Da Rashford who? a Rashford wow! in due giorni. Old Trafford si inchina al suo nuovo re, un diciottenne estratto dal cilindro magico di Louis Van Gaal che per la sua seconda uscita nel Tempio dei Sogni si regala la doppietta che stordisce i Gunners e firma l'assist ad Herrera per il colpo del ko. Standing ovation meritatissima per lui, finalmente applausi anche per il tecnico olandese, che in 180 minuti trasforma gli insulti in consensi e guarda con maggior fiducia alla fine della stagione. É 3-2 United al novantesimo, con l'Arsenal che vede complicarsi ancora di più la corsa al titolo, perchè il Leicester è tornato a correre, mentre il Tottenham affonda lo Swansea e mette la freccia per il secondo posto. Ma la copertina di oggi è tutta per il numero 39 in maglia United.
Lo United per riconquistare i propri tifosi e per dare un senso a una stagione sin qui avara di gioie per la banda Van Gaal, dall'altra parte l'Arsenal per rimanere in scia al Leicester di Ranieri. Ne esce una partita abrasiva, spettacolare, con entrambe le compagini che si affrontano a viso aperto. L'Arsenal ci mette 30 secondi per farsi vedere dalle parti di De Gea, sebbene non scaturisca nulla di pericoloso. Musica diversa al sesto minuto: la palla di Özil per Monreal è poesia pura, ma il terzino spagnolo indugia troppo nel calciare permettendo al connazionale estremo difensore United di uscire e murare la conclusione.
Al dodicesimo ecco il primo squillo di Rashford: il suo scatto sulla fascia è irresistibile, con la difesa Gunner che per fermarlo è costretta a stenderlo senza troppi complimenti a un passo dall'area di rigore. Solo l'antipasto per il vero e proprio show, racchiuso in due minuti di vero delirio. Walcott perde una palla scellerata, Varela si invola sulla fascia e mette dentro un cross insidioso su cui Gabriel Paulista liscia goffamente, Rashford ringrazia e fa esplodere Old Trafford con un destro potente e preciso. Due minuti dopo azione fotocopia, questa volta è Lindgaard che morbido morbido scucchiaia per il giovane compagno: colpo di testa e Cech battuto. 2-0. Colpito duro, l'Arsenal barcolla ma rimane a galla grazie all'ex Wellbeck, che riapre la contesa a fil di sirena, imbeccato da una palla di Özil e favorito da una colossale ronfata in area di Schneiderlin.
Il 2-1 di fine primo tempo lascia aperti gli spiragli per i Gunners e regala a tutti le premesse per altri 45 minuti di spettacolo, anche se all'inizio Old Trafford trattiene il fiato dopo aver visto Rashford a terra con qualche lieve problema muscolare. Passato lo spavento, i Diavoli tornano a far vedere l'inferno agli avversari: al 56 è Schneiderlin che ha l'occasione per chiudere la partita, ma cincischia troppo e Coquelin lo mura. Ma basta aspettare 9 minuti e il solito Rashford accende la magia, servendo ad Herrera un palla perfetta per la stoccata del 3-1 da fuori area, in complicità con Koscielny che devia in maniera decisiva per spiazzare Cech.
Finita qui? Nemmeno da pensare, perchè due minuti dopo Özil rimette pepe alla gara. Cross dalla sinistra, Ramsey liscia, Wellbeck spara ma trova un super De Gea, il tedesco è il più lesto di tutti sulla ribattuta, sporca ma efficace per il 3-2 che regala venti minuti di fuoco. Durante i quali, però, ci sono pochi grattacapi per Van Gaal, che lascia a Rashford l'onore della standing ovation di Old Trafford, mentre gli attacchi dell'Arsenal - invero più guidati dalla disperazione che non dalla lucidità - si spengono senza eccessivi patemi. E con essi, molto probabilmente, i sogni di titolo della banda Wenger.