confermare la supremazia del City. Pellegrini - pronto a salutare tra qualche mese - affronta con rispetto l'undici di Rebrov, rilancia Touré e si affida ad Aguero. Il Manchester non presta il fianco, in cassaforte il doppio vantaggio dell'andata (1-3), all'orizzonte i quarti. 

Al triplice fischio, l'applauso convinto del pubblico azzurro, per la prima volta il Manchester City bussa alla porta delle migliori d'Europa, con l'aiuto di un sorteggio, finalmente, alla portata. 

"E' un risultato molto importante per il club. Non ci eravamo mai riusciti prima, anche a causa della sfortuna. Non è normale sfidare due volte il Barcellona agli ottavi di finale. Siamo in crescita e siamo sulla strada giusta per diventare un grande club". 

Gara d'attesa, giro palla controllato per non aprire la strada alla velocità ucraina, piano partita chiaro, con il City in oculata gestione e la Dinamo alla ricerca disperata di un appiglio per riaprire il discorso qualificazione. Divario evidente, anche in una serata di calcio mediocre. 

"Non abbiamo preso rischi perché non era necessario e abbiamo aspettato per vedere se i nostri avversari ci avrebbero concesso qualche spazio. La Dynamo non ha creato molte occasioni ad eccezione di una nel finale. Per noi era importante mantenere il possesso del pallone ed evitare che loro si rendessero pericolosi. I nostri avversari sapevano dall'inizio di dover segnare tre gol". 

A destrare preoccupazione, i problemi della retroguardia. Kompany e Otamendi, due infortuni che spengono parzialmente il sorriso di Pellegrini. Specie il belga è giocatore di assoluta importanza, per carisma e personalità. Per Otamendi, almeno in apparenza, una semplice contusione, rientro rapido. 

"Sfortunatamente Vincent Kompany ha accusato un problema al polpaccio, dovremo aspettare fino a domani per saperne di più. Otamendi ha preso un calcio e dovrebbe recuperare in un paio di giorni, mentre per Kompany è più difficile". 

Fonte Uefa.com