Doveva solamente gestire la corazzata gialla chiamata Borussia Dortmund, e così ha fatto, aggiungendoci anche un fortunosa rete in fuorigioco, che andrà in archivio come autogol di Casillas. Così i tedeschi sono passati agli ottavi di finale di Europa League, vincendo per 1-0 sul campo del Porto dopo aver dominato e vinto 2-0 la gara del Westfalenstadion di sette giorni fa. Il grosso era stato fatto, serviva solo la conferma, puntualmente arrivata.

Non sorprende nelle scelte Tomas Tuchel, che opta per il classico 4-2-3-1 con Weigl a fare coppia con Gundogan in mediana e Ginter da terzino destro. Decisamente più novità nel Porto: Evandro trova spazio a centrocampo, davanti sugli esterni out Corona e Brahimi per far spazio a Marega e Varela, mentre in difesa il polivalente Layun gioca da centrale insieme a Marcano.

Inizio non frizzante ma intenso, come la pioggia che cade sul Dragao, con il Borussia che cerca la ripartenza senza farsi schiacciare, riuscendo perfettamente nel suo intento, concedendo poco e rendendosi pericoloso con la velocità degli avanti. Con pazienza, i tedeschi passa al 23' anche con tanta fortuna: Reus viene pescato in piena area e calcia al volo trovando la gran parata di Casillas, la palla però resta lì e Aubameyang (in netto fuorigioco) sbaglia incredibilmente il tap-in mandando sulla parte interna della traversa la palla, che rimbalza verso l'esterno dello specchio proprio addosso al portiere spagnolo, per poi rotolare beffardamente in fondo al sacco.

Il Porto, sull'orlo del baratro, inizia ad alzare l'intensità delle proprie offensive e con Evandro va vicinissimo al pareggio: un paio di finte e poi destro diagonale in area che sibila a lato del palo con Burki immobile. Il portiere svizzero si riscatta con un gran volo al 42' per togliere la sfera dall'angolino basso sul colpo di testa pericolosissimo di Varela. 

Nell'intervallo Tuchel si concede un paio di sostituzioni, forte dell'enorme vantaggio, gestito specialmente a inizio ripresa, prima che il Porto riprovi a prendere l'iniziativa e ad aumentare la propria pericolosità, nonostante una buona dose di rassegnazione. L'unica vera occasione da segnalare, oltre alla girandola di cambi, è un tentativo col tacco di Aboubakar dopo 10 minuti che non sorprende un attento Burki. Per il resto, la partita si mostra spenta e poco vivace: ha la meglio la squadra di Tuchel, forse al momento la migliore del lotto. Che passa comodamente agli ottavi.