Si gioca al Camp Nou un classico del calcio europeo. L'undici perfetto diretto da Luis Enrique, spogliato di quella eccessiva superbia talvolta fatale nelle stagioni in archivio, completato dall'animus guerriero del tecnico spagnolo, affronta, per la gara di ritorno degli ottavi di Champions, l'Arsenal di Wenger. Tradizione favorevole, un unico passo falso, ininfluente, a Londra. Nella Coppa del 2011, Arshavin e Van Persie a rimontare Villa, in Spagna riscossa catalana.

Meno incertezze per quel che riguarda il confronto odierno, il Barcellona, che in Liga ha otto lunghezze sull'Atletico, insegue l'ennesimo alloro continentale, non a caso - a dispetto del corposo vantaggio - Luis Enrique si affida ai titolarissimi per blindare la partita fin dalle prime battute.

Ferito - messo K.O dal Watford nel recente week-end - l'Arsenal mette sul piatto l'orgoglio, quantomeno per salvare la faccia nel teatro più ammaliante d'Europa. Di fronte Messi, il più grande. Tocca a Leo ritoccare l'album dei record dopo le stoccate all'Emirates, tocca a lui illuminare la notte di Spagna.

La gara d'andata - 70 minuti in equilibrio, con il Barcellona a dettare i tempi della partita e l'Arsenal a reggere l'urto in attesa di uno spazio propizio. Scacco matto a venti dal termine, feroce ripartenza blaugrana, palla che arriva sulla sinistra, Neymar gira centralmente per Messi, controllo a mettere Cech a sedere e comodo appoggio in rete. Una distrazione difensiva apre al rigore poi trasformato dallo stesso argentino, una mazzata sulle speranze dei gunners.

Nel Barcellona, un'assenza di rilievo. Piqué è out, infatti, per squalifica. Luis Enrique rilancia, dopo il riposo in Liga, Mascherano, confermando Mathieu. Avvicendamento a destra, con Dani Alves che rileva Vidal, a sinistra Jordi Alba. Il metronomo Busquets a dettare i tempi, la qualità di Iniesta a collegare le linee, a completare la mediana il dinamismo di Rakitic. Si accomoda in panchina Arda Turan.

Neymar - rilevato da Munir nella goleada al Getafe - torna ad occupare la zona sinistra del fronte d'attacco. Suarez è il terminale ultimo, Leo Messi la luce.

Luis Enrique "Il 2–0 dell'andata non cambia il nostro approccio e la nostra voglia di vincere. E' un match ancora aperto, l'Arsenal è una squadra molto pericolosa e sarà fondamentale giocare bene per superare il turno. Anche se il risultato dell'andata è stato positivo, c'è sempre un margine di miglioramento. Ecco perchè il calcio è così complesso, 11 giocatori che devono fare le stesse cose allo stesso tempo.

Dovremo saper gestire giocatori del calibro di Mesut Özil e Alexis Sánchez. Se riusciremo a mantenere il possesso palla, allora gli attaccanti dell'Arsenal faticheranno a metterci in difficoltà. Alexis è un giocatore molto importante per l'Arsenal e per la sua nazionale. Ha ottime qualità, è veloce ed è cresciuto molto nel tempo. Dobbiamo stare molto attenti".