Dopo Liverpool-Arsenal della scorsa giornata, non c'erano dubbi: quello era il match dell'anno della Premier 15/16. Tesi, dopo questo 3-3 tra Chelsea ed Everton, quantomeno da rivedere. Chelsea Everton treatre è stata la classica partita da apostrofare con il "è successo di tutto", ma noi andiamo piano piano a rivivere questa partita. Che è stata emozionante, tanto, ma che alla fine aggiudica un punto a testa, troppo poco per quanto spettacolo che le due squadre ci hanno offerto questo pomeriggio.
Il Chelsea veniva da pareggio interno col WBA, l'Everton da quello esterno col Manchester City. Entrambi i club oggi cercavano la vittoria per dare una sterzata alle loro stagioni, sinora troppo deludenti, sopratutto per i Blues. L'inizio partita, rivedendo globalmente la gara, assomiglia molto ai primi quindici minuti dei film gialli: poco si capisce, ma qualcosa sta per nascere. Nel primo tempo le reti rimangono inviolate, qualche accenno di giocate, poco più.
I primi 45 minuti li fa l'Everton. Per i padroni di casa si conta una sola occasione, quella di Willian al 12'. Ma il brasiliano, smarcatosi con un movimento ad "U", è troppo defilato sull'esterno al momento del tiro per poter impensierire Tim Howard, che fa bene la guardia. La partita si gioca a centrocampo, tra qualche errore di troppo e qualche lampo improvviso. Come quello di Mirallas al 40', su cui interviene un grande Courtois in distenzione. L'altra occasione per i Toffees capita sui piedi di Oviedo, dopo un'azione coarale dell'Everton in area Chelsea. Positivo Zouma per i padroni di casa, ottimi due interventi ad ostacolare l'ultimo passaggio: segni che il centrale del Chelsea è cresciuto definitivamente, merita senza discussioni la maglia da titolare al fianco di Terry o Cahill. I Toffees nella prima frazione girano bene sopratutto sulle fasce, gli assi Oviedo-Lennon e Baines-Mirallas mettono in difficoltà le corsie dei Blues, rintanati dietro a difendere il pareggio.
Nel secondo tempo, si alza improvvisamente il suono del match. A passare in vantaggio è l'Everton, che gioca meglio e trova meritatamente il gol. L'azione che porta Baines sul fondo e poi fa sbattere la palla su JT è perfetta. Il capitano del Chelsea non riesce ad evitare il gol e mette la palla nella sua porta. Gli scettri del peggior Chelsea d'inizio stagione ritornano con prepotenza su Stamford Bridge: il Chelsea è in bambola, sale l'Everton. Che due minuti dopo il vantaggio, sfiora il raddoppio con Barkley, il palo salva i Blues. Ma tre minuti dopo il secondo gol dei Toffees è inevitabile: tutto parte ancora da sinistra, dal Baines finalmente ritrovato. Il cross del terzino inglese è perfetto per Mirallas, che con uno stop a seguire e tiro al volo di sinistro trafigge l'incolpevole Courtois: 0-2. La faccia di Abramovich in tribuna è un tutto dire, cantano di tifosi dell'Everton, attòniti quelli di casa. Che però non perdono le speranze, perchè vedono nell'atteggiamento della squadra la voglia di reagire.
Al 60', dopo cinque minuti dallo 0-2, arriva una doppia occasione per il Chelsea: prima Fabregas per poco non fa gol con un tocco delizioso di tacco, poi serve un super intervento in scivolata di Jagielka per evitare il gol di Pedro a botta sicura. Il Chelsea alza il tono della voce ad un Everton troppo spavaldo in casa altrui. Gli uomini di Martinez non riescono più ad uscire dalla loro area, immersa di maglie blu. Al 64' Diego Costa fa partire la rimonta. Su lancio lungo di Fabregas, lo spagnolo prende sul tempo Jagielka che non si intende con Howard: indecisione della retroguardia che costa cara, perchè Diego Costa tocca il pallone e se lo trascina davanti alla porta, tiro di rabbia, urlo da battaglia, gol. Passa appena un minuto che la parità è ristabilita: Abramovich esulta come raramente gli era capitato in questa stagione, lo Stamford Bridge esplode, gli Evertonian restano pietrificati. Ha segnato Fabregas, dopo l'uno-due con Diego Costa: 2-2 in un nonnulla.
L'ultima mezz'ora è un crescendo di emozioni. Il film giallo d'inizio gara sta scoprendo le sue carte: l'assassino è lo spettacolo. L'Everton non è più sicuro di sè, è in balìa del forcing del Chelsea. Che ora vede i tre punti ad un passo e se li vuole andare a prendere. Al 75' Costa non trova l'impatto col pallone davanti ad Howard, l'occasione era ghiottissima. Un minuto dopo Mirallas, compleamente solo davanti a Courtois, riesce a farsi ipnotizzare sbagliando un rigore in movimento. Il Chelsea si salva e prova a riprendere ad attaccare, ma senza riuscire ad arrivare con pericolosità dalle parti di Howard. L'arbitro concede sette minuti di recupero, dovuti per il tempo dei cambi, dei quattro gol e del tempo d'intervento medico per Oviedo, uscito in barella. A cinque da termine ancora un capovolgimento di fronte: su cross di Deulofeu appena entrato tocca al volo Funes Mori, che fa 2-3. Esplodono di gioia i tifosi dell'Everton, che festeggiano col loro difensore in un abbraccio emozionante. Il difensore dei toffees perde il caschetto protettivo, per la felicità di un suo tifoso, ma poco importa. Perchè non finiscono le emozioni e JT decide di farsi perdonare l'autogol iniziale. Quasi a tempo scaduto il difensore inglese (in posizione di fuorigioco) batte Howard, esplodendo di gioia insieme ai suoi tifosi, nel climax massimo della gara. 3-3, tante emozioni, un punto a testa.