Nella cerimonia svoltasi questa sera a Zurigo, Leo Messi si è aggiudicato il quinto Pallone d'Oro della sua strepitosa carriera. Il premio, ormai sotto l'egida della FIFA e ribattezzato Ballon d'Or per la sua origine francese (fino a pochi anni fa era un riconoscimento esclusivo della rivista France Football), vedeva in nomination anche Cristiano Ronaldo e Neymar, ma è stato il fuoriclasse argentino a spuntarla con 41.3% dei voti (seconco il portoghese con il 27.7% e terzo il brasiliano con il 7.8% delle preferenze) dopo aver già trionfato nel 2009, 2010, 2011 e 2012. Messi torna dunque ufficialmente ad essere il miglior giocatore del mondo, quantomeno per l'anno solare 2015, dopo due anni di dominio del suo grande rivale Ronaldo, fermo a tre riconoscimenti individuali.
"E' una grande emozione essere di nuovo qui e poter alzare un trofeo come questo - le parole della Pulce - voglio ringraziare i miei compagni di squadra per questo fantastico premio, ma anche e soprattutto il calcio, uno sport che mi ha dato molto più di quanto potessi mai immaginare. Neymar? Sin dal primo giorno ho avuto un rapporto fantastico con lui, è un giocatore eccezionale che si è integrato al meglio nella nostra squadra". I due candidati battuti possono però consolarsi per essere stati inseriti nella formazione ideale del 2015 secondo la FIFA. Miglior portiere Manuel Neuer del Bayern Monaco, in difesa Dani Alves (Barcellona), Thiago Silva (PSG), Sergio Ramos (Real Madrid), Marcelo (Real Madrid), a centrocampo Andrès Iniesta (Barcellona), Paul Pogba (Juventus), Luka Modric (Real Madrid), e in attacco appunto Messi e Neymar (Barcellona) oltre a Cristiano Ronaldo (Real Madrid). Unico esponente del campionato italiano il francese Pogba che ha dichiarato di sperare di riuscire a ripetere le gesta dei Bleus del 1998 ai prossimi Europei che si disputeranno oltralpe tra giugno e luglio.
Miglior allenatore dell'anno è stato poi nominato Luis Enrique, che ha battuto in una corsa a tre Pep Guardiola del Bayern Monaco e Jorge Sampaoli, c.t. argentino trionfatore la scorsa estate con il Cile in Copa America. Per l'allenatore blaugrana (31% di preferenze contro il 22% di Guardiola e il 9% di Sampaoli), assente alla cerimonia di Zurigo, si tratta di un riconoscimento dovuto per un'annata eccezionale, in cui la sua squadra si è aggiudicata ben cinque titoli sui sei a disposizione (unica trofeo non alzato la Supercoppa di Spagna, andata all'Athletic Bilbao). Non ce l'ha fatta invece a vincere il premio per il più bel gol dell'anno (FIFA Puskas Award) il romanista Alessandro Florenzi, candidato per la sua rete segnata da centrocampo in Champions League contro il Barcellona. Il riconoscimento è stato infatti assegnato al brasiliano Wendell Lira del Goianesia, a segno con una fantastica rovesciata nel marzo 2015 contro l'Atletico Goianense. Il più improbabile dei vincitori si è sciolto in lacrime sul palco di Zurigo al momento della premiazione.
Infine c'è stato spazio per gli ormai consueti riconoscimenti alle protagoniste del calcio femminile. Vere e proprie mattatrici della serata sono state le americane, la cui nazionale si è aggiudicata i Mondiali disputatisi in Canada l'estate scorsa. Carli Lloyd è stata infatti premiata con il Pallone d'Oro femminile, mentre Jill Ellis, c.t. della squadra statunitense, ha ottenuto il riconoscimento di miglior allenatore dell'anno.