Lo potremmo definire come un "tesoro", e potremmo ancora non aver centrato il punto, vista la quantità di talento. Lo potremmo definire "patrimonio" (del calcio, ovviamente), ma forse anche questa definizione non è totalmente azzeccata. Dunque, limitiamoci a partire dalle classiche premesse, tornando indietro di due anni e mezzo, all'estate del 2013. Si gioca il mondiale under-20. Tra le varie Argentina, Uruguay, Spagna e altre favorite, si inserisce una squadra che aveva davvero poco da spartire con le altre, ovvero la Francia allenata da Pierre Mankowski. Andare a rileggere oggi quella rosa fa venire i brividi, pensando al quantitatitivo di talento di cui disponeva.
Tra anni dopo tanti di quei protagonisti, ai quali si sono aggiunti volti nuovi, sono nel giro della nazionale maggiore, ovviamente. Un destino già scritto per tanti, quello di partecipare certamente agli Europei del 2016, mentre altri lottano ancora per una maglia. Altri sono invece con pochissime speranze, ma possono diventare dei pilastri della nazionale in breve tempo. Questo è il nuovo della Francia che avanza, questi sono gli enfants terribles a disposizione di Didier Deschamps.
Alphonse Aréola
Partiamo, ovviamente, dalla porta. In realtà non ci aspettiamo grandi sorprese, perchè Lloris ha il posto garantito, così come probabilmente l'avranno Ruffier e Mandanda. Eppure potrebbe inserirsi il classe 1993 Alphonse Aréola, attuale titolare al Villarreal ma di proprietà del PSG, che potrebbe puntare su di lui già dalla prossima stagione viste le ampie garanzie che sta dando e soprattutto vista la situazione di Sirigu e un Trapp che alterna miracoli a papere. Un posto tra i tre per cui è in lizza anche Costil, ma che forse il giovane, protagonista assoluto del sub-20 2013 con parate decisive ai rigori in finale, meriterebbe più di altri.
Avanziamo di un reparto, arrivando alla difesa. Il punto fermo è un classe 1993, Raphael Varane, titolare del Real Madrid su cui c'è davvero poco da dire: a 22 anni ha già 23 presenze in nazionale e 134 (centotrentaquattro) nel Real Madrid. Mostro. Andiamo oltre. Ci sono altri due talenti limpidissimi che lottano per un posto, potremmo dire che sono in cinque a lottare per due posti, posto Koscielny intoccabile. Il più quotato è il classe 1990 Sakho, non il più forte ma il più amato, colui che nel 2013 con una doppietta portò la Francia ai mondiali brasiliani. Per l'ultima slot ci giochiamo tre nomi, due del 1994 e uno del 1991: Laporte, Zouma e Mangala.
Raphael Varane
Il primo milita nelle file dell'Athletic Bilbao ma lo cerca mezza Europa, costa però tantissimo. Talento puro, testa molto sulle spalle e piedi per terra, almeno per ora. Il secondo è il miglior difensore del Chelsea in questa stagione, e non che ci voglia molto per far meglio di Cahill e Terry, ma parliamo di uno che ha convinto José Mourinho a renderlo titolare inamovibile. Il terzo è un cruccio per i tifosi del Manchester City, ma in Nazionale il suo l'ha sempre fatto e potrebbe essere colui che l'ha vinta. Altri due talenti come Umtiti (1993) e Kolodziejczak (1991) sembrano parecchio più indietro nelle gerarchie. Parliamo comunque di un parco di centrali che annovererà almeno tre giocatori nati dopo il 1990, salvo clamorose sorprese come le convocazioni di Perrin o Mathieu.
Un dato incredibile è quello che si registra guardando chi Deschamps ha a disposizione sulla fascia sinistra di difesa (a destra c'è l'esperienza di Debuchy e Sagna): Kurzawa, Digne, Masuaku, Amavì e Mendy. Certo, è altamente improbabile che gli ultimi tre trovino posto, ed è anche possibile che i primi due non rientrino tra i 23. Il motivo? Evra è intoccabile essendo uno dei leader e garantendo ancora ottime prestazioni (chiedere in corso Galileo Ferraris a Torino), Tremoulinas è stato spesso convocato e piace a Deschamps. Cosa può frenare i due giovani? Nel caso di Kurzawa sicuramente l'arroganza, quella che un anno fa circa l'ha portato prima a zittire gli avversari Svedesi mentre vedeva la rimonta della sua under-21 per poi vedersi beffato e sbeffeggiato dai futuri campioni europei. Nel caso di Digne invece gli alti e bassi della difesa della Roma, che lo portano a prendere certe topiche evitabili. Sono il futuro, per certo, potrebbero non essere il presente.
