Il Psg va a caccia dei quarti di finale di Champions League per continuare a dare la caccia al grande obiettivo stagionale, visto che la Ligue 1 è di fatto già archiviata alla luce del vantaggio imbarazzante sulla concorrenza. A Stamford Bridge, contro il Chelsea, si parte dal 2-1 in favore dei francesi.
In conferenza stampa ha parlato anche Zlatan Ibrahimovic che come sempre non è stato banale nei concetti che ha espresso. A partire dalla storia del Psg che Ibrahimovic vede in un modo che non è piaciuto in Francia: "Senza mancare di rispetto a quello che è successo in passato penso che il PSG sia nato il giorno nel quale il Fondo del Qatar ha comprato il club, è un grande progetto lanciato tre anni fa. Il Chelsea ha avuto la stessa evoluzione, ma per arrivare a questo livello ci ha messo 10 anni. Penso che sino a questo momento le ragioni per le quali non siamo mai andati oltre un certo livello in Champions League siano da ricercare solamente nella mancanza di esperienza." Quindi sarebbe solo una questione di tempo: "C'è bisogno di dare tempo al PSG, sono sicuro che i proprietari del club in futuro vorranno ancora dare la caccia a questo trofeo, con o senza di me. Io comunque sono venuto al PSG per questo motivo, per vincere e per fare la storia sia dal punto di vista individuale che collettivo. Ma, ripeto, dobbiamo dare tempo al progetto."
Intanto per dare altra spinta al progetto serve conquistare la qualificazione stasera contro il Chelsea: "Siamo pronti. E' chiaro che non sarà facile fare bene qui a Londra, ma siamo qui con tutta la rosa e siamo pronti. Non penso mai al passato e non ho alcuna voglia di parlare di vendetta. Spero solamente di poter stare in campo il più a lungo possibile e fare del mio meglio. Terry non ha giocato all'andata, ma penso che anche senza di lui il Chelsea debba essere considerata una grande squadra." Non si fermano, poi, le voci sul futuro dello svedese che però liquida tutto in maniera rapida: "Non penso affatto che questa sia la fine della mia carriera, mi sento ancora giovane e le mie statistiche non sono mai state così buone. Si sentono mille chiacchere sul mio futuro, ma non ho ancora parlato con nessuno. E' vero che quando ero più giovane consideravo la Champions League una vera e propria ossessione. Adesso però che conosco meglio me stesso so che è una cosa difficile da fare. Ho vinto tranti trofei e giocato con tanti grandi giocatori ed ho capito che senza di loro è impossibile avere successo."