ANDERLECHT – OLYMPIAKOS 1-0
67’ Kara

L’Olympiakos gioca, l’Anderlecht segna: facile riassumere la partita del Vanden Stock, vinta dai padroni di casa con uno dei pochi tiri verso la porta di Roberto a metà della ripresa. Azione contesa, perché inizialmente l’arbitro aveva in maniera errata annullato: il portiere dei greci era uscito male coi pugni, generando un campanile messo in porta da Kara in rovesciata da pochi passi in posizione regolare. Tutto nato da un corner. Per il resto come detto è stata la squadra di Marco Silva a condurre per la maggiore la partita, cercando la porta con maggiore intensità ma troppa poca convinzione. Un 1-0 che lascia tutto aperto per il ritorno al Pireo. Prova complicata per Okaka in avanti, meglio le corsie dei belgi. Dall’altra parte bene Fortounis.

MIDTJYLLAND – MANCHESTER UNITED 2-1
37’ Depay (MU), 44’ Sisto (MI), 77’ Onuachu (MI)

Clamoroso in terra danese: il Manchester United (con 13 assenti) capitola alla MCH Arena contro la sorpresa Midtjylland, che ha il carattere di ribaltare il risultato. Già, quel carattere che lo United dimostra una volta di più di non avere. Il vantaggio (meritato) arriva grazie a Depay, che da terra riesce a girare in porta un cross dalla destra in piena area, con la complicità del portiere Andersen, non perfetto. Romero dall’altra parte ha il suo bel da fare, si prodiga in un paio di mezzi miracoli ma capitola al 44’ quando Sisto tiene in scacco mezza difesa devil e col destro da fuori batte sul primo palo. Il secondo tempo è più di studio, i padroni di casa attendono e gli ospiti non affondano, come al solito. L’episodio che decide la gara arriva al 77’: Onuachu, entrato da un quarto d’ora, da fuori lavora un pallone fortunoso e spara il destro rasoterra sul primo palo. Romero è beffato, la festa danese può iniziare e la qualificazione contro questo United è tutt’altro che impossibile. Eroe di giornata è indubbiamente Plone Sisto, mentre tra gli ospiti troppe assenze pesanti, a partire da Rooney, imprescindibile per questa squadra.

SAINT-ETIENNE – BASILEA 3-2
9’ Sall (S), 39’ Monnet-Paquet (S), 44’ Samuel (B), 56’ rig. Janko (B), 77’ Bahebeck (S)

Gol e divertimento in terra francese: alla fine la spunta il Saint-Etienne con il brivido, dopo essere stato avanti di due reti già nel primo tempo. Il Basilea infatti fatica a contenere la forza fisica avversaria sui calci piazzati e prima il centrale difensivo Bayal Sall e poi l’ala Monnet-Paquet di testa insaccano il 2-0 rispettivamente al 9’ e al 39’. La reazione svizzera arriva tardi, ma arriva: sempre con un’incornata una vecchia conoscenza del calcio italiano come Walter Samuel accorcia le distanze, poi arriva anche il rigore che Janko realizza con freddezza al 56’ per il 2-2. L’uomo decisivo arriva dalla panchina: Bahebeck entra al 72’ e cinque minuti dopo firma in contropiede, lanciato a rete da un mezzo svarione difensivo, il gol che vale la vittoria. Il risultato va di lusso al Basilea, che subisce troppo ma tiene più che aperto il discorso qualificazione.

SIVIGLIA – MOLDE 3-0
35’ e 49’ Llorente (S), 72’ Gameiro (S)

La forza offensiva dei campioni in carica del Siviglia travolge un Molde davvero mai in partita che ha subito per praticamente tutta gara le sortite offensive di una squadra lontana partente di quella dei primi due mesi di stagione, trascinata in particolar modo da capitan Coke, stantuffo inesauribile sulla fascia destra. Dal suo piede nasce il secondo gol di Fernando Llorente, che raccoglie un ottimo pallonetto per battere il portiere dopo aver già realizzato con un bel tiro a incrociare nella prima frazione. C’è gloria anche per un altro attaccante, ovvero Kevin Gameiro, subentrato proprio a Llorente: la sua firma è l’ipoteca sulla qualificazione e su una enorme prestazione di squadra. Emery punta dritto al tris e non c’è sorpresa che tenga.

VALENCIA – RAPID VIENNA 6-0
4’ e 25’ Santi Mina (V), 10’ Dani Parejo (V), 29’ Negredo (V), 35’ André Gomes (V), 89’ Rodrigo (V)

Il Valencia di Gary Neville sbeffeggia il Rapid Vienna nel giorno del 41esimo compleanno del terzino del Manchester United con un penta di reti che archivia la pratica già nel solo primo tempo. Protagonista assoluto è un Santi Mina imprendibile sulla fascia destra, autore di due gol e tre assist, confermandosi spina nel fianco di una difesa forse mai scesa in campo. Quasi tutti i gol sono uguali: dalla fascia un cross basso al centro o per un rimorchio o per un inserimento. Clamorosamente tutto facile al Mestalla, con le reti firmate, oltre che dall’ex Celta sopracitato, da Negredo, André Gomes e Dani Parejo. Quella di quest’ultimo è forse l’unica un po’ diversa, essendo stato pescato da un filtrante su un buon taglio in profondità. Nel finale Rodrigo, subentrato, tocca in porta l’ennesimo cross dalla destra per archiviare il primo set. Secondo a Vienna? Qualificazione comunque che nemmeno è da discutere, e forse Neville può ritenersi per la prima volta soddisfatto da quando è sulla panchina del Valencia.

SPARTA PRAGA – KRASNODAR 1-0
64’ Julis (S)

Basta una rete allo Sparta Praga per battere il Krasnodar e affrontare il viaggio in Russia settimana prossima con un buon vantaggio. Meritato per quanto mostrato per tre quarti di partita, prima dell’assedio finale del Krasnodar che non porta però a nulla. I padroni di casa dominano in lungo e in largo ma concludono poco o nulla in maniera efficace, anche se trovano il colpo di testa buono di Julis al 64’ che vale il vantaggio. Stenta la squadra ospite, un po’ inconcludente.

SION – BRAGA 1-2
13’ Stoiljkovic (B), 53’ Konaté (S), 61’ Rafa Silva (B)

Partita divertente e sempre viva fino all’ultimo quella giocata tra Sion e Braga, che alla fine ha visto gli ospiti prevalere con un 2-1 non così netto. Primo tempo bruttino, o meglio, meno bello della ripresa, nel quale la squadra portoghese trova il vantaggio con la punta Stoiljkovic. Il pareggio arriva grazie a una bella azione di un altro pariruolo, l’ex Genoa Konaté, che fa 1-1 prima che la stellina del Braga, Rafa Silva, battesse da fuori Vanins facendo 1-2. Occasioni per il Sion nel finale con Bia e Carlitos che però non capitalizzano. Qualificazione complicata per gli svizzeri nonostante la superiorità numerica negli ultimi minuti (espulso Vukcevic) che non ha portato a nulla.