Paul Pogba
Avanziamo ancora, fino ad arrivare al centrocampo. Su Pogba, punta di diamante della nazionale, non è nemmeno il caso di soffermarsi. Val la pena spendere qualche parola in più per il suo grande amico, coetaneo (1993) e avversario in Serie A, Geoffrey Kondogbia: il talento è indubbio, le capacità tecniche altrettanto, ma il rendimento con la maglia dell'Inter non è continuo e per ora l'ex Monaco non ha mai fatto registrare una prestazione di altissimo livello, il fatto che Mancini cambi spesso non lo aiuta. Lo possono agevolare le prestazioni altalenanti anche di altri concorrenti alla maglia Bleus, tra cui Giannelli Imbula, classe 1992 che sta deludendo al Porto. Cabaye, Matuidi, Schneiderlin e il sopracitato Pogba sono intoccabili, così come Moussa Sissoko.
Attenzione alle sorprese, e qui ci giochiamo una carta molto interessante: quella che porta il nome di un altro giocatore nato dopo il 1990, precisamente nel '91: N'Golo Kanté. Nel Leicester dei miracoli è un punto fermo, un recupera-palloni a dir poco pivotale, un tipo di giocatore che in realtà questa nazionale non ha. Nell'ipotesi in cui Deschamps decidesse di portare 6 centrocampisti centrali, potrebbe essere lui a contendere il posto a Kondogbia. Da non scartare nemmeno l'ipotesi con cinque uomini e un avanzato in più. Pronti ad approfittare di un eventuale infortunio o di qualche pazzia del CT sono Rabiot, Tolisso, Veretout e Lemar. Per ora restano giocatori interessantissimi, ma davanti a loro c'è anche Lassana Diarra, senza dimenticare Gonalons e Guilavogui.
N'Golo Kanté
Chi per ora non è mai stato preso in considerazione da Deschamps, a sorpresa, è Francis Coquelin, mai convocato nel 2015 nonostante una stagione a livelli elevatissimi a interdire davanti alla difesa. Motivazione principale è la tattica, un tipo di centrocampista così difensivo non rientra nei piani del tecnico, anche se un posto sarebbe più che meritato.
Avanziamo ancora di un reparto, andiamo in attacco. La probabile, ormai sicura non-convocazione di Benzema spalanca le porte a Martial, sfavillante diamante del Manchester United che tutta la nazione vorrebbe convocato, ma attenzione a Lacazette, insidiosissimo avversario nonostante una stagione deludente. Sempre a Lione ci sarebbe anche Nabil Fekir, out però fino a fine anno. Giroud e Griezmann sono gli intoccabili titolari, anche Valbuena, che è un uomo di Deschamps, dovrebbe essere tra i 23, anche se lo scandalo potrebbe riguardare anche lui. Si sfrega le mani allora Kingsley Coman, che sta disputando una grande stagione al Bayern Monaco. Anno? 1996. Potremmo giocarci anche il jolly Mbaye Niang. Interessanti, ma lontani dalla convocazione, sono un altro branco di giovani talenti come Thauvin, Benzia, Jean, Bahebeck o Ntep.
Kingsley Coman
A conti fatti, stiamo parlando di una nazionale che parte come favorita numero uno nella griglia di partenza, alla pari con il Belgio, che potrebbe annoverare tra le sue fila non solo una decina di giocatori nati dopo il 1990, ma anche nessun giocatore nato prima del 1985, ad eccezione di Patrice Evra. Numeri pazzeschi, una rosa così giovane forse solo il Belgio la può vantare. Dopo le cocenti delusioni delle ultime campagne europee e mondiali del 2010 e 2012, la Francia ritorna da protagonista e da favorita. Guidata da giovanissimi in ogni reparto: Varane in difesa, Pogba in mezzo, Griezmann davanti. Gli enfants terribles sono tornati e fanno paura.