E' solo 0-0 tra Manchester City ed Everton nella serata piovosa dell'Etihad Stadium. I Padroni di casa inciampano su un Everton come al solito ostico, che in questa circostanza ha messo in vetrina un grande Tim Howard, migliore in campo con le sue parate salva risultato.
Dopo un primo tempo equilibrato, nella seconda frazione di gioco è venuta fuori tutta la qualità dei citizens che hanno sfiorato a più riprese il gol che avrebbe garantito i tre punti. Così non è stato, un po' per demeriti del City, forse troppo poco incisivo, un po' per meriti di un Everton ben messo in campo, sempre attento e concentrato.
Il Manchester City, in campo con il solito 4-2-3-1 rinuncia a Kolarov e Mangala in difesa, a Fernandinho a centrocampo e a David Silva, fresco di compleanno, sulla trequarti. Pellegrini da spazio a Clichy e Demichelis sulla linea dei difensori compeletata da Otamendi e Sagna. A centrocampo rientra Fernando dopo l'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per oltre un mese. Con lui, c'è l'onnipresente Yaya Toure. La linea dei trequartisti vede l'innesto di Jesus Navas dal primo minuto, con De Bruyne in posizione centrale e Sterling largo a sinistra. In avanti Aguero è la punta di diamante per i blue moon.
Roberto Martinez risponde anch'esso con un 4-2-3-1 coraggoso e propositivo. Con l'inserimento di Jagielka al centro della difesa, Stones scala in posizione di terzino destro, con Baines a sinistra. A centrocampo ci sono Besic e Barry, con Deulofeu, Barkley e Osman, dietro il top scorer del campionato, Romelu Lukaku.
Sotto la piogga dell'Etihad Stadium sono i citizens a scattare meglio dai blocchi; la squadra di Pellegrini fa tanto possesso palla costringendo i toffies nella loro metà campo. I ragazzi di Martinez però sono ben attrezzati, e almeno in avvio le occasioni per la squadra di Manchester sono pari allo zero.
Il primo brivido arriva ad opera di Kev De Bruyne, impreciso nel tiro di destro che si spegne oltre il palo di Tim Howard. Al 17', la prima grande occasione del match porta la firma di Yaya Touré, imperioso nello stacco di testa che esalta i riflessi felini di Howard, fantastico nella circostanza. L'Everton rispone con l'arma del contropiede, ma la fuga palla al piede di Deulofeu viene chiusa proprio sul più bello da Otamendi. I Toffies insistono e nella fase centrale di tempo, costruiscono grazie al lavoro di Lukaku, una chance d'oro che Osman per poco non concretizza con il gol della settimana: Hart resta di sasso, ma il drop in corsa dell'inglese non trova il secondo palo per questione di centimetri.
Il primo tempo si chiude in perfetto equilibrio con le due squadre che si equivalgono in occasioni, e possesso palla, 50% a testa.
In avvio di ripresa il City carica a testa bassa, ma prima Navas e poi Sterling non riescono a mettere a fuoco la porta di Howard che non viene mai chiamato seriamente in causa. L'Everton si affida a qualche sporadico tentativo del solitario Lukaku, controllato con attenzione maniacale dalla coppia centrale Demichelis - Otamendi che non concede nulla al capocannoniere della Premier.
Nella fase calda della ripresa, sale in cattedra Tim Howard, decisivo in più di una circostanza, provvidenziale per tenere a galla i suoi, investiti da una vera e prorpia raffica di conclusioni. Prima Sterling, poi Aguero per due volte mette in difficoltà lo statunistense che si esalta sotto la pioggia di Manchester risultando il migliore in campo per distacco.
Pellegrini, preoccupato dall'andamento del match si gioca anche la carta David Silva, ma Howard regge all'urto dei citizens, ancora pericolosi con Kun Aguero e soprattutto con Yaya Touré, che dopo essersi liberato il modo superbo all'interno dell'area non trova lo specchio della porta per la disperazione dei suoi.
Nel finale un Manchester City provato dai ripetuti attacchi alla retroguardaia Toffies, finisce per concedere metri e spazio all'Everton che però non approfitta della situazione, calciando una sola volta verso la porta di Hart, peraltro in modo impreciso con Lukaku.
Nei tre minuti di recupero, Sterling finisce giù in area di rigore, ma per East è tutto regolare. Così, tra le proteste dell'Etihad, Pellegrini compreso, arrivano i tre fischi dell'arbitro che decreta la fine delle ostilità dopo 93' a reti inviolate.