Clark Kent si traveste da Fraser Forster nella serata dell'Emirates Stadium. Il portiere del Southampton è protagonista assoluto con una serie di parate dello 0-0 che i suoi riescono a strappare contro un Arsenal baciato dalla sfortuna, che non segna in Premier League da 305 minuti e non vince da un mese. Quarta partita senza vincere per i Gunners, quarto clean sheet consecutivo per i Saints, che ora tornano a rivedere la zona Europa. Non basta a Wenger ritrovare Alexis Sanchez dal primo minuto, con Campbell preferito a Walcott e Gabriel titolare in difesa.

Koeman sceglie il suo 4-2-3-1 (rinunciando all'idea difesa a tre), chiedendo un enorme sacrificio ai suoi esterni alti. La tattica paga specialmente nel primo tempo, quando la squadra approccia molto bene la partita, riuscendo a contenere un Arsenal che si fa vedere con Ozil intorno al quarto d'ora: lancio lungo di Sanchez con aggancio raffinatissimo in area e sinistro istantaneo, con respinta di Forster di puro istinto in uscita. E uno. Sempre il tedesco prova a mettere lo zampino su una mezza sponda non del tutto voluta di Giroud, il portiere del Southampton alza il braccio di riflessi, la palla termina proprio sull'arto del numero 44 e termina in corner. E due.

Il fatturato offensivo dei Saints è piuttosto povero, sono poche le occasioni davvero grosse create, quasi tutte in contropiede, specialmente con le sfuriate del trio Mané-Long-Tadic, autori di una partita di sacrificio e caparbietà, ma l'unica conclusione che impensierisce davvero Cech è una botta dalla distanza di Oriol Romeu che termina alta di poco. Dall'altra parte invece Forster, oltre alle due parate sopracitate, compie alcuni interventi in tranquillità. Tanti meriti anche alla difesa messa in campo da Koeman, spesso decisiva negli ultimi metri.

Nel secondo tempo l'assedio dell'Arsenal diventa realtà. Giroud subito si mostra determinato, gira verso la porta un ottimo colpo di testa ma Forster in allungo spinge la palla in corner. E tre. Poco dopo il duello si ripropone nuovamente, l'ex portiere del Celtic lo vince ancora, alzando sopra la traversa un'altra incornata. E quattro. Finita qui? Neanche per sogno. Entra Walcott, esce Campbell, ed ecco la clamorosa duplice occasione per il neo-entrato: prima Forster para col piede il tentativo in piena area, poi sulla ribattuta la palla termina ancora tra i piedi del 14, altro calcio verso la porta e altra ribattuta, di Forster. E cinque, anzi, e sei. La settima arriva poco dopo, stavolta su un colpo di testa ravvicinato di Sanchez. E sì, e sette.

Ovviamente il portierone si dimostra umano, così arriva la fortuna ad assistere il Southampton: Koscielny di testa spara alto, ma più clamoroso ancora quel che succede al 71'. Sanchez controlla magistralmente un corner in piena area, si gira e calcia verso la porta, è Ward-Prowse a mettere il piede sulla linea, salvando. Il nono e il decimo sigillo del portiere del Southampton arrivano nel quarto d'ora finale, prima su Giroud, tanto per cambiare, e poi su Ramsey nel recupero. Nel frattempo i Saints avevano anche provato un paio di fughe, una in particolare con Manè, che si gioca malissimo l'opportunità concludendo addosso a Cech.

Anche la retroguardia di Koeman vuole la sua parte, non solo l'estremo difensore: tante le respinte, i contrasti vinti in area, specialmente a cinque dal termine per fermare Ozil e Sanchez che stavano combinando. Insomma, di tutto e di più. Lo 0-0 va strettissimo all'Arsenal, mentre i Saints si coccolano Forster: 10 parate non banali per un 10 in pagella.