Il Manchester City di Manuel Pellegrini torna al successo nella ventiduesima giornata di campionato dopo lo stop di tre giorni fa contro l'Everton, battendo 4-0 all'Etihad Stadium il Crystal Palace di Alan Pardew con le reti di Delph, Aguero (doppietta) e David Silva. Gara indirizzata da due tiri da fuori area che ingannano Hennesey, il portiere gallese degli ospiti, e condannano il Palace alla terza sconfitta consecutiva in Premier League. Con questa vittoria il City si riporta momentaneamente in vetta alla classifica a quota 43 punti, appaiando le rivali Leicester e Arsenal, attese ora a rispondere rispettivamente contro Aston Villa e Stoke City. Sempre più giù invece gli uomini di Pardew, fermi a 31 punti e ancora a secco di gol dopo ben 450 minuti dall'ultima rete segnata.
Per la sfida dell'Etihad Pellegrini vara un ampio turnover, schierando il redivivo Zabaleta sulla corsia destra di difesa, con Kolarov che si riprende il posto sulla fascia opposta. Centrali Otamendi e Demichelis (out per infortunio Kompany e Mangala), mentre la mediana si schiera con un linea a quattro, composta da destra verso sinistra de De Bruyne, Fernando, Delph e Silva. Iheanacho affianca invece Aguero in attacco, con Tourè a riposare in panchina. Pardew risponde con un abbottonato 4-5-1 che ha come perni difensivi Dann e Delaney, con Ward e Souarè esterni. A centrocampo Cabaye è il punto di riferimento, mentre le mezze ali sono McArthur e Ledley. A Puncheon e Zaha il compito di supportare l'unica punta Wickham. Ed è proprio Wickham, sugli sviluppi di un corner, a crossare in area per la testa di Delaney che, tutto solo, non angola bene la sua conclusione consentendo ad Hart di sventare la minaccia. La gara è particolarmente tattica, con il Palace rintanato nella sua metà campo per non concedere spazi agli avversari, che peraltro partono con una certa superficialità. Fernando è lento in avvio di azione, De Bruyne e Silva non sono a proprio agio come esterni puri, e il gioco del City ne risente. La svolta del match si verifica però al 22' minuto, quando Fabian Delph prende palla dalla destra e dai trenta metri lascia partire un sinistro potente ma non irresistibile che sorprende il colpevole Hennessey. Il gol del vantaggio galvanizza i padroni di casa, vicini al raddoppio con Aguero, imbeccato da David Silva, ma è ancora Hart a salvare i suoi su una punizione ben calibrata di Cabaye, deviata in angolo dall'estremo difensore di Pellegrini. Quando tutto sembra indicare che il primo tempo si chiuderà sull'1-0, è un altro tiro dalla distanza a beffare Hennessey: al 41' minuto el Kun calcia sul primo palo dal limite sinistro dell'area, centrando Dann e rendendo imparabile la sua traiettoria. City dunque avanti 2-0 oltre i propri meriti all'intervallo.
La ripresa si apre sotto una fitta nevicata, e a fare le conseguenze del freddo è Kolarov, k.o. per un problema muscolare al polpaccio e sostituito da Clichy. Pellegrini inserisce ben presto Yaya Tourè per infoltire il centrocampo al posto dell'evanescente Iheanacho e il City prende definitivamente il controllo della partita. Pardew risponde rimpiazzando Wickham con Chamakh, ma al 68' i padroni di casa calano il tris. Aguero accelera sulla destra e pesca Tourè al limite dell'area, l'ivoriano allarga a sua volta per De Bruyne che è particolarmente altruista nel servire l'accorrente argentino per un pallone che va solo spinto in rete. Il 3-0 permette al City di giocare la palla con più disinvoltura, mentre il Palace reclama per un presunto rigore su Chamakh (punito invece dall'arbitro per simulazione) e reagisce solo con una gran botta da fuori area di Cabaye, che si spegne di poco sul fondo. Il tentativo di trovare il gol della bandiera costa poco dopo (minuto numero 84) l'ultima beffa agli ospiti, che si fanno trovare scoperti sugli sviluppi di un calcio piazzato: Aguero si lancia in campo aperto saltando facilmente Ward e, davanti ad Hennessey, appoggia per il compagno David Silva che controlla e torna finalmente al gol in campionato. Il finale di partita è utile solo a Pellegrini a concedere la meritata standing ovation al suo numero dieci, sostituito da Jesus Navas, mentre Cabaye rischia l'espulsione per due falli nel giro di un minuto.