Un inizio di stagione altalenante come tutta la sua squadra, poi un primo mese di 2016 da paura e adesso l'infortunio: ecco il riassunto della stagione di Wayne Rooney, capitano del Manchester United ormai 30enne. L'attaccante della Nazionale inglese ha difatti riportato un infortunio al ginocchio che lo terrà lontano dai campi per almeno due mesi, nella più rosea delle ipotesi e senza ricadute. Wazza (il suo soprannome dalle parti di Manchester) è stato in questo 2016 parte fondamentale degli schemi di Van Gaal, che pur di schierarlo ha sacrificato Martial come esterno quest'anno, dimostrando di avere ragione sul fatto che Rooney non era finito per niente e difatti si stava riscattando alla grande. Questo infortunio blocca un'ascesa continua che stava vivendo l'inglese e rimette pure in discussione quanto ancora possa dare alla maglia Devil dopo anni e anni correndo a tutto campo fino ad arrivare a coprire il ruolo addirittura di terzino. Ma noi ci focalizziamo sulla squadra: come cambia il Manchester United con l'infortunio di Rooney? Le chiavi sono le solite 3, rispettivamente l'aspetto mentale, quello tattico e quello dei singoli.
Psicologicamente un botto che peggio non poteva proprio andare. Wazza a Manchester non è solo un capitano: è una vera e propria istituzione del club, uno di quei giocatori che ti spingono a fare uno scatto in più e ti caricano prima delle partite. La squadra dovrà sicuramente rifarsi un leader, identificabile oggi come oggi nel solo Smalling, che peraltro ha dato prestazioni molto altalenanti durante la stagione in corso. Difficilmente qualcuno potrà mai sostituire mentalmente Rooney, e conterà tanto anche Van Gaal a tenere unita la squadra in assenza del leader numero 1 dello spogliatoio.
Tatticamente nemmeno va bene: lo United perde un pezzo importante a livello di coralità, perchè Rooney il gioco di squadra lo ha fatto sia con Cristiano Ronaldo qualche tempo fa che con Lingard in tempi recenti (non ce ne voglia l'inglese, sicuramente buon giocatore, ma col fuoriclasse portoghese ha poco a che fare). E anche il pressing che continuava a fare l'inglese contava tanto: Martial (identificabile come sostituto, ne parleremo dopo) dovrà sacrificarsi tanto per non far sentire la mancanza dell'attaccante titolare.
Infine, l'aspetto dei singoli: ok, qui le cose vanno un filo meglio. Un proverbio dice che "non tutti i mali vengono per nuocere" e potrebbe essere proprio questo il caso: Martial può tornare a fare la punta come solo lui sa fare; verrà inoltre impiegato sicuramente con un po' più frequenza Keane, un ragazzo della primavera che ha già debuttato a Sunderland. Con il ragazzino francese al centro, si libera uno spazio a sinistra. Come esterni ci sono Lingard e all'occorrenza Mata, ma noi ci focalizziamo su Memphis Depay. L'ala olandese viene da una stagione fino ad adesso disastrosa: dopo un buon avvio sono arrivati degli errori tecnici inaccettabili e poi si sa, quando le cose iniziano ad andarti male nel calcio... insomma, ne è uscita pure una lite con l'allenatore Van Gaal, secondo i tabloid inglesi. Probabilmente l'olandese ha adesso la chance più grande di riscatto che gli potesse capitare: può giocare nella sua posizione e forse, finalmente, sfondare. Che sia Depay l'uomo della provvidenza? Difficile, visto quanto mostrato sinora, ma possibile...
Insomma, il Manchester United perde il suo capitano e leggenda; adesso via con i metodi per rimediare e continuare a sperare in un buon cammino in Europa League o un quarto posto in campionato perchè la Champions il prossimo anno non deve proprio mancare